Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

“Aggrappati al minimovitale: una frase che è divenuta mantra durante le sessioni di composizione della band. Rispecchia la necessità di sentirsi vivi, di mettersi in gioco, di ribellarsi in un’epoca particolarmente carente di emozioni e soddisfazioni.”

“Minimovitale” è l’album con cui fa il suo esordio l’omonima band, disponibile su tutti i digital store e a breve anche in stampa fisica su cd. Hanno scelto di intitolare il loro primo album riprendendo il nome della band: tutto attaccato, con lo scopo di rafforzare e rendere più tangibile e diretto il loro essere, la loro essenza di musicisti. L’album è composto da sette tracce: Blu P.E.C.ParainphernaliaCabine telefoniche dismesseUna prodezza al giornoEl señor BanThierry e La casta.

Veterani della scena musicale valdostana, il gruppo vuole uscire dalla dimensione provinciale, storicamente periferica e artisticamente sonnecchiante. Artisti dall’anima profondamente rock e dal verbo irriverente, caratterizzato dall’utilizzo dello spoken word, con i loro pezzi scuotono le coscienze portando in primo piano situazioni del nostro presente, raccontando storie e aneddoti personali.

I sette brani presenti nel loro album si caratterizzano per riprendere diverse sonorità. Dalla grinta rock, che è una costante della loro produzione musicale, i Minimo Vitale sperimentano anche altre tipologie di suono: le tracce alternano melodie british, basi elettroniche di synth e sonorità hard-blues.

Copertina dell’album “Minimovitale”

BIOGRAFIA

Minimo Vitale nascono ad Aosta nel 2017. Il progetto è inizialmente concepito “a tempo” per soddisfare un’esigenza del cantante Alberto Neri, desideroso di confrontarsi con il repertorio della storica rock-band di culto Massimo Volume. Esaurito il tributo con soddisfazione, dopo una decina di date live “ad hoc” in ambito locale, I Minimo Vitale hanno deciso di proseguire l’esperienza, lavorando su materiale esclusivamente originale.

Il gruppo attualmente è composto dal cantante Alberto Neri, dai chitarristi Luca Consonni e Josy Brazzale, dal bassista Davide Torrione e dal batterista Alessandro Longo.

Forti dell’importante sinergia creatasi, la band comincia a comporre senza porsi limite di genere, sfruttando e fondendo al meglio tutte le personali influenze sviluppate dai singoli musicisti nelle precedenti esperienze musicali (fra le altre: Neurodisneyland, Autoscatto, Soluzione, Tristan Tzara, Magritte, D’timed).

Nel luglio 2022 i Minimo Vitale vengono selezionati per la serata finale dell’importante rassegna “Rock Targato Italia – Edizione speciale Estate” e vincono il concorso grazie a una convincente esibizione dal vivo tenutasi al Legend Club di Milano.

In seguito a questo traguardo, a fine settembre, il gruppo si reca al MeatBeat Studio di Raffaele D’Anello per registrare le sette tracce che compongono l’omonimo esordio discografico, che è disponibile in tutti i digital store. A febbraio 2023 sarà pubblicata una tiratura limitata in versione CD di “Minimovitale”,

“Nemico mio”: l’introspezione nel nuovo singolo di IRIDA

“Nemico mio”: l’introspezione nel nuovo singolo di IRIDA

“Nemico mio”: l’introspezione nel nuovo singolo di IRIDA

“Nemico Mio” è il titolo del singolo di debutto di Irida, giovane raffinata cantautrice marchigiana di origini albanesi e serbe. Il singolo pubblicato dall’etichetta discografica DME sarà disponibile a partire dal 24 giugno in Radio e in tutti i Digital Stores.

 

Quante volte ci è capitato di sentirci ostacolati da noi stessi, di sentirci il nostro nemico più infido? Probabilmente fin troppe, ed è proprio per questo che nasce il singolo della cantante marchigiana Irida.

Nihil inimicius quam sibi ipse

Letteralmente “nulla ci è più nemico di noi stessi”. È una celebre frase di Cicerone che rappresenta a pieno il concetto di Nemico Mio: combattere contro se stessi cercando di non farsi sopraffare dal proprio io negativo.

