“Non solo musica”: DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE

C’è chi non può vedere e chi non vuole vedere. C’è chi vede oltre il preconcetto e chi si ferma a un’etichetta. Abbiamo parlato della rassegna “DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE” con Francesco Caprini, direttore artistico dell’evento…

L’obiettivo è mettere in luce il talento, dimostrare come la disabilità non sia un freno all’arte, alla voglia di fare, alla qualità. Un obiettivo che ci accompagna fin dalla prima edizione di “DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE”, nel 2019, e che sarà il punto di partenza anche delle prossime”. Il 21 e 22 gennaio al Circolo Culturale Bentivoglio andrà in scena la quarta edizione della rassegna ideata da Francesco Caprini e organizzata dall’Associazione Culturale Milano in Musica e in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti MilanoCircolo Culturale BentivoglioGSD Gruppo Sportivo Dilettantistico non vedenti Milano ONLUS e la Fondazione Pomeriggi Musicali. Alla vigilia dell’evento abbiamo avuto il piacere di intervistare proprio Francesco Caprini, il direttore artistico della manifestazione, per capire che cosa andrà in scena, per farci svelare il “dietro le quinte” della rassegna di oggi e i progetti futuri di quella di domani.

Francesco Caprini

Tanti gli artisti che andranno in scena nella due giorni milanese, tutti con un obiettivo e una volontà comune: mostrare, come ci ha spiegato lo stesso Francesco Caprini, come l’arte sia un veicolo in grado di abbattere le barriere e di superare i preconcetti. “Il talento – ha scritto l’organizzazione nel comunicato stampa pre evento – è un faro da accendere per avvicinare persone, per suscitare la curiosità, per creare connessioni tra le migliori realtà del territorio che fatica, spesso, a creare una rete di servizi alla persona. Una frammentazione che limita l’operatività di queste entità. Dal talento e dalle arti ripartirà un colloquio, un discorso, che da un sentire comune porti ad un operare comune.
Il mondo della disabilità è veramente ricco di persone che sanno afferrare, concretizzare e trasmettere agli altri in forma di speranza i loro sogni. Uomini e donne che con grande spirito di solidarietà hanno contribuito alla realizzazione di queste due giornate intense e piene di energia positiva. “I talenti delle persone” dis/Abilità, In/visibile.
L’obiettivo è far incontrare i veri protagonisti, artisti dis/Abili in/Visibili e renderli partecipi condividendo le loro esperienze e professionalità”.

Come nasce l’idea di questa rassegna?
La prima edizione è andata in scena nel 2019 con l’obiettivo di mettere al centro del progetto la qualità e far sì che andasse di pari passo con l’importanza “sociale” della manifestazione. La prima edizione ci ha permesso di sperimentare e portare idee nuove in quelle successive”, ci racconta. “Quello che mi spinge a rinnovare ogni anno l’impegno in questa iniziativa è la passione per questo lavoro, la voglia di creare un buon prodotto, che sia di qualità. Motivazioni forti che ci hanno spinto a riprogrammare l’evento dopo che a novembre abbiamo dovuto rinviarlo per “questioni di Covid”, diciamo così”.

Quanta gente vi aspettate?
Il teatro ha circa 130 posti e contiamo chiaramente di riempirli tutti, ma non ci fermiamo solo alla due giorni. L’obiettivo è creare un’onda lunga che prosegua oltre la rassegna, che vada avanti sui social, che ci accompagni fino alla quinta edizione. L’evento verrà ripreso da Rocker Tv e viene sempre promosso sui social di Rock Targato Italia proprio per questo.
Non vogliamo solamente riempire il teatro, vogliamo creare uno spirito di comunità, una dimensione umana in cui ci possa essere contatto, scambio di idee e che sia culturalmente rilevante
”.

