Bergamo è la città delle biciclette

Bergamo è la città delle biciclette

A Bergamo il premio per la mobilità dolce e sostenibile

Il Comune lombardo si aggiudica l’Edizione 2022 dell’Urban Award per l’attenzione alla mobilità dolce e riceve tre cargo bike elettriche Bergamont, seguono Cuneo e Caltanissetta

È Bergamo la città italiana più attenta alle due ruote a pedale di quest’anno. Il Comune lombardo ha vinto l’Edizione 2022 dell’Urban Award, il contest ideato da Ludovica Casellati e organizzato con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che premia ogni anno i migliori progetti legati alla bicicletta e alla mobilità sostenibile realizzati delle amministrazioni comunali sul territorio nazionale. A convincere la giuria composta da esperti del settore e giornalisti è stato il progetto Bergamoinbicicletta sviluppato dal Comune, che comprende tra le altre cose un’innovativa velostazione, la riapertura della storica Ciclofficina, quasi 3.000 posti bicicletta, un nuovo servizio di bike sharing con 390 biciclette e Bike box per parcheggiare in sicurezza. Al secondo posto la città di Cuneo per la capacità di comunicare le attività intraprese e di sensibilizzazione sull’importanza della mobilità dolce attraverso il Cuneo Bike Festival, mentre la terza piazza è andata a Caltanissetta per promozione e realizzazione di un percorso ciclabile che conduce i ciclisti in sicurezza verso Enna.

Con la vittoria dell’Urban Award 2020, Bergamo riceve in premio una dotazione gratuita di tre cargo bike elettriche motorizzate Bosch offerta da Bergamont, azienda leader nel settore associata a Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), partner storico del premio Urban Award.

Per Piero Nigrelli, direttore settore ciclo di Confindustria ANCMA, “quella di ANCMA è, infatti, una partecipazione consolidata e convinta: anche l’industria del ciclo vuole fare la propria parte in modo concreto, contribuendo alla promozione dell’utilizzo della bici e valorizzando le buone pratiche delle amministrazioni locali, affinché siano di ispirazione anche per altri Comuni in Italia. Il plauso alla città di Bergamo e agli altri municipi mi sento pertanto di estenderlo anche alle aziende associate Bergamont e Bosch, che hanno reso disponibile gratuitamente questo parco bici”.

In Bergamont, attraverso i nostri prodotti – ha precisato Paolo Bianchini, Marketing Manager Scott Bike Divisionlavoriamo costantemente per contribuire alla mobilità, anche se la strada da percorrere è ancora tanta. Siamo fieri di essere partner di un progetto che premia le realtà cittadine che si impegnano di più su questa tematica, sempre più importante. Con i nostri prodotti promuoviamo attivamente il cambiamento della mobilità. L’utilizzo delle nostre cargo bike non è solo la scelta più ecologica, ma anche il mezzo di trasporto più veloce in città“.

Infine, Federica Cudini, Country Marketing Manager Bosch eBike Systems Italia, sponsor tecnico dell’Urban Award, ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di continuare a far parte di questo gruppo di lavoro e di associare il nostro brand a questo importantissimo premio. Questo riconoscimento è stato, negli anni, la dimostrazione di quanti passi avanti si siano fatti sul tema della mobilità nelle nostre città. In passato si discuteva di come le necessità delle persone in bicicletta fossero poco rilevanti nella progettazione degli spazi pubblici e di come spesso quei pochi progetti attivati, diventassero un problema per le persone a piedi e per gli automobilisti. Oggi invece, nei Comuni con cui ci interfacciamo, sindaci, assessori e dirigenti manifestano una grande voglia di cambiamento e propongono progetti sfidanti e di alto livello, come quelli che ci sono stati presentati per questa edizione, dimostrando una evidente preparazione tecnica sul tema”.

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

Dal 27 aprile al 1° maggio 2022 in occasione dell’edizione 2022 del MIA Milan Image Art Fair 2022, la galleria Raffaella De Chirico presenta il solo-show di Matteo Procaccioli Della Valle

Dal 27 aprile al 1° maggio 2022 in occasione dell’edizione 2022 del MIA Milan Image Art Fair 2022, la galleria Raffaella De Chirico presenta il solo-show di Matteo Procaccioli Della Valle (Jesi, 1983). La mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione del lavoro dell’artista che la galleria ha avviato a marzo 2022 presentando la pubblicazione e la mostra/evento Private. Polaroid, 2012-2022, a cura di Benedetta Donato progetto che racchiude 10 anni di lavoro con la Polaroid, una ricerca sul mezzo fotografico ma anche un modo per Procaccioli di prendere appunti per una narrazione più vasta, e che si concluderà con una mostra con un’ampia selezione di lavori negli spazi torinesi della galleria visibile dal 5 maggio 2022.

Per mostrare il percorso dell’artista, al MIA la galleria ha scelto di presentare una selezione di polaroid che mettono al centro la figura umana, che successivamente scompare in altri lavori che fanno parte del viaggio artistico del fotografo, e un focus di ricerca sulle architetture ipercontemporanee o antiche.

Qui troviamo URBAN HIVES progetto dedicato alle megalopoli densamente abitate e alle conseguenze architettoniche e umane della sovrappopolazione; MICROCITIES vedute architettoniche dall’alto che diventano non luoghi per i quali l’artista volutamente non fornisce specifiche coordinate.

E ancora VESTIGES, corpus in cui Procaccioli rende omaggio alla nostra storia e alla stratificazione geologica e territoriale come memoria collettiva, ripresa anche nel ciclo STRUCTURES dove indaga la relazione tra presente e passato recente.

Nelle fotografie di Procaccioli, la narrazione sta proprio nella non narrazione esplicita. L’artista lascia al fruitore la possibilità di lasciarsi trasportare nella dimensione del non luogo, senza fornire specifiche indicazioni geografiche, e di cercare il passaggio umano attraverso suggerimenti delicati ma puntuali, scevri da giudizi antropologici, politici o messaggi sociali.

Procaccioli cerca dunque un consumatore attivo delle sue immagini, che mostri la volontà di addentrarsi, nei suoi paesaggi e ne diventi in qualche modo la figura umana assente.