Le pagelle della MotoGP: Il gran premio di Algarve

Trionfo di Bagnaia in Portogallo davanti a Mir e l’altra Ducati ufficiale. Buon quarto Alex Marquez, cade Quartararo.

Le pagelle della motoGP in Algarve. La seconda gara a Portimao è stata abbastanza noiosa e si può riassumere così: Bagnaia, partito dalla pole, è restato primo fino alla fine, Mir l’ha inseguito finche ha potuto e c’è stato qualche sorpasso per la terza e la quinta posizione. Un paio di colpi di scena hanno comunque tenuto alta l’attenzione durante il gran premio: la caduta di Quartararo e la red flag a causa dell’incidente tra Lecuona  e Oliverira. Da una parte c’è stato il primo zero causato dalla prima caduta in gara della stagione per Fabio, dall’altra parte Lecuona è caduto in curva 13 tirando giù l’incolpevole Miguel nel GP di casa.

Pecco in tutto ciò, dopo un testa  a testa con Fabio nelle prove libere, sabato ha preso il volo, segnando record della pista in qualifica. Domenica ha gestito la gara magistralmente, prendendosi la terza vittoria di stagione, che insieme alla quinta pole di fila, evidenziano chi sia il pilota più in forma in questo momento della stagione. Non è un caso che Quartararo abbia avuto un piccolo cedimento, anche se un errore a stagione è più che comprensibile, così come è capibile che con il titolo in tasca un calo dell’attenzione possa avvenire.

Finalmente abbiamo visto il campione del mondo in carica. Anche se in ritardo, in questa seconda gara a Portimao, Mir è riuscito a essere protagonista. Non è mai stato in lizza per la pole, né tantomeno per la vittoria ma perlomeno è sempre stato competitivo e nelle prime posizioni, speriamo che il suo sia un trend e non una prestazione sporadica. Bene anche Alex Marquez e Honda in generale, che sembra essere sulla strada giusta per il miglioramento.​

Ha un po’ deluso Aprilia, con tutte le scusanti del caso, che dopo il podio di Aleix a Silverstone sembra essersi seduta, così come lo stesso Espargaro che quest’anno ci aveva abituato ad altre prestazioni. Male anche Yamaha, che è vero, ha tutti i piloti in condizioni particolari, ma è relegata negli ultimi cinque posti all’arrivo, qualcosa, vuoi nella gestione piloti, vuoi nello sviluppo, non deve essere andato per il meglio.  Alla fine parlano i risultati.

Questo weekend è stato interessante anche per motivi “extra-circuitali”, contrassegnato da assenze e presenze ingombranti, che hanno fomentato le chiacchere nel paddock.

L’assenza di Marquez

Honda ha emesso un comunicato ufficiale in cui ha dichiarato che il suo pilota di punta ha rimediato una commozione cerebrale durante un allenamento facendo Enduro con uno specialista suo connazionale. La sensazione da più parti è che qualcosa non torni tra la “lieve” commozione, le analisi avvenute quattro giorni dopo e il dubbio ancora acceso sulla sua partecipazione a Valencia, che fa presagire qualcosa di più grave.

Già con il famoso infortunio a Jerez 2020 la comunicazione della HRC, e quindi di Puig che ne è il responsabile per quanto riguarda il team Repsol, era risultata fumosa e poco chiara. Il rischio in queste occasioni è che si lasci facilmente spazio ad illazioni, che a certi livelli non dovrebbero avere adito. La scorsa volta tutto andò peggio di quelle che erano le prospettive lasciate intravedere da ciò che era stato precedentemente dichiarato, speriamo che la storia non si ripeta.

La presenza di Stoner

Casey era presente a Portimao per impegni Televisivi, questioni di sponsor. Da una parte ha avuto parole buone un po’ per tutti: ha fatto i complimenti a Valentino dispiacendosi per la sua scarsa competitività, ha dichiarato di vedere bene Bezzecchi, pilota Moto 2, e, come solito in queste occasioni spinto dalla stampa, ha tirato fuori un po’ di ricordi. La cosa interessante, e se ne capisce il perché, è stato il calore con cui è stato accolto dai piloti Ducati, che hanno dato l’idea di essere un filo disorientati e in cerca di una figura a cui ispirarsi, sperando nella sua –improbabile- assunzione come coach per l’anno venturo.

Stoner ha anche parlato della sua condizione fisica. L’australiano, infatti, soffrirebbe di una sindrome da affaticamento cronico, che, a suo dire, non gli permetterebbe di essere mai al 100% della condizione fisica. Oltre che per questo motivo, ci sembra strano pensare di riuscire a vederlo lontano dalla sua famiglia e dalla sua Australia per un campionato, che l’anno prossimo si spalmerà su ventuno gran premi.

Via coi voti.

10 a Bagnaia: perfetto per tutto il fine settimana. 5 pole di fila e tre vittorie negli ultimi cinque gran premi dicono tutto sulla sua condizione attuale. Peccato per la caduta di Misano, altrimenti Pecco avrebbe tenuto sicuramente aperto il titolo fino alla fine, ma si sa che con i ma e con i se…

8 a Mir: finalmente un bel weekend per l’ex campione del mondo. Ha detto che durante la pausa dopo il GP di Austin ha trovato un po’ di serenità ed è riuscito a rimettere insieme i pezzi. Speriamo di vederlo competitivo con costanza.

8 a Miller: un punto in più per i salti all’uscita di curva 8 dove ha fatto divertire tutti facendo vedere quanto si diverte lui in moto. Gli do solo 7 per la prestazione pura, perché mi sembra che si sia accontentato di dì fare da scudiero di Pecco, anche se non credo che in Ducati si accontenteranno a loro volta di lasciare una sella ufficiale a uno scudiero.

8 ad Alex Marquez: una bella gara per il minore dei fratelli Cervera, complice l’andamento positivo della moto di Tokio. Ricordo che l’anno scorso Alex da rookie ha fatto un paio di secondi posti e la speranza per quest’anno era che le sue prestazioni fossero in miglioramento.

6 a Zarco: la quinta posizione non è male ma, dato l’inizio di stagione decisamente superiore, dal due volte iridato in Moto2 ci si aspettava qualcosa in più a questo punto della stagione.

7 a Pol Espargaro: altra buona prestazione per Policio, dopo il secondo posto a Misano nello scorso GP, segno che la Honda sembra aver preso la strada giusta. La preoccupazione in Giappone ora sta tutta nelle condizioni di Marc.

7 a Martin: ad aprile su questo tracciate se l’era vista brutta. Il grave incidente l’ha messo a dura prova e lo stesso Jorge ha ammesso di essere intimorito da questa pista. Un settimo posto, viste le premesse, direi che è buono.

6 a Bastianini: Domenica non gli è venuta una delle rimonte a cui ci ha abituato in questa seconda parte di stagione. Il pilota comunque è in crescita.

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Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.