Guadagnare con il sessualmente esplicito: l’intervista a chi usa OnlyFans

Guadagnare con il sessualmente esplicito: l’intervista a chi usa OnlyFans

Guadagnare con il sessualmente esplicito: l’intervista a chi usa OnlyFans

Dopo aver indagato (qui) su come funziona OnlyFans, la piattaforma famosa per l’intrattenimento per adulti, abbiamo chiesto a chi lo usa davvero cosa c’è dietro una semplice immagine, nonostante i pregiudizi e le polemiche.

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Nell’articolo vengono toccati temi espliciti come la sessualità e l’erotismo, pertanto si sconsiglia la lettura a un pubblico la cui sensibilità potrebbe esserne turbata.

Michele Bianchini e Arianna Beretta qualche mese fa hanno deciso di creare un profilo di coppia sulla piattaforma OnlyFans per condividere quella che è una passione comune: il nudo artistico ed erotico (e il messaggio che c’è dietro). Un’idea che non nasce solo dal desiderio di entrambi di ritrarsi nei loro momenti più intimi, ma che è legata anche a una questione di accettazione del proprio corpo nella collettività nonostante i canoni socialmente imposti, di libertà personale e di espressione, di diritti. Noi ci siamo incuriositi e abbiamo intervistato Michele per chiedergli come effettivamente gestiscano questa loro attività e, soprattutto, per fargli tutte quelle domande che nessuno ha il coraggio di fare a un sex worker.

Michele Bianchini

Perché avete deciso di iscrivervi proprio a Onlyfans? Che cosa vi ha spinti?
“Volevamo fare qualcosa del genere insieme e stavamo valutando più applicazioni, un’altra piattaforma che ci ispirava era MYM.fans che si tratteneva una percentuale sui pagamenti minore, però poi abbiamo scelto OnlyFans perché iscriversi con i dati bancari è più semplice e soprattutto è un social più conosciuto, la gente si fida di più e abbiamo deciso di andare sul sicuro. Inoltre, io avevo già un profilo che usavo per abbonarmi a quelli di altri ed è stato abbastanza semplice modificarlo da profilo user a creator”.

Che cosa vi ha portato a mostrare la vostra intimità di coppia? Perché avete deciso di far vedere quello che fate?
“Secondo me è qualcosa che facciamo per ragioni simili, ma anche diverse. Arianna ha sempre pubblicato nudo artistico ed erotico anche sui suoi profili social e dice sempre che, scusate il gergo, ‘metterebbe la f*** anche su Instagram’ se potesse. È proprio una questione ‘politica’, se così la possiamo definire, per rivendicare la libertà sessuale e andare contro il pudore imposto dalla società, specialmente alle donne. Non è solo questo però. A entrambi, per esempio, eccita l’idea di farci vedere, di mostrarci e infatti – piccolo spoiler – ultimamente ci stuzzica l’idea di aggiungere anche qualche live. Sarebbe bello farsi vedere, ma bisognerà valutare bene la situazione”.

Come organizzate il vostro profilo? Quante foto postate?
“Normalmente non postiamo mai meno di un contenuto al giorno, ma spesso ci capita di postarne addirittura tre, sebbene le foto non siano tutte così ‘spinte’. Le persone non si iscrivono tanto per le foto, ovviamente piacciono, ma sono i video che ci fanno ottenere più likes e guadagni. Oltre al pagamento dell’iscrizione, infatti, si possono vendere contenuti su richiesta: tramite le chat gli iscritti possono chiedere di far vedere qualcosa di particolare, poi sta al creator ovviamente decidere se accettare o meno e proporre un prezzo. A noi è capitato che un iscritto ci chiedesse di vedere del sesso orale, abbiamo fatto il video e non eravamo sicuri di quanto farlo pagare poiché era la prima volta per noi: abbiamo deciso di fare 20 euro. Una cifra che mi sembrava spropositata inizialmente, ma che invece ha convinto il nostro pubblico. Lo abbiamo venduto a cinque o sei persone e in quel momento avevamo solo venti followers, per cui il 25 per cento dei nostri iscritti lo ha comprato. Quel giorno abbiamo praticamente fatto tutti i guadagni delle iscrizioni, infatti i video su richiesta sono ciò su cui probabilmente punteremo di più. Addirittura un video l’abbiamo venduto a un cliente che non era neppure iscritto al nostro profilo, ma che ha visto la pubblicità su Twitter, una piattaforma sulla quale sono presenti meno restrizioni riguardo al cosiddetto ‘sessualmente esplicito’ rispetto, per esempio, a Instagram. Lui ha eseguito il pagamento su PayPal, ma questo procedimento non è legale nonostante possa essere conveniente per i creators, che non pagherebbero commissioni, e che, inoltre, non ci garantirebbe la tutela legale che invece ci garantisce OnlyFans”.

