“Non ci possiamo credere”: a Sanremo si parla d’amore!

Una tematica “nuova” e mai abusata al Festival di Sanremo per un’edizione in salsa revival che – se non ci piacerà – come minimo ci farà esclamare un “ma che è sta cafonata?” degno di Christian De Sica…

Ed è arrivato quel momento dell’anno in cui tutto si ferma, si stoppa, passa in secondo piano. Più o meno come Harry quando si sedeva al tavolo William.
Sanremo è qui, come ignorarlo?

E se i “super” ospiti sanno un po’ di visto e rivisto, di tirato fuori da una macchina del tempo (come i Black Eyed Peas nel 2023), l’unica speranza di sopravvivere a 6 giorni di irruzioni di Fiorello e di risatine isteriche di Amadeus. Certo, i temi non aiutano: canzoni d’amore a gogò con qualche intermezzo di psicopatologia (in pratica come nel 2007 con Cristicchi), ma – come si suol dire – la speranza è l’ultima a morire.
(Un anno fa avremmo chiuso la frase con un “ah no, quella è la regina Elisabetta, ma ci hanno tolto pure questa certezza in questo 2022…).

Ecco, aiutati da Agi, le canzoni che ci danno “più speranza” (o ci incuriosiscono) per il festival.

Anna Oxa, ‘Sali’: l’hanno scritta i Baustelle, e questo già ci basta per voler leggere il testo. Per il resto, con Anna Oxa si parte nel segno di un’edizione tremendamente revival adatta anche al 1997. 

Ariete, ‘Mare di Guai’: “Tu eri più bella di me e adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire, perse noi perse senza un perché e c’è una torre di piatti che aspetta“. Il titolo ci ricorda un acerbo Marco Cesaroni (la cui pochezza come personaggio abbiamo descritto in questo articolo), ma il 2021-2022 di Ariete ci spinge a voler ascoltare a tutti i costi la sua canzone. Certo, il tema è sempre quello, ma con una declinazione che – ne siamo certi – non piacerà molto al bigottismo degli spettatori di mamma Rai.

Articolo 31, ‘Un bel viaggio: “Non volevamo crescere ma è successo tutto d’un tratto e fai tutte cose che giuravi non avresti fatto. Anche morire giovani non si può più adesso c’è la family e dipende da te“. Canzone non amara su com’è diventare grandi per chi “è scappato da un quartiere velenoso” trasformando “l’eternit in oro“.
Quando gli amori dell’adolescenza tornano di solito non è mai qualcosa di positivo, molto (troppo) spesso resta quel senso di “oddio, ma mi piacevano davvero?” che vive tra l’effetto revival e la consapevolezza. Ma “Articolo 31 basta come garanzia” e noi non vediamo l’ora di rivederli sul palco.

Colapesce e Di Martino, ‘Splash’: “Ma io lavoro per non stare con te preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare ma che mare ma che mare meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative“. Raffinate suggestioni dal duo siciliano che torna dopo il successo di ‘Musica leggerissima’. Soddisferanno le aspettative?

Coma Cose, ‘L’addio’: altri saluti (non convinti) a chi se n’è andato, nel mood del festival, dalla coppia rivelazione dello scorso anno. “E sparirò ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te”.
Storia d’amore sullo sfondo, niente a che vedere con gli esordi, ma la certezza dello spessore del duo. Ci piacerà? Lo sapremo solo “post-concerto”.

Cugini di campagna, ‘Lettera 22’: “Non lasciarmi solo, non lasciarmi quì, il refrain funziona. Amore complicato anche per la storica band che torna a Sanremo dopo le polemiche di qualche anno fa con i Maneskin. Se gli Articolo erano un effetto revival, qua siamo attratti dall’effetto trash…

Elodie, ‘Due’: dopo l’esordio da attricea Sanremo si rivolge a chi la cerca ma non la vuole. “Tu vuoi una donna che non c’è e se ci pensi il nostro amore è nato appena ma è già finito male”. 

Gianluca Grignani, ‘Quando ti manca il fiato’: “Ciao papà o addio papà io ti perdono le mie lacrime sono sincere ma c’è chi non lo farà”. Intenso e profondo, uno dei cantautori più talentuosi e tormentati della sua generazione racconta di una telefonata dopo 20 anni col padre. “Ciao sono papà come va Gianluca? Ma no che non sto male ma quando accadrà tu verrai al mio funerali tu verrai o no“?.
Lo ammettiamo: non sappiamo che cosa aspettarci. Sarà in forma? Sarà la parodia di se stesso come negli ultimi anni? Non si sa e ci dispiace che l’interesse mediatico per una delle migliori espressioni del cantautorato degli ultimi 30 anni venga preso in considerazione solo per i suoi difetti…Daje Gianlù, tifiamo per te!

Giorgia , ‘Parole dette male’: è una delle canzoni d’addio in gara. “E tu alla fine eri una bella canzone che non si può ascoltare a ripetzione, maledizione! Ricordo le ultime parole dette male, maledette”. Forse un omaggio ad Alex Baroni, il cantautore suo ex compagno morto in un incidente.
Il ritorno di Giorgia a Sanremo è una nota lieta, il ritorno del bel canto dopo anni un po’ “gne”.

Lazza, ‘Cenere: uno dei rapper più celebrati del momento, con un altro addio che farà molto ballare. “Aiutami a sparire come cenere, mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola, spazzami via come cenere, ti dirò cosa si prova tanto non vedevi l’ora”. Sulla scia di Rkomi (lo sappiamo, non ci azzeccano nulla l’uno con l’altro, ma il target di Sanremo capisce di rap e trap come Giulia de Lellis capisce di geografia), siamo sicuri che non passerà inosservato…

Madame, ‘Il bene e il male’: ‘Una storia raccontata da una prostituta. Alla fine hai sbottato, hai detto ‘guarda tanto tanto tanto tanto Amore, tu sei, sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita, Amore, tu sei, la puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”. L’affaire green pass le ha buttato addosso una shitstorm che non si aspettava, la simpatia nei suoi confronti dopo l’esplosione di un paio d’anni fa sembra alle spalle. Che cosa ci riserverà il futuro di Madame? Ascoltiamolo…

Mara Sattei, ‘Duemila minuti’: testo potente di Damiano David (sì, “quello dei Maneskin”) molto ben interpretato. “Io mi ricordo quando ritornavo a casa stanco e sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi di alcool. Poi sei scappato e hai rubato tutta la mia voce”.

Mr. Rain, ‘Supereroi: “Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo, più profonde di quelle che sembrano, guariscono sopra la pelle ma in fondo ti cambiano dentro”. Mr. Rain depresso in un testo non è proprio una novità, ma l’ultima volta in cui non aveva azzeccato una melodia Jurassic Park era ancora sulla cresta dell’onda e a Sanremo potrà dare il meglio di se con il suo sound “orecchiabile”, perfetto per sembrare rivoluzionario al pubblico “retrò” di Sanremo.

Paola e Chiara, ‘Furore’sembrano quelle che avevamo lasciato un secolo fa. Trascinanti. “In questa notte di sole, furore, furose, amarsi e fare rumore nel mio respiro tu senza fermarci più,ballare ancora come se fosse l’ultima canzone”.

Tananai, ‘Tango’: ultimo in classifica l’anno scorso, trionfatore nelle vendite e negli ascolti. Prosegue con la vena romantica di ‘Abissale che sta andando alla grande in radio. “Ma ora addio va bene amore mio, non sei di nessun altro e di nessuno io. Lo so quanto ti manco ma chissà perchè Dio ci pesta come un tango“.
è stato il successo commerciale e inaspettato del 2022. Si ripeterà adesso che ci si attende qualcosa da lui?

Ultimo, ‘Alba’: avvolgente, magnetica. “Amo l’alba perchè spesso odio la vita mia camminando senza meta in questa strana via amo l’alba prchè è come una sana follia puoi capirla se la senti e non mandarla via”.
Ultimo piace alle masse, su questo non ci piove. E questo amore per lui sembra superare anche il fatto che, dal 2019, sentiamo a ripetizione sempre la stessa canzone declinata in salse di sfumature diverse…

Francesco Inverso

Quando scrissi la prima volta un box autore avevo 24 anni, nessuno sapeva che cosa volesse dire congiunto, Jon Snow era ancora un bastardo, Daenerys un bel personaggio, Antonio Cassano un fuoriclasse e Valentino Rossi un idolo. Svariati errori dopo mi trovo a 3* anni, con qualche ruga in più, qualche energia in meno, una passione per le birre artigianali in più e una libreria colma di libri letti e work in progress.
Sbagliando si impara…a sbagliare meglio.