Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

Minimovitale: l’album d’esordio dell’omonima band

“Aggrappati al minimovitale: una frase che è divenuta mantra durante le sessioni di composizione della band. Rispecchia la necessità di sentirsi vivi, di mettersi in gioco, di ribellarsi in un’epoca particolarmente carente di emozioni e soddisfazioni.”

“Minimovitale” è l’album con cui fa il suo esordio l’omonima band, disponibile su tutti i digital store e a breve anche in stampa fisica su cd. Hanno scelto di intitolare il loro primo album riprendendo il nome della band: tutto attaccato, con lo scopo di rafforzare e rendere più tangibile e diretto il loro essere, la loro essenza di musicisti. L’album è composto da sette tracce: Blu P.E.C.ParainphernaliaCabine telefoniche dismesseUna prodezza al giornoEl señor BanThierry e La casta.

Veterani della scena musicale valdostana, il gruppo vuole uscire dalla dimensione provinciale, storicamente periferica e artisticamente sonnecchiante. Artisti dall’anima profondamente rock e dal verbo irriverente, caratterizzato dall’utilizzo dello spoken word, con i loro pezzi scuotono le coscienze portando in primo piano situazioni del nostro presente, raccontando storie e aneddoti personali.

I sette brani presenti nel loro album si caratterizzano per riprendere diverse sonorità. Dalla grinta rock, che è una costante della loro produzione musicale, i Minimo Vitale sperimentano anche altre tipologie di suono: le tracce alternano melodie british, basi elettroniche di synth e sonorità hard-blues.

Copertina dell’album “Minimovitale”

BIOGRAFIA

Minimo Vitale nascono ad Aosta nel 2017. Il progetto è inizialmente concepito “a tempo” per soddisfare un’esigenza del cantante Alberto Neri, desideroso di confrontarsi con il repertorio della storica rock-band di culto Massimo Volume. Esaurito il tributo con soddisfazione, dopo una decina di date live “ad hoc” in ambito locale, I Minimo Vitale hanno deciso di proseguire l’esperienza, lavorando su materiale esclusivamente originale.

Il gruppo attualmente è composto dal cantante Alberto Neri, dai chitarristi Luca Consonni e Josy Brazzale, dal bassista Davide Torrione e dal batterista Alessandro Longo.

Forti dell’importante sinergia creatasi, la band comincia a comporre senza porsi limite di genere, sfruttando e fondendo al meglio tutte le personali influenze sviluppate dai singoli musicisti nelle precedenti esperienze musicali (fra le altre: Neurodisneyland, Autoscatto, Soluzione, Tristan Tzara, Magritte, D’timed).

Nel luglio 2022 i Minimo Vitale vengono selezionati per la serata finale dell’importante rassegna “Rock Targato Italia – Edizione speciale Estate” e vincono il concorso grazie a una convincente esibizione dal vivo tenutasi al Legend Club di Milano.

In seguito a questo traguardo, a fine settembre, il gruppo si reca al MeatBeat Studio di Raffaele D’Anello per registrare le sette tracce che compongono l’omonimo esordio discografico, che è disponibile in tutti i digital store. A febbraio 2023 sarà pubblicata una tiratura limitata in versione CD di “Minimovitale”,

“Non solo musica”: DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE

“Non solo musica”: DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE

“Non solo musica”: DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE

C’è chi non può vedere e chi non vuole vedere. C’è chi vede oltre il preconcetto e chi si ferma a un’etichetta. Abbiamo parlato della rassegna “DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE” con Francesco Caprini, direttore artistico dell’evento…

L’obiettivo è mettere in luce il talento, dimostrare come la disabilità non sia un freno all’arte, alla voglia di fare, alla qualità. Un obiettivo che ci accompagna fin dalla prima edizione di “DIS/ABILITÀ, IN/VISIBILE, I TALENTI DELLE PERSONE”, nel 2019, e che sarà il punto di partenza anche delle prossime”. Il 21 e 22 gennaio al Circolo Culturale Bentivoglio andrà in scena la quarta edizione della rassegna ideata da Francesco Caprini e organizzata dall’Associazione Culturale Milano in Musica e in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti MilanoCircolo Culturale BentivoglioGSD Gruppo Sportivo Dilettantistico non vedenti Milano ONLUS e la Fondazione Pomeriggi Musicali. Alla vigilia dell’evento abbiamo avuto il piacere di intervistare proprio Francesco Caprini, il direttore artistico della manifestazione, per capire che cosa andrà in scena, per farci svelare il “dietro le quinte” della rassegna di oggi e i progetti futuri di quella di domani.

Francesco Caprini

Tanti gli artisti che andranno in scena nella due giorni milanese, tutti con un obiettivo e una volontà comune: mostrare, come ci ha spiegato lo stesso Francesco Caprini, come l’arte sia un veicolo in grado di abbattere le barriere e di superare i preconcetti. “Il talento – ha scritto l’organizzazione nel comunicato stampa pre evento – è un faro da accendere per avvicinare persone, per suscitare la curiosità, per creare connessioni tra le migliori realtà del territorio che fatica, spesso, a creare una rete di servizi alla persona. Una frammentazione che limita l’operatività di queste entità. Dal talento e dalle arti ripartirà un colloquio, un discorso, che da un sentire comune porti ad un operare comune.
Il mondo della disabilità è veramente ricco di persone che sanno afferrare, concretizzare e trasmettere agli altri in forma di speranza i loro sogni. Uomini e donne che con grande spirito di solidarietà hanno contribuito alla realizzazione di queste due giornate intense e piene di energia positiva. “I talenti delle persone” dis/Abilità, In/visibile.
L’obiettivo è far incontrare i veri protagonisti, artisti dis/Abili in/Visibili e renderli partecipi condividendo le loro esperienze e professionalità”.

Come nasce l’idea di questa rassegna?
La prima edizione è andata in scena nel 2019 con l’obiettivo di mettere al centro del progetto la qualità e far sì che andasse di pari passo con l’importanza “sociale” della manifestazione. La prima edizione ci ha permesso di sperimentare e portare idee nuove in quelle successive”, ci racconta. “Quello che mi spinge a rinnovare ogni anno l’impegno in questa iniziativa è la passione per questo lavoro, la voglia di creare un buon prodotto, che sia di qualità. Motivazioni forti che ci hanno spinto a riprogrammare l’evento dopo che a novembre abbiamo dovuto rinviarlo per “questioni di Covid”, diciamo così”.

Quanta gente vi aspettate?
Il teatro ha circa 130 posti e contiamo chiaramente di riempirli tutti, ma non ci fermiamo solo alla due giorni. L’obiettivo è creare un’onda lunga che prosegua oltre la rassegna, che vada avanti sui social, che ci accompagni fino alla quinta edizione. L’evento verrà ripreso da Rocker Tv e viene sempre promosso sui social di Rock Targato Italia proprio per questo.
Non vogliamo solamente riempire il teatro, vogliamo creare uno spirito di comunità, una dimensione umana in cui ci possa essere contatto, scambio di idee e che sia culturalmente rilevante
”.

Saranno presenti ospiti importanti, uno su tutti Omar Pedrini, ma non solo. Come avete scelto gli ospiti?
Abbiamo scelto e contattato i nostri ospiti e gli artisti che si esibiranno in questi giorni per le loro doti artistiche, ma anche per la loro sensibilità. Da Omar Pedrini ai Vintage Violence, da Nevruz a Ivan Cottini, e tutti gli altri artisti, sono stati tutti contenti di poter partecipare. In particolare mi sento di ringraziare Omar, con cui abbiamo un rapporto di lunga data, fin da quando i Timoria vinsero Rock Targato Italia nel 1987. È il secondo anno che si esibirà al festival e vedere il suo entusiasmo è davvero “forte”. Nonostante i tanti impegni ha fatto di tutto per esserci”.

Che cosa vedremo?
Musica, ma non solo. Ci saranno anche momenti di approfondimento, con incontri e dibattiti che ci permetteranno di parlare di queste tematiche che troppo spesso la società ignora e i media mainstream tendono a utilizzare solo per aumentare l’audience, per strappare una lacrima e un momento emozionale, ma senza la sincera e convinta intenzione di fare qualcosa di positivo per la comunità.
Tanta arte e tantissimi artisti. Da Giacomo Deanna, un chitarrista sardo dal talento eccezionale, ai Vintage Violence, agli Armodia, un duo di Aosta che fa musica barocca, a Greta Carrara e Carlo Battaglini, due scrittori che hanno vinto il premio Camilleri. Insomma, come ho accennato, ospiti ed eventi di livello per una rassegna che possa mettere in evidenza la qualità di questi artisti che abbiamo definito “invisibili”, che troppo spesso vengono valutati prima per la loro disabilità e solo in un secondo momento per il loro talento
”.

Qualche nota “stonata”?
Abbiamo avuto il patrocinio di Regione Lombardia, ma ci dispiace non avere avuto il supporto dal Comune di Milano se devo essere onesto. Ne abbiamo fatto richiesta, ma non abbiamo mai ottenuto una risposta purtroppo. Ci tengo a precisare che non abbiamo nessuna intenzione di fare polemica, sia chiaro, ma ci dispiace perché poteva essere una bella occasione. Riproveremo a coinvolgerli per la prossima edizione”.

Che cosa lascia dentro un evento come questo?
Organizzare questo evento è sempre divertente ed emozionante perché ci troviamo ogni giorno a imparare qualcosa di diverso. Viviamo in un mondo pieno di persone con potenzialità incredibili, che potrebbero fare molto di più, ma si fermano su un divano, non sfruttano le occasioni.
E poi ci sono questi ragazzi, la loro energia, la loro voglia di trasmettere le proprie emozioni al pubblico, il loro talento, nonostante le difficoltà. Sentire la loro musica, stare a contatto con loro è davvero stimolante
”.

Avete già in mente qualcosa per la quinta edizione?
Abbiamo diverse idee e le risposte che abbiamo ottenuto fino a questo momento sono molto positive. Il presidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Milano ci ha già comunicato il loro appoggio. Probabilmente non saremo più al circolo Bentivoglio, ma cambieremo location per questioni logistiche. Vedremo”.

Cambia luogo, ma…
“…ma non cambia la nostra filosofia e – soprattutto – non cambierà il messaggio della manifestazione. Un nuovo teatro sarà sicuramente importante, ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso, dare voce e visibilità all’arte, alla qualità, ad artisti di talento che troppo spesso vengono messi da parte dai media mainstream. Sfrutteremo i social, amplieremo il nostro pubblico grazie agli strumenti digitali, ma manterremo quella dimensione umana di cui parlavo prima e che fino a questo momento ha contraddistinto questa iniziativa. Questa dimensione è proprio una degli aspetti più belli di questa rassegna. Il contatto diretto con gli artisti, la purezza dell’arte senza troppe costruzione”.

Umanità, talento, arte, qualità: quattro parole chiave, due giorni, un solo (grande) obiettivo.

A cura di Francesco Inverso

Per consultare il programma completo dell’evento vi invitiamo a cliccare qui.

 

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

Da oggi in tutti i digital stores è disponibile “Rivalsa”, il nuovo EP del cantautore ligure Theft Giacomo Grasso, pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records.

Giacomo Grasso, in arte “Theft”, nasce a Genova il 21 marzo 1972. Dopo essersi diplomato alla Scuola d’Arte Paul Klee della sua città ed essersi specializzato in nuove tecnologie e video arte, ha lavorato come grafico, designer, musicista e videomaker, riuscendo dunque ad unire molte delle sue passioni. Durante la sua carriera, ha lavorato per aziende quali Sony, Apple, Elea, Midiware, Steinberg e Roland e ha affinato le sue capacità tecniche fino a diventare un formatore Steinberg e Presonus qualificato per applicazioni multimediali audio e video, tenendo anche lezioni sulle nuove tecnologie in studi di registrazione e al Conservatorio di Genova.

