ACQUE CHETE: la mostra di Corrado Bonomi all’Acquario Civico di Milano
ACQUE CHETE: la mostra di Corrado Bonomi all’Acquario Civico di Milano
Mercoledì 18 gennaio alle ore 18.30 è stata inaugurata Acque chete, la mostra personale di Corrado Bonomi, tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico, ideata specificatamente per gli spazi espositivi dell’Acquario Civico di Milano.
L’esposizione di Corrado Bonomi – promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica, a cura di Alberto Fiz – inaugurata ieri sarà in programma presso l’Acquario Civico di Milano da oggi, 19 gennaio, al 26 febbraio.
Venti le opere esposte, tra dipinti, sculture e installazioni che hanno come elemento unificante il mondo marino con i suoi abitanti e prevede una riflessione sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell’ironia, tratto caratteristico di tutta l’indagine artistica che Bonomi conduce sin dagli anni Ottanta con ampi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. Come afferma Alberto Fiz, “nello spazio dell’Acquario viene proposta un’ampia selezione di opere tese a ripercorrere l’indagine espressiva dell’artista dal 1987 a oggi in un girotondo poetico e dissacrante che mette in crisi le nostre certezze strizzando l’occhio a mito, letteratura e arte. Le acque chete di Bonomi nascondono molte insidie e sorprese”.
Per entrare in mostra, lo spettatore deve attraversare il Ventre della balena percorrendo l’inedita installazione site specific realizzata dall’artista per l’occasione con le vertebre e le costole del cetaceo in polistirolo. Al fondo si trova una candela, sistemata su un piccolo tavolino, che ricorda le tante figure inghiottite dal cetaceocome Pinocchio o Giona. Ma anche il Barone di Münchhausen o il Soldatino di Piombo.
Nel medesimo ambiente compare Nuovi Arrivi, un grande lavoro di quasi tre metri realizzato nel 2021 con un modello di capodoglio che trasporta sul dorso una moltitudine di migranti. Attraverso la trasfigurazione del mito del salvataggio, l’artista s’ispira alle antiche favole polinesiane e hawaiane in cui i vivi si spostano sul dorso di un cetaceo. Anche in questa circostanza i riferimenti sono molti e la citazione più esplicita è a La Navigazione di San Brandano e alla balena-isola su cui, secondo la leggenda, sarebbe sbarcato il monaco irlandese.
Dopo aver affrontato la tematica del viaggio, Bonomi propone Mare nostrum, un’opera assai problematica dove all’interno di un siparietto in legno, simile a un teatrino per l’infanzia con una base in sabbia e circondato da ami in canna di bambù si possono pescare con una calamita i tanti oggetti finiti in fondo al Mediterraneo come le miniature dei resti di Ustica, l’anello del doge (il giorno dell’Ascensione veniva gettato in mare come segno di ringraziamento) o il Lockheed P-38 Lightning, l’aereo a bordo del quale viaggiava il celebre scrittore francese Antoine de Saint-Exupery, autore del Piccolo Principe.
Le reti da pesca diventano lo spazio metaforico dove finiscono impigliate le scatolette di Mare, il ciclo iniziato nel 1987. L’artista mette in scena la sua personale archiviazione dei pesci che vengono dipinti su contenitori circolari per la conserva sottolio. Ne emerge un’installazione ecosostenibile in continuo divenire dove su ogni scatoletta di tonno compare un differente animale acquatico dando vita a un viaggio tra le creature marine in un’efficace rappresentazione del mondo subacqueo.
Le componenti ecologiche e le distorsioni ambientali sono evidenziate anche da Squalo martello della serie Ars Topiaria dove vengono associate forme naturali a materiali sintetici (si utilizzano pezzi di plastica triturati e riciclati) dando vita a sarcastiche ibridazioni. In questa occasione, su un vaso di coccio riempito con argilla espansa, compare un pescecane che sembra nascere da un cespuglio artificiale.
Un altro lavoro di grande attualità proposto all’Acquario è Arca Virus, modello dell’Arca di Noè ispirato a tipologie medievali. Al suo interno si trovano dodici provette contenenti liquidi colorati che simulano i dodici agenti patogeni più pericolosi del pianeta. Sotto di esse è celato il circuito elettrico che permette ai led di accendersi. A poppa una bandiera gialla con il simbolo di pericolo sanitario. L’opera, realizzata nel 2009, è una premonizione piuttosto sorprendente della pandemia.
L’artista ha poi creato per l’Acquario un’altra installazione, La flotta dell’arte. Dall’immaginario Cantiere Navale Bonomi provengono portaerei e sottomarini realizzati impilando libri, cataloghi, enciclopedie (I maestri del colore) e riviste quali Flash Art o Il Giornale dell’Arte. È evidente la polemica verso il sistema dell’arte dove pile di carta diventano materiale di costruzione rendendo il contenuto del tutto irrilevante.
