La moto: una storia lunga 154 anni

La moto: una storia lunga 154 anni

La moto: una storia lunga 152 anni

152 anni fa, in Francia, viene brevettata per la prima volta un veicolo a motore a due ruote. Era il 16 marzo 1869 e il suo inventore, Louis-Guillaume Perreaux, un giovane e brillante ingegnere francese, dà alla luce il suo Vélocipede à Grande Vitesse.

Vélocipede à Grande Vitesse

152 anni fa, in Francia, viene brevettata per la prima volta un veicolo a motore a due ruote. Era il 16 marzo 1869 e il suo inventore, Louis-Guillaume Perreaux, un giovane e brillante ingegnere francese, dà alla luce il suo Vélocipede à Grande Vitesse.

Il primo prototipo di motociclo ha poco a che fare con i veicoli che oggi indichiamo con questo nome e, probabilmente, la sua vista ci lascerebbe abbastanza perplessi. Aveva due ruote e un manubrio, questo sì, e anche la sella era presente ma le similitudini non vanno molto oltre. Il motore a scoppio era stato inventato da pochi anni e gli ci sarebbero voluti ancora 16 anni prima di fare la sua apparizione su un veicolo a due ruote: la propulsione era affidata quindi a un motore monocilindrico a vapore. Le parti strutturali della ciclistica come telaio e cerchi erano rudimentali e molto probabilmente in legno. Le ruote erano prive di pneumatici che sarebbero stati perfezionati solo 19 anni dopo da un certo John Boyd Dunlop.

L’evoluzione

Con l’avvento del futurismo agli inizi del novecento il mito della velocità si lega indissolubilmente a questi mezzi a motore, che entrano nell’immaginario comune come emblema dