L’annus horribilis della birra: il crollo nel 2020

Dall’Osservatorio Birra arrivano i dati del 2020: persi 1,4 miliardi di euro e 15mila posti di lavoro…

Pensavamo fosse un momento d’oro per gli alcolici in Italia e, in particolare, per la birra. Ricordiamo tutti i consumi aumentati a causa del lockdown, ma la distanza tra realtà e percezione si è abbattuta violentemente sulle nostre teste. Il “Covid”, infatti, ha quasi azzerato un decennio di crescita, bruciato 1,4 miliardi di euro di giro d’affari e 15mila posti di lavoro, per quello che potremmo definire, in qualche modo, l’anno zer. Questo emerge dall’Osservatorio Birra presentato in occasione del 5° Rapporto “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia”, realizzato da Althesys. Per calcolare giro d’affari sotto forma di “valore condiviso”, lo studio ha analizzato tutte le fasi della filiera della birra (approvvigionamento materie prime, produzione, logistica, distribuzione e vendita), considerando gli effetti diretti (valore aggiunto, contribuzione fiscale, occupazione, ecc.) delle attività dell’industria birraria italiana, quelli indiretti e indotti.

La crisi dello scorso anno (-15% del valore condiviso, -8% della produzione di birra, -9,6% dell’occupazione) ha fatto perdere al settore quasi 1,4 miliardi di euro e circa 15mila posti di lavoro (14.634) lungo l’intera filiera, soprattutto nell’Ho.Re.Ca., riportando il “peso” della birra ai livelli di 4-5 anni fa. I primi sei mesi del 2021 evidenziano una ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma non sono sufficienti a colmare il crollo (-22%) di gennaio-giugno 2020. E sebbene tra gennaio e giugno siano stati recuperati 635 milioni di euro, il saldo per il comparto rispetto al primo trimestre 2019 è negativo per 249,2 milioni di euro.

A segnare il passo sono stati soprattutto i consumi fuori casa che rappresentano il canale principale con un 4,38 miliardi di valore condiviso e dove si concentra la gran parte delle perdite: 1,63 miliardi. In questo anno e mezzo, però, non è venuta meno la voglia di bere degli italiani: nella grande distribuzione, gli acquisti di birra sono cresciuti da 1,36 a 1,87 miliardi di euro.

Anche nelle difficoltà, la birra continua ad essere un comparto strategico dell’Italia alimentare. Gli 8,1 miliardi di euro di valore condiviso creati dall’industria della birra nel 2020 corrispondono a mezzo punto percentuale (0,49%) del Pil e al 60% del valore alla produzione del settore delle bevande alcoliche. Per questo l’Osservatorio sottolinea come la «birra può e deve essere motore della ripresa del Paese perché non ha portato ricchezza solo a chi la produce: ogni euro di birra venduta ne genera 5,4 lungo l’intera filiera.