Storia di una rivoluzione gentile: quattro chiacchiere con Franco Grillini

Il 31 gennaio 2021 è uscito nelle sale Let’s Kiss, Franco Grillini – Storia di una rivoluzione gentile, la pellicola che ripercorre le battaglie della comunità Lgbt+. In occasione della proiezione a Palazzo Regione Lombardia, abbiamo incontrato il senatore Grillini e gli abbiamo fatto qualche domanda.

“Le idee sui sistemi economici, sul mondo del lavoro e degli esteri possono essere differenti ma i diritti non dovrebbero diventare una merce di scambio partitica. Sui diritti non esiste ne destra ne sinistra.”

“[…] Anche perché anni fa erano concepibili sentimenti e affermazioni confuse sul tema ma chi ora si scaglia, con determinate affermazioni o frasi, contro questa comunità lo fa in modo molto preciso per colpire, sapendo il danno e il dolore che provoca.”

È con queste parole che la senatrice Alessandra Maiorano interviene nella sala Gonfalone di Regione Lombardia alla conferenza stampa che precede la proiezione del docu-film Let’s Kiss, Franco Grillini – Storia di una rivoluzione gentile, diretto dal regista Filippo Vendemmiati.

Il documentario è basato proprio sulla vita dello stesso senatore-attivista Franco Grillini e ripercorre i quarant’anni di battaglie per i diritti della comunità Lgbt+ che lo hanno visto protagonista. Un racconto non solo storico e politico, ma anche intimo, che è arrivato a vincere l’Italian Film Festival di Berlino e il premio Nastri D’argento Documentari 2022. Il film, uscito nelle sale il 31 gennaio del 2021, ripercorre gli sviluppi della mentalità collettiva riguardo il tema dei diritti civili della comunità Lgbt+.

L’incontro organizzato dal consigliere regionale Simone Verni ha visto la presenza della consigliera regionale Paola Bocci, di Isa Nanni – sorella della defunta deputata Pavese Iolanda Nanni a cui è dedicato il nome del PDL 109 (PDL Nanni) che mira a eliminare a livello Lombardo le discriminazioni per le persone omotranessuali – Antonia Monopoli responsabile dello sportello trans di Ala Milano, Davide Podavini presidente di Coming Out Lgbt Community Center e Fabio Pellegatta presidente di Arcigay Milano.

Verni dichiara: “I diritti vanno riconosciuti, attenzione, e non concessi. Allargare la platea dei diritti è sempre un passo avanti per tutta la società. Quando si costruiscono steccati, quando si costruiscono differenze è li che incomincia il baratro, l’inizio della fine. La società nell’evolversi ha il dovere di diventare sempre più inclusiva e riconoscere i diritti. Una società che non lo fa rimane socialmente, culturalmente e politicamente arretrata”, e ancora: “Negli anni 80 era più che normale che un talk show in prima serata affrontasse un dibattito sul tema ‘ospiteresti un amico omosessuale a casa tua’”.

Eravamo presentati e rappresentati come una minaccia per la stabilità del paese e della famiglia. Quando vieni presentato in questo modo questo diventa la tua condanna” racconta il senatore Grillini.

La presentazione è stata un’occasione per porgergli qualche domanda anche alla luce degli accadimenti internazionali che nei giorni scorsi hanno preceduto la proiezione.

Pur avendo già visto questo documentario molte volte, quale è la cosa che la continua ad emozionare e che cosa crede possa far breccia in chi guarda?
È un film che grazie alla sapienza del regista ricostruisce una vita intera. La cosa che più mi emoziona è rivedere e rivedermi negli anni Ottanta e Novanta, quando ero ancora giovane. Adesso come sessantasettenne mi accorgo di come gli anni siano passati ad una velocità incredibile. La cosa più emozionante di questo film è proprio il poter mostrare che le battaglie le abbiamo fatte, hanno funzionato e abbiamo contribuito a cambiare il mondo. Sono molto contento della sua uscita, è un film a basso costo lavorato da Genoma ma che ha più che raggiunto il suo scopo: ricostruire un’era che poteva essere raccontata solo come storia orale perché internet non c’era e spesso non c’erano neanche testimonianze cartacee. Le parole erano davvero l’unico modo possibile per raccontare la nostra storia”.

 

Proprio in questi giorni abbiamo visto che i diritti non sono mai davvero al sicuro e tutelati. Come pensa che gli eventi negli Stati Uniti influenzeranno il nostro paese?
I diritti, come d’altronde la democrazia, non sono mai davvero garantiti. Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere numerosi paesi che da democrazie sono diventate dittature come la Russia. Dittature guerrafondaie. I diritti vanno sempre difesi, tutelati e promossi come se ogni giorno fosse il primo in cui sono stati approvati. Abbiamo visto il pessimo esempio degli Stati Uniti in cui è bastata l’elezione di tre giudici della Corte Suprema che stanno demolendo tutto ciò che di buono avevano fatto i governi precedenti. Dobbiamo sempre essere all’erta, detto in parole povere dobbiamo convincere il maggior numero di persone a capire l’importanza di determinate conquiste ma non solo per una comunità ma per tutti.

Le cose sono cambiate anche in Italia e non dobbiamo tornare indietro, per darne un esempio quest’anno in Italia ci sono stati 48 Pride mentre quarant’anni fa a quello di Bologna avevamo partecipato in 150… non solo bolognesi, ma da tutta Italia”.

di Riccardo Valle