L’universo immaginifico di Bonomi comprende anche riferimenti a Richard Wagner con Vascello fantasma, un’imbarcazione in fibra sintetica e cotone che veleggia poeticamente verso l’alto, e a Fëdor Dostoevskij con tre opere dedicate al suo celebre racconto Il coccodrillo: un caso straordinario dove, attraverso un gioco di specchi, l’osservatore prova la sensazione di essere inghiottito dal coccodrillo. La letteratura è fonte d’ispirazione anche per alcune preziose testimonianze dei primi anni Novanta che appartengono al ciclo Isola del Tesoro con l’artista che evoca Jules Verne, Joseph Conrad e Daniel Defoe. Bonomi dipinge velieri e imbarcazioni antichi su carte nautiche proponendo le sue classiche tautologie che permettono di creare un rapporto di sincretismo tra l’oggetto pittorico e il materiale.
Sono, poi, molte le opere che sfidano le regole della storia dell’arte con omaggi irriverenti e paradossali, come avviene nel caso di Marcel Duchamp e la barchetta dell’arte che naviga nell’orinatoio (piuttosto esplicativo il titolo Navigar nel periglioso mar delle avanguardie) all’Arcimboldo marino dove compare un’immagine multiforme realizzata con un assemblaggio di creature marine in plastica, passando attraverso Il sogno di Claude con un Monet in miniatura che dipinge sopra una foglia di Ninfea galleggiante riflessa su uno specchio d’acqua.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi con testi di Alberto Fiz, Elisabetta Polezzo, Marianna Cappia e un’intervista all’artista di Barbara Cottavoz.
Biografia
Corrado Bonomi (Novara,1956) è tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico. Dopo una formazione da autodidatta, esordisce nel 1983 e sin dalla metà degli anni Ottanta realizza la serie delle Tautologie a cui rimarrà sempre coerente. L’artista crea un rapporto di sincretismo tra l’oggetto pittorico e il materiale. Nessuno dei due prevarica sull’altro in una dialettica paritaria dove ciò che è rappresentato non ha un valore autonomo, né prevede una scelta privilegiata. Le scatolette del ciclo Mare rappresentano un’indagine di particolare significato. La prima scatoletta, realizzata nel 1987, segna l’inizio di un lavoro che è arrivato a contare oltre quattro mila esemplari.
Tra fiaba e leggenda, nasce nel 1990 il ciclo Fatina-fatata-fatale che mescola il concetto della fairy, quello della pin-up anni Quaranta con alcuni tratti che l’associano a Trilli, l’irascibile compagna di Peter Pan. Nel 1992 l’artista inizia un altro ciclo, Culture che, come per Mare e per le Fatine, non prevede una data di scadenza. In questo caso, la flora prende vita dal riciclo di elementi e materiali da giardinaggio che diventano essi stessi contenuto anticipando alcune problematiche ecologiche e ambientaliste. Combinando la ricerca sui materiali al tema del gioco, Bonomi giunge a grandi installazioni composte da macchinine dipinte su cartine stradali, elicotteri, soldati a dimensione umana o veicoli militari su teli mimetici con una specifica attenzione al tema del conflitto. Non manca poi una serie di riflessioni sulla letteratura, il cinema, la storia dell’arte, le fake news e il rapporto tra vero e verosimile.
Nel 1995, inizia la collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo di Arte contemporanea del Castello di Rivoli. Nel 2000 è docente presso la Scuola di Design Futurarium di Milano. Nel 2021 ha realizzato un mappamondo dal titolo Biomotoperpetuo nell’ambito del progetto Weplanet: 100 globi per un futuro sostenibile, esposta all’ospedale Niguarda di Milano. Nel 2022, la città di Cannobio ha scelto alcune sue installazioni, assieme a quelle di Gianni Cella, per la mostra diffusa Riflessioni plastiche. Il gioco delle cose che diventano arte.
L’Acquario
L’ Acquario civico di Milano fu edificato in occasione dell’Esposizione mondiale di Milano del 1906 da Sebastiano Giuseppe Locati e fu ricostruito dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. La statua di Nettuno sulla facciata è opera di Oreste Labò.
Attualmente, l’Acquario civico, che è parte dell’Area Mostre e Musei scientifici del Comune di Milano, promuove attività di ricerca e di divulgazione nel campo delle scienze acquatiche. È un luogo dinamico, che propone eventi culturali incentrati sulla contaminazione tra arte e scienza, contribuendo ad arricchire l’offerta museale milanese.
Oltre ai percorsi strettamente inerenti agli scopi di divulgazione scientifica, numerose sono le mostre d’arte che vengono organizzate nelle proprie sale espositive. Dopo la ristrutturazione su progetto degli architetti Piero De Amicis e Luigi Maria Guffanti, grande attenzione è stata data all’attività espositiva dedicata all’arte contemporanea, arricchendo la mission dell’Istituto.