La musica è sempre stata però una delle sue passioni più importanti, oltre che sua compagna di crescita personale. Sa suonare il basso, il contrabbasso, la chitarra acustica ed elettrica, il mandolino, il bouzuki greco e l’ukulele. Le sinfonie di tutti questi strumenti si uniscono alla sua passione per l’elettronica, attraverso l’uso di sintetizzatori e del theremin (manipolatorie di suoni che utilizza un hardware). Oltre che di musica, Giacomo si occupa anche di produzione, registrazione e del mixaggio delle canzoni presso il suo studio a Genova, dove si occupa anche di riprese e montaggio video. 

Si è esibito in Italia, Francia, Germania e Svizzera. A Genova è stato chiamato a suonare nei locali più importanti della città e in prestigiose location, come la sala mercato Teatro Modena, il Museo d’arte moderna Villa Croce, le Cisterne del Palazzo Ducale, il Palazzo della Commenda di Prè e il teatro Gustavo Modena. Ha suonato prima insieme a gruppi locali e poi come solista, o come lui stesso afferma “One man band”. Ultimamente collabora con Fabrizio Repetto, clarinettista e suo amico di lunga data, con cui cura anche alcuni progetti multimediali. Si sono esibiti insieme a Firenze, presso le Murate per il festival di musica contemporanea “Diffrazioni” e al festival della luce “Novi Light”. 

 Nel 2020 Giacomo torna a scrivere musica e testi in forma di canzone, mettendo in pausa la sperimentazione sonora e visiva che lo ha accompagnato per 15 anni, facendo uscire il singolo Cometa.
Nel 2021 Theft pubblica il singolo 49 Falene (di cui avevamo parlato qui) e nel 2022, a distanza di un anno pubblica il singolo Forme d’onda, che insieme al brano precedente, anticipa l’uscita di questo EP.

L’album nasce dalla voglia di sperimentare più generi e stili, arrangiamenti e strumenti musicali. L’elettronica ne fa da padrona, ma l’amore e la passione per gli strumenti suonati è pregnante in tutti i brani. Queste 5 tracce sono il riassunto di oltre 40 anni di musica che ho ascoltato, respirato, vissuto. È un po’ di tutto. C’è un po’ di tutti questi mondi.

Rivalsa, EP dell’artista genovese Theft Giacomo Grasso, è un progetto molto intimo e personale. Il cantante ha voluto spaziare nei generi e negli stili, lasciando il proscenio all’elettronica, genere nel quale Theft si riconosce di più. Non manca però la voglia di sperimentare e suonare diversi strumenti capaci di dare più impronte musicali a questo lavoro. Rivalsa include 5 tracce inedite che riassumono al meglio la vita dell’artista e tutte le influenze musicali che lo hanno accompagnato in questo entusiasmante percorso.

TRACKLIST:

1)       Forme d’Onda
L’artista usa il mare come metafora per rappresentare il suo vissuto, i cerchi nell’acqua rappresentano le emozioni che si perdono poi nel grande oceano della vita. Tutto è in chiave elettronica, con un ritmo molto forte che dà intensità al brano e capace di dare vigoria alla parte cantata.

2)       49 Falene 
Un affascinante e irrequieto mantra elettronico a bassa fedeltà. Un brano pieno di ombre e di disillusione, accompagnato da una base elettronica tanto minimale quanto distorta con un retrogusto anni ’80 e un approccio fra il post-punk e l’alt-rock molto anni ’90, che scorre su una melodia cadenzata capace di diventare ipnotica.

3)       Otaku 80
Il titolo prende in prestito un termine giapponese, “otaku”, sinonimo di passione e solitudine. Il brano descrive un desiderio amoroso che si interseca con un’accentuata sfiducia in esso. L’incontrastata passione amorosa e la disperazione interiore descritte sono accompagnate per tutta la traccia da un sound squisitamente elettronico, dal groove potente e trascinante, testimone della passione dell’artista per quella gamma di suoni figli dei sintetizzatori, esplosi ufficialmente a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.

4)       Cometa
Nella traccia l’artista identifica se stesso con una cometa e come questa si sente fugace, evanescente: libero da qualsiasi costrizione, libero di seguire la sua traiettoria. Ciò che resta è solo il ricordo del suo passaggio rapido e luminoso. Un brano intimo e personale, con una base elettronica coinvolgente che conferisce intensità emotiva ad ogni singola parola.

5)       L’Uomo di Pietra
Brano molto interessante per via del ritmo, con un’impronta elettronica che dà un senso di irrequietezza alla strumentale. Irrequieto è anche lo stato d’animo del protagonista che è perso nei suoi pensieri in un mondo frenetico e senza sosta che “ondeggia” in continuazione.

Theft Giacomo Grasso

Le parole spesso nascono da cose che tutti i giorni vivo, vedo, sento, assorbo. Sono storyboard fatti in viaggio sulla mia moto mentre mastico km per lavoro. Sono immagini da film che ho rubato al cinema e reso mie. Ecco la rivalsa. Riuscire a riunire tutto questo da solo a 50 anni. Riuscire a trovare le parole giuste per dire, Questa è la mia musica, questo è il mio tempo. Questo sono io.

Rock Targato Italia 2022: i candidati alle “Targhe”

Rock Targato Italia 2022: i candidati alle “Targhe”

Rock Targato Italia 2022: i candidati alle “Targhe”

Parallelamente al concorso dedicato agli artisti emergenti, Rock Targato Italia rinnova anche la tradizione di assegnare delle Targhe Speciali agli artisti che negli ultimi dodici mesi si sono distinti nel panorama della musica italiana per qualità, coraggio e sensibilità.

Il 29 e 30 luglio, nelle giornate clou dell’estate rock milanese al Legend Club, Rock Targato Italia consegnerà anche tre targhe all’autore del miglior album dell’anno, all’artista rivelazione e all’etichetta che in quest’ultimo periodo si è maggiormente distinta, a cui se ne aggiunte altre due dedicate al miglior live e al miglior libro scritto da un musicista e una terza, dedicata a Stefano Ronzani (giornalista di musica morto nel 1996 in seguito a una lunga lotta contro la leucemia, ndr.), riconoscimento alla carriera.

Chi sono e che genere propongono i candidati che lo staff di Rock Targato Italia ha selezionato? Partecipate alla votazione online che il pubblico potrà esprimere sul sito ufficiale di Rock Targato Italia qui: https://bit.ly/3QXLUOz
Ma quali sono le categorie e i candidati?

MIGLIOR ALBUM

ALESSANDRO FIORI – “Mi sono perso nel bosco” (42 Records)
Canzone d’autore, pop e psichedelia accompagnano una scrittura delicatissima e poetica.

ALIA – “Io so come sei riuscito a sopravvivere senza gli altri” (RadiciMusic)
Un disco pop raffinato e moderno venato di malinconia e di una poesia garbata e sincera.

ALTERIA – “Vita imperfetta” (VRec)
Una frustata rock tutta al femminile. Energia, rabbia e desiderio di urlare la propria verità.

DIAFRAMMA – “Ora” (autoproduzione)
Suoni asciutti, approccio rock e la poetica inconfondibile di Federico Fiumani. Non serve altro.

MARIO PIGOZZO FAVERO – “Mi commuovo, se vuoi” (Dischi Soviet Studio)
Fra canzone d’autore dolente, romanticismo decadente, malinconie alcoliche e ombre letterarie.

RANCORE – “Xenoverso” (Universal)
Un viaggio in chiave rap in un futuro distopico. Quando la musica diventa letteratura e filosofia.

ARTISTA RIVELAZIONE

BARABBA
Ombre e disillusione in un progetto moderno e personale a cavallo fra urban e new-wave.

CIGNO
Un artista imprevedibile che rimescola le carte fra inquietudini attuali e incubi “timburtoniani”.

CIRCUS PUNK
Rock’n’roll, schegge di blues elettrico, punk, sudore e tanta voglia di non scendere mai dal palco.

EMILY BREVA
Fra pop, blues e rock contemporaneo con tanta voglia di raccontarsi in modo sincero e diretto.

IL PEGGIO È PASSATO
Un approccio smaccatamente pop personale e ironico che nasconde un retrogusto agrodolce.

IL VUOTO ELETTRICO
Un pugno in faccia in chiave noise fra chitarre taglienti e una voce che snocciola inquietudini.

MIGLIOR ETICHETTA 

42 Records
Dischi Soviet Studio
I Dischi Del Minollo
Fiori Rari
Trovarobato
VRec Label

A queste tre targhe si sono aggiunte quella per il miglior live, che è stata assegnata a Giancarlo Onorato per l’affascinante tour “Liturgie”, e quello per il miglior libro scritto da un musicista, che è andata a Pieralberto Valli per il coraggioso romanzo “Il nodo”. Lo speciale premio alla carriera, che da quest’anno sarà intitolato al giornalista Stefano Ronzani, andrà infine a Omar Pedrini che proprio sul palco di Rock Targato Italia ha mosso i suoi primi passi artistici nella storica prima edizione del 1987.

MIGLIOR LIVE

GIANCARLO ONORATO
Un artista dalla sensibilità sopraffina e dallo sguardo chirurgico capace di scavare con eleganza fra spirito e carne, elevando il primo senza dimenticare la seconda.

MIGLIOR LIBRO SCRITTO DA UN MUSICISTA

 PIERALBERTO VALLI – “Il Nodo” (Gagarin Edizioni)
Un romanzo distopico che, con uno stile lucidissimo, ci racconta l’incubo del transumanesimo e il senso umano del dolore.

PREMIO STEFANO RONZANI

OMAR PEDRINI
Non ha bisogno di presentazioni. Un artista che ha vissuto almeno tre vite senza perdere mai il desiderio di giocare con il rock e la poesia.

www.rocktargatoitalia.eu

 

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

L’arte di essere imperfetti: il nuovo singolo di Laragosta

A partire dal 10 giugno è disponibile in Radio e in tutti i Digital Stores “Giammaria Funk”, il nuovo singolo di Laragosta.

Il tema di questo nuovissimo brano – dai vivaci suoni pop e soul, che ti fa venire voglia di ballare e che ti entra in testa già dal primo ascolto – è la noia, derivante dalla monotonia della perfezione.  Questa sembra far parte della vita di tutti noi, come se la nostra quotidianità fosse perfetta in ogni momento. Laragosta però, vuole allontanarsi da quest’idea a tutti i costi.

Per la cantante, infatti, i problemi non sempre rappresentano un qualcosa di negativo ma un’opportunità di cambiare:

“Non mi piace l’uomo quando mi dice che di crearmi altri problemi voglia non ha”

Il nuovo singolo di Laragosta è proprio quello di cui avevamo bisogno: fa venire voglia di cantare, ci fa ritornare con la mente al passato grazie alle bellissime sonorità funk che ci accompagnano lungo tutto il brano, e soprattutto ci fa allontanare, anche se solo per qualche minuto, dalla monotonia della vita.

L’autrice del testo di “Giammaria Funk” è Lara Grillini (Laragosta) ed il produttore Andrea Mei, musicista e compositore tra i fondatori della cult band anni ‘80 Gang e autore di molti successi dei Nomadi fra cui “Io voglio vivere” e “Sangue al cuore” che li portò primi in classifica per la prima volta. Il brano è pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records.

Laragosta, nome d’arte di Lara Grillini, è una cantante e cantautrice classe 1994. Inizia a frequentare la scuola di musica all’età di quattro anni studiando pianoforte, per poi dedicarsi anche al canto lirico e moderno.

Negli anni collabora con diverse band, con le quali si è esibita in molti locali ed eventi pubblici, sperimentando vari generi musicali come pop, jazz e soul.

 Nel 2012 supera i casting di X Factor, arrivando all’audition e nel 2013 supera la prima selezione del Castrocaro Festival con un brano di Andrea Mei. Nello stesso anno è la prima classificata nel Concorso “Rosso per la Vita” con la realizzazione di un progetto discografico curato da AVIS.

 Nel 2014 è finalista del concorso Cantamonte (Ancona) ed arriva ai quarti di finale al Castrocaro Festival con un suo brano. Nel 2016 arriva ai quarti di finale del Tour music fest con la band “And light was“.

Oggi si dedica in particolare alla scrittura di testi ed alla composizione e si esibisce dal vivo con numerose band locali e nel 2022 realizza il suo primo singolo prodotto da Andrea Mei, “Gianmaria Funk“.