Ascoltare questo singolo è come intraprendere un viaggio all’interno della mente dell’artista, come se stessimo leggendo una pagina del suo diario. Lasciatevi trascinare dalle sonorità Pop del nuovo brano di questa giovane artista, capace di trasmettere perfettamente le proprie emozioni e di creare poesie con le sue parole.

Il brano è prodotto da Andrea Mei e Marco Mattei. Mei è l’ex tastierista dei “Gang” ed autore e produttore per molti gruppi e cantanti italiani e stranieri, soprattutto per i Nomadi per cui ha scritto molti successi tra cui “Io voglio vivere” e “Sangue al cuore”. Attualmente segue la carriera di Danilo Sacco, ex voce dei Nomadi, per la Dm Produzioni. Marco Mattei è batterista di Danilo Sacco e produttore per molti artisti italiani, tra cui Anna Oxa e John De Leo; ha lavorato anche con artisti internazionali come Maria Josè, artista messicana arrangiando e suonando l’album disco di platino e poi d’oro “amante de lo bueno”.

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

A partire dal 10 giugno è disponibile in Radio e in tutti i Digital Stores “Giammaria Funk”, il nuovo singolo di Laragosta.

Il tema di questo nuovissimo brano – dai vivaci suoni pop e soul, che ti fa venire voglia di ballare e che ti entra in testa già dal primo ascolto – è la noia, derivante dalla monotonia della perfezione.  Questa sembra far parte della vita di tutti noi, come se la nostra quotidianità fosse perfetta in ogni momento. Laragosta però, vuole allontanarsi da quest’idea a tutti i costi.

Per la cantante, infatti, i problemi non sempre rappresentano un qualcosa di negativo ma un’opportunità di cambiare:

“Non mi piace l’uomo quando mi dice che di crearmi altri problemi voglia non ha”

Il nuovo singolo di Laragosta è proprio quello di cui avevamo bisogno: fa venire voglia di cantare, ci fa ritornare con la mente al passato grazie alle bellissime sonorità funk che ci accompagnano lungo tutto il brano, e soprattutto ci fa allontanare, anche se solo per qualche minuto, dalla monotonia della vita.

L’autrice del testo di “Giammaria Funk” è Lara Grillini (Laragosta) ed il produttore Andrea Mei, musicista e compositore tra i fondatori della cult band anni ‘80 Gang e autore di molti successi dei Nomadi fra cui “Io voglio vivere” e “Sangue al cuore” che li portò primi in classifica per la prima volta. Il brano è pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records.

Laragosta, nome d’arte di Lara Grillini, è una cantante e cantautrice classe 1994. Inizia a frequentare la scuola di musica all’età di quattro anni studiando pianoforte, per poi dedicarsi anche al canto lirico e moderno.

Negli anni collabora con diverse band, con le quali si è esibita in molti locali ed eventi pubblici, sperimentando vari generi musicali come pop, jazz e soul.

 Nel 2012 supera i casting di X Factor, arrivando all’audition e nel 2013 supera la prima selezione del Castrocaro Festival con un brano di Andrea Mei. Nello stesso anno è la prima classificata nel Concorso “Rosso per la Vita” con la realizzazione di un progetto discografico curato da AVIS.

 Nel 2014 è finalista del concorso Cantamonte (Ancona) ed arriva ai quarti di finale al Castrocaro Festival con un suo brano. Nel 2016 arriva ai quarti di finale del Tour music fest con la band “And light was“.

Oggi si dedica in particolare alla scrittura di testi ed alla composizione e si esibisce dal vivo con numerose band locali e nel 2022 realizza il suo primo singolo prodotto da Andrea Mei, “Gianmaria Funk“.