Dal profilo di Michele e Arianna

Quanto sono espliciti i contenuti? È proprio nudo integrale o dovete oscurare qualcosa?
“No, non ci sono limiti imposti sui contenuti. Noi però variamo, non mettiamo solo foto in cui siamo completamente nudi o mentre abbiamo rapporti, mettiamo anche foto in biancheria intima o in cui si vede un po’ di pelle e basta, non si deve mostrare per forza tutto. Anche per una questione di marketing, per invogliare il pubblico ad accedere anche al materiale più esplicito facciamo sì che nella nostra home siano presenti foto e video non esattamente uguali a quello che poi si può acquistare su richiesta. Cerchiamo di non imitare troppo quello che si trova nelle piattaforme pornografiche: soprattutto all’inizio, ma anche adesso, chi si iscrive non può aspettarsi di accedere a contenuti illimitati in tutto e per tutto sostituibili al porno classico, con iper esposizione del corpo, una certa illuminazione artificiale… C’è da dire che abbiamo aperto OnlyFans con l’intento di postare questo tipo di contenuti, è quello che la gente si aspetta ed è la cosa più sexy da fare”.

Avete tanti likes?
“Non abbiamo mai fatto più di dieci likes a foto, però molti utenti che hanno comprato il video non hanno mai messo reazioni ai nostri contenuti: come quelle persone che nei gruppi su Whatsapp leggono i messaggi, ma non rispondono, qui guardano ma non interagiscono. Ci sono persone più riservate, è comprensibile e lo accettiamo, e se rinnovano l’abbonamento dopo il primo mese significa che hanno comunque apprezzato”.

Quindi ci sono parecchie persone interessate all’argomento? Come le raggiungete?
“Arianna aveva già molti fan su Instagram, quindi quando ha condiviso lì il nostro profilo molti sono arrivati. Io invece al momento lo sto pubblicizzando su app di incontri come Tinder e Grindr (un’app di incontri per la comunità LGBTQIA+, ndr.), anche se in teoria su queste piattaforme non puoi sponsorizzare e se ne parli in chat privata puoi essere segnalato e ‘bannato’. Alcuni iscritti sono arrivati, è pieno di gente che cerca il video amatoriale, soprattutto uomini. Ci sono anche delle ragazze, ma sono davvero poche”.

Fate tutto voi o c’è qualcuno che vi filma?
“Prima ancora di iscriverci a OnlyFans abbiamo fatto uno shooting dal quale abbiamo preso alcune foto da pubblicare sul nostro profilo, ma abbiamo in previsione altri scatti con altre persone. Per il resto sì, facciamo tutto noi, ovviamente sarebbe più comodo avere qualcun altro che ci aiuta, ma al momento non lo cerchiamo. Arianna, essendo occupata in molti progetti di questo tipo, ha tanti fotografi che le girano intorno e che a volte ci chiamano: c’è tutto un mondo di fotografia erotica, ci sono gruppi Telegram di modelle e fotografi che si danno feedback. Ci hanno anche proposto di fare delle foto io, lei e un’altra sua conoscente: è un po’ strano quando c’è un’altra persona, soprattutto per me che non l’ho mai fatto, ma la mia ragazza è abbastanza abituata al contatto fisico durante gli scatti. La prima volta il set non prevedeva solo nudità, infatti non sapevo proprio cosa aspettarmi e in qualche modo nemmeno lei, non sapevamo bene cosa fare o come comportarci. Poi ci siamo messi sul letto e ci è venuto tutto naturale”.