Saranno presenti ospiti importanti, uno su tutti Omar Pedrini, ma non solo. Come avete scelto gli ospiti?
Abbiamo scelto e contattato i nostri ospiti e gli artisti che si esibiranno in questi giorni per le loro doti artistiche, ma anche per la loro sensibilità. Da Omar Pedrini ai Vintage Violence, da Nevruz a Ivan Cottini, e tutti gli altri artisti, sono stati tutti contenti di poter partecipare. In particolare mi sento di ringraziare Omar, con cui abbiamo un rapporto di lunga data, fin da quando i Timoria vinsero Rock Targato Italia nel 1987. È il secondo anno che si esibirà al festival e vedere il suo entusiasmo è davvero “forte”. Nonostante i tanti impegni ha fatto di tutto per esserci”.

Che cosa vedremo?
Musica, ma non solo. Ci saranno anche momenti di approfondimento, con incontri e dibattiti che ci permetteranno di parlare di queste tematiche che troppo spesso la società ignora e i media mainstream tendono a utilizzare solo per aumentare l’audience, per strappare una lacrima e un momento emozionale, ma senza la sincera e convinta intenzione di fare qualcosa di positivo per la comunità.
Tanta arte e tantissimi artisti. Da Giacomo Deanna, un chitarrista sardo dal talento eccezionale, ai Vintage Violence, agli Armodia, un duo di Aosta che fa musica barocca, a Greta Carrara e Carlo Battaglini, due scrittori che hanno vinto il premio Camilleri. Insomma, come ho accennato, ospiti ed eventi di livello per una rassegna che possa mettere in evidenza la qualità di questi artisti che abbiamo definito “invisibili”, che troppo spesso vengono valutati prima per la loro disabilità e solo in un secondo momento per il loro talento
”.

Qualche nota “stonata”?
Abbiamo avuto il patrocinio di Regione Lombardia, ma ci dispiace non avere avuto il supporto dal Comune di Milano se devo essere onesto. Ne abbiamo fatto richiesta, ma non abbiamo mai ottenuto una risposta purtroppo. Ci tengo a precisare che non abbiamo nessuna intenzione di fare polemica, sia chiaro, ma ci dispiace perché poteva essere una bella occasione. Riproveremo a coinvolgerli per la prossima edizione”.

Che cosa lascia dentro un evento come questo?
Organizzare questo evento è sempre divertente ed emozionante perché ci troviamo ogni giorno a imparare qualcosa di diverso. Viviamo in un mondo pieno di persone con potenzialità incredibili, che potrebbero fare molto di più, ma si fermano su un divano, non sfruttano le occasioni.
E poi ci sono questi ragazzi, la loro energia, la loro voglia di trasmettere le proprie emozioni al pubblico, il loro talento, nonostante le difficoltà. Sentire la loro musica, stare a contatto con loro è davvero stimolante
”.

Avete già in mente qualcosa per la quinta edizione?
Abbiamo diverse idee e le risposte che abbiamo ottenuto fino a questo momento sono molto positive. Il presidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Milano ci ha già comunicato il loro appoggio. Probabilmente non saremo più al circolo Bentivoglio, ma cambieremo location per questioni logistiche. Vedremo”.

Cambia luogo, ma…
“…ma non cambia la nostra filosofia e – soprattutto – non cambierà il messaggio della manifestazione. Un nuovo teatro sarà sicuramente importante, ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso, dare voce e visibilità all’arte, alla qualità, ad artisti di talento che troppo spesso vengono messi da parte dai media mainstream. Sfrutteremo i social, amplieremo il nostro pubblico grazie agli strumenti digitali, ma manterremo quella dimensione umana di cui parlavo prima e che fino a questo momento ha contraddistinto questa iniziativa. Questa dimensione è proprio una degli aspetti più belli di questa rassegna. Il contatto diretto con gli artisti, la purezza dell’arte senza troppe costruzione”.

Umanità, talento, arte, qualità: quattro parole chiave, due giorni, un solo (grande) obiettivo.

A cura di Francesco Inverso

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