Parte il countdown all’uscita di “Un secondo”, il nuovo singolo di ANDREADIECI

Parte il countdown all’uscita di “Un secondo”, il nuovo singolo di ANDREADIECI

Parte il countdown all’uscita di “Un secondo”, il nuovo singolo di ANDREADIECI

Dal 16 febbraio in Radio e in tutti i Digital Stores Un secondo, il nuovo singolo di ANDREADIECI

ANDREADIECI, nome d’arte di Andrea Di Lauro, nasce a Milano il 28 gennaio 1976. Se Andrea è il nome di famiglia, il suo nome d’arte invece nasce da un augurio per il suo futuro, il numero 10 ha molti significati: è il numero che artisticamente meglio si adatta alla sua persona, che riflette la fiducia in sé stessi perché è il numero dei campioni; è anche simbolo di moltitudine perché simboleggia un tratto della sua personalità, quello di saper imitare molte voci.

 

Fin dal suo approccio alla musica in età adolescenziale, si capisce che Andrea ha il potenziale di un artista poliedrico: all’ascolto di musica rap, soprattutto dei brani dei Sottotono e degli Articolo 31, affianca quello di Antonello Venditti, Claudio Baglioni e Alberto Camerini.

 

Conosce la musica americana durante il liceo, avvicinandosi al blues americano e al gruppo musicale dei Doors e dei Dire Straits, che diventano importanti punti di riferimenti per “I Semplici”, il suo gruppo musicale. Col tempo, il gruppo cambia nome in “I Nativa”, avvicinandosi al mondo dei Nirvana, del rock, feste e concerti.

 

A vent’anni prende in mano la chitarra e inizia a comporre le sue canzoni. Milano è stata il suo palcoscenico: non solo perché suona in locali come il “Legend”, il “Tunnel” e le “Scimmie”, ma anche perché gli permette di isolarsi per conoscere meglio sé stesso e al tempo stesso di stare immerso tra la gente.

Gli piace definirsi un autodidatta cresciuto per imitazione, preparato, dinamico, creativo e riflessivo. Innamorato di Morrison e di Gianluca Grignani, Ungaretti e Rimbaud, vuole essere chiamato “un ragazzo di strada”.

 

Un secondo è il titolo del nuovo singolo del cantautore ANDREADIECI, disponibile a partire dal 16 febbraio in Radio e in tutti i Digital Stores.Con questo brano, dalle venature anni ’90 con la chitarra in primo piano, il cantautore rock milanese ci invita all’introspezione, a prendere tempo per noi stessi in un mondo dove tutto è dominato dalle ore e dalla freneticità, dove anche i secondi fanno la differenza. Come afferma l’artista, “Perché rincorrere il tempo, chi ha deciso che noi dobbiamo vivere succubi delle ore”.

 

Oggi giorno siamo portati all’omologazione, a considerare sbagliato il diverso, al paragone con chi riesce a raggiungere i propri obiettivi prima di noi. A volte questa brutta abitudine ci costringe in un circolo vizioso, fatto di frustrazione e invidia, che non ci fa stare bene con noi stessi. Invece, ognuno di noi dovrebbe concentrarsi su ciò che per lui è importante, per trovare un equilibrio interiore ed esteriore, liberandosi dalle costrizioni. Un tema universale già affrontato da diversi artisti, non solo musicali, che Andrea rende particolarmente contemporaneo:

Ho bisogno di riflettere e pensare se c’è un secondo / Un secondo per me / Metti l’abito da sera che si torna più̀ allegri / Metti apposto la testa / Siamo zingari di notte in una festa

L’artista vuole mettere in discussione il famoso detto “l’erba del vicino è sempre più verde”, esortandoci ad aprire le porte della percezione e a lasciarci guidare dal nostro istinto e dal nostro Essere, in modo da riuscire a trovare la strada giusta secondo le nostre ore, il nostro spazio vitale. D’altronde, basta anche solo un secondo a cambiare il nostro destino. Quante volte ci capita di fermarci, mettere in pausa il mondo esterno per guardarci dentro? Siamo sempre alla rincorsa di nuovi obiettivi e nuove sfide, siamo abituati a gareggiare gli uni contro gli altri, alla ricerca di paragoni che non possiamo reggere, perché ognuno di noi è unico e diverso. Solo in questo modo possiamo riuscire ad amare noi stessi e a comprendere l’importanza del nostro Io.

 

Il singolo Un secondo è dedicato a Gianluca Pechini per stima e amicizia.