Sono professionisti questi fotografi o è solo gente a cui piace fare le foto?
“Sono tutti progetti amatoriali, ma è gente che ha molta esperienza. Lo fanno per passione, non come lavoro, ma sono persone sempre di trentacinque o quarant’anni che hanno fatto queste cose milioni di volte”.

Dal profilo OnlyFans di Michele e Arianna

Vi pagano per fare gli shooting?
“Arianna è stata pagata più volte per questi progetti, ma quando abbiamo fatto quel servizio fotografico insieme non abbiamo chiesto nulla, era implicito che sarebbe stato un progetto in TF (collaborazione non retribuita, ndr.). Il fotografo era un suo amico, ci siamo trovati e nessuno è stato pagato: in questi casi sono le foto a costituire il compenso, di conseguenza tutti i coinvolti alla fine dell’esperienza sono autorizzati a pubblicarli sui propri canali”.

E il fotografo come si comporta mentre voi vi muovete davanti alla fotocamera?
“È stato molto professionale, di solito siano persone a cui piace assistere a questo genere di cose. Poi penso che se a un fotografo piaccia fare nudo artistico, di conseguenza gli piaccia anche fare foto di questo tipo, quindi è appagato anche da questo”.

Qual è la cosa peggiore che vi è successa?
“All’inizio di questo nostro percorso, Arianna ha scoperto che le nostre foto erano state fatte girare su un gruppo WhatsApp da parte di un suo conoscente che si era abbonato solo falso nome per commentarle in modo poco consono insieme agli amici: ovviamente stavano diffondendo illecitamente del materiale semi-privato perché OnlyFans ha il copyright”.

Come ti sei sentito quando sei venuto a sapere cos’era successo?
“Arianna ha risolto con queste persone, ma nessuno ha chiesto scusa a me e questo si collega all’aspetto peggiore di questa piattaforma. Sebbene nelle foto e nei video compariamo entrambi, entrambi mettiamo nostre foto singole e scriviamo le nostre descrizioni in prima persona, se qualcuno ci scrive in chat si rivolge direttamente a lei. È proprio vista come una cosa incentrata sulla ragazza, quando le persone pensano al porno sono convinte di guardare la ragazza che si fa sc****e e fine. È un mondo ancora abbastanza stigmatizzato, come in fondo lo è l’industria pornografica. La cosa che mi ha stupito è che non tutti quelli che si iscrivono, contrariamente all’immaginario collettivo, sono fanatici o addirittura maniaci. Sì, sono estranei che ti vedono in momenti di intimità, ma non sono certo ‘pervertiti’ o persone con intenti lesivi. Sono spesso i conoscenti invece a regalare spiacevoli sorprese, come abbiamo potuto provare sulla nostra pelle”.

Qual è la cosa più strana che vi hanno chiesto di fare?
“Non c’è niente di strano o imbarazzante, qualsiasi cosa possa sembrare fuori dai canoni secondo me è uno stigma mentale. Forse però la cosa più particolare è stato quando un nostro abbonato in chat ci ha chiesto di fargli cock rating per 5 euro. Sostanzialmente, consiste nel farti mandare una foto del pene e tu gli dici come ti sembra. Credevamo che fosse una pratica legata all’umiliazione e al sentirsi dire cose tipo ‘è corto’ o ‘è brutto’, ma in questo caso no, il tipo sembrava proprio volere una valutazione oggettiva. Ci ha colti impreparati, era totalmente inaspettato, ma nonostante questo non ci siamo fatti troppi problemi. Questa è una cosa che mi fanno notare tutti i miei amici quando parlo di OnlyFans, tutti si aspettavano qualcosa di molto più simile al porno, pensano che siamo tutti pornoattori. Invece dietro c’è molto lavoro fra riprese, far venire bene le foto o le scene, il montaggio: anche se volessimo farlo, per produrre quel genere di materiale ci vorrebbero attrezzature professionali molto costose, tempo e impegno che per poco più di cinque euro al mese non possiamo permetterci. Stiamo imparando volta per volta a fare le cose bene”.

