L’aids si combatte con i preservativi: i distributori automatici di La Spezia

Si trova a La Spezia la prima scuola che ha deciso di ospitare distributori automatici di… preservativi. Per una giusta causa.

Ogni anno il 1 dicembre ricorre la Giornata Mondiale contro l’Aids, un’infermità di cui non si sente più parlare molto, ma che continua a circolare. Quest’anno, in occasione di questa data, la Croce Rossa Italiana di La Spezia ha lanciato un nuovo progetto finanziato da Fondazione Carispezia tramite il quale sono stati installati in due istituti scolastici superiori e in una biblioteca sei distributori automatici di profilattici.

Self protect – Proteggiti da Solo”, questo il nome evocativo della campagna, ha l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza nella lotta contro l’HIV presso le fasce più giovani della popolazione. Per questo, i distributori erogheranno oltre al condom anche un volantino informativo sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’uso del preservativo.

La Croce Rossa della città ligure sceglie un metodo diretto, efficace e immediato qual è il vending per arrivare ai più giovani e per focalizzare la loro attenzione su una malattia sulla quale, purtroppo, si fa ancora oggi poca divulgazione. Spiega il presidente della Croce Rossa della Spezia Luigi De Angelis: “Con questo progetto vogliamo fornire ai giovani spezzini tutte le informazioni e gli strumenti necessari per prevenire e arginare la trasmissione delle malattie sessualiLa fascia giovanile della popolazione, infatti, troppo spesso risulta poco consapevole del fenomeno e dei relativi rischi, tanto che i dati dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità attestano che i giovani tra 15 e 24 anni sono i più esposti a queste malattie. Inoltre oggi soltanto il 26% dei rapporti sessuali avviene in modo protetto: una ragione in più per sensibilizzare i nostri ragazzi”.
Non merendine, dunque, ma preservativi e divulgazione.

Gaia Rossetti

Sono una gastrocuriosa e sarò un'antropologa.
Mia nonna dice che sono anche bella e intelligente, il problema è che ho un ego gigantesco. Parlo di cibo il 60% del tempo, il restante 40% lo passo a coccolare cagnetti e a far lievitare cose.
Su questi schermi mi occupo di cultura del cibo e letteratura ed esprimo solo giudizi non richiesti.