C’è qualcosa che, se ve lo chiedessero, non fareste?
“Per quanto mi riguarda no, ma Arianna non vuole pubblicare contenuti non di qualità. Vuole sempre essere sicura di pubblicare la foto o il video perfetti, quindi credo che l’unica cosa che non farebbe sia proprio condividere qualcosa che non è venuto bene, o per lo meno come lo aveva immaginato lei. Avevamo fatto un video che non era venuto benissimo, avevamo pensato magari di venderlo lo stesso a un prezzo inferiore e poi invece abbiamo deciso di eliminarlo. Non pubblicheremmo mai contenuti non di qualità, non ci piace l’idea che qualcuno possa condividere qualcosa che ci riguarda in prima persona e di cui nessuno dei due è soddisfatto e secondo me sta proprio qui la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Siamo fieri del nostro lavoro, non abbiamo limiti. Troviamo entrambi intrigante il fatto di poter realizzare le fantasie degli altri, ma anche il fatto che ci dicano cosa dobbiamo fare. A me spinge molto questa cosa del farlo per altri, mi eccita molto: le persone mi pagano per essere eccitate ma mi eccito anche io, così ci guadagno il doppio”.

Feedback delle persone? Cosa vi scrivono in chat?
“C’è un ragazzo in particolare che ci scrive sempre ed è estremamente gentile, anche troppo, dice di apprezzare il nostro romanticismo e che guarderebbe solo i nostri contenuti, dice cose molto carine. Quasi tutti parlano inglese, non so bene da dove arrivino, credo che si iscrivano soprattutto tramite Twitter perché Arianna lì ha un po’ di followers. Un altro tizio ci ha scritto che ci guarda spesso con la sua ragazza perché a entrambi piace il nostro rapporto, mi ha fatto un po’ strano che fossero una coppia ma sono apprezzamenti che fanno piacere. Forse il fatto che abbiamo un profilo di coppia spinge di più rispetto alla singola persona perché c’è interazione fra i soggetti, ma se tutto questo funziona è solo grazie ad Arianna: lei avrà l’80 per cento dei fans, molti probabilmente si iscrivono perché c’è lei ‘più me’ e la presenza maschile le dà semplicemente più valore, anche perché è lei che faceva queste cose già prima, è più abituata”.

Un feedback vostro, invece? C’è qualcosa che migliorereste nell’applicazione?
“È una cosa che riempie l’ego, la gente mi paga per vedermi fare qualcosa che amo fare. Sarebbe bello però migliorare l’interazione con gli user. La gente che non mette likes, ma guarda e basta effetto ‘gruppo-Whatsapp’, senza avere un minimo feedback, non ci aiuta a capire se quello che viene pubblicato può essere apprezzato o meno. Un’altra cosa che un po’ ci rende perplessi è l’anonimato degli iscritti: ci allarma un po’ vedere nomi non riconoscibili o irrealistici perché il primo pensiero è ‘chissà chi c’è dietro’. Capisco l’anonimato, capisco che tu non voglia far sapere agli altri cosa guardi, però dall’altra parte dello schermo ci sono persone vere, in carne e ossa, e personalmente puntiamo a un tipo di approccio più personale e vicino con i fans”.

Questa “attività” ha cambiato in qualche modo il vostro rapporto? Come?
“Sicuramente lo ha cambiato in meglio perché è una passione comune, è una delle cose che facciamo insieme e che piace a entrambi. Ci sono coppie a cui piace fare passeggiate o guardare Netflix, a noi piace farci le foto. Sono sempre stato appassionato di fotografia e grazie a questo profilo adesso sto migliorando con la post-produzione, lo stesso vale per Arianna: ci piace fare insieme tutto il processo. Penso faccia bene a una coppia trovare dei passatempi comuni, poi il fatto che a tutti e due piaccia così tanto il sesso aiuta”.

Dal profilo OnlyFans di Michele e Arianna

Nel concreto, quanto avete guadagnato?
“Abbiamo iniziato quasi due mesi fa, per cui non possiamo fare statistiche o dire se convenga o meno cercare di ‘fare i soldi’ su OnlyFans, ma per ora è stata un’esperienza più che remunerativa. Il primo mese abbiamo fatto circa trecento euro fra iscrizioni e il video che abbiamo venduto, per non essere un lavoro ‘da cui pretendiamo il guadagno di uno stipendio è più che buono. Continuano ad arrivare iscrizioni, pensavo si sarebbero fermate e che nessuno prendesse in considerazione i nostri post su Twitter, invece arrivano eccome. Facciamo anche promozioni, sconti di un euro sugli abbonamenti o sui rinnovi e simili e la gente continua a iscriversi. Siamo prossimi ai cinquanta iscritti: un bel traguardo per chi come noi inizia dal nulla, quasi due classi di scuola! Non pensavo ci fosse così tanta gente interessata, né tantomeno tanta gente disposta a pagare per avere qualcosa che fa piacere. Dovremmo sentirci più liberi di fare queste cose, in fondo è come andare al sexy shop: sembra sempre così imbarazzante, eppure fare qualcosa per il proprio piacere dovrebbe essere vista come una cosa normale. Facciamo tutti sesso”.

Come reagiscono le persone quando scoprono quello che fate su OnlyFans?
“I miei genitori non l’hanno presa bene, ma li capisco, appartengono a un’altra generazione. Gli amici invece sono incuriositi: un mio amico scherzando mi chiama sempre ‘il pornoattore’, da un lato non crede che io lo faccia davvero e che davvero ci guadagni dei soldi, ma dall’altra un po’ mi invidia. Molti vogliono iscriversi per supportarci, per mettere likes e aggiungere qualche iscritto al nostro canale, qualcuno addirittura dopo essersi abbonato ci fa i complimenti. Nessuno si scandalizza, ultimamente OnlyFans è diventata molto di moda ed è entrata nella normalità, quindi non stupisce più così tanto. C’è però qualcuno che ancora è abbastanza chiuso sull’argomento, che magari esprime le sue titubanze perché questa cosa potrebbe avere delle conseguenze e dei rischi e in effetti lo abbiamo provato in prima persona, è un hobby che ha più lati negativi di altri. Alcuni si domandano come facciamo a non essere gelosi l’uno dell’altra, in fondo la gente guarda i nostri contenuti e si eccita guardando me o lei ed effettivamente questa cosa potrebbe fare emergere delle insicurezze, ma a entrambi piace l’idea che più persone siano attratte dall’altro senza mettere in dubbio il nostro rapporto. Sapere che c’è chi desidera la mia ragazza mi eccita e me la fa sembrare più attraente”.

Guadagnare facendo ciò che si ama (ma che non si può dire) e accettare che la sessualità faccia parte della nostra vita. Siamo pronti o continueremo a scandalizzarci?

a cura di Gaia Rossetti

Qui il link al profilo OnlyFans di Michele e Arianna.

Gaia Rossetti

Sono una gastrocuriosa e sarò un'antropologa.
Mia nonna dice che sono anche bella e intelligente, il problema è che ho un ego gigantesco. Parlo di cibo il 60% del tempo, il restante 40% lo passo a coccolare cagnetti e a far lievitare cose.
Su questi schermi mi occupo di cultura del cibo e letteratura ed esprimo solo giudizi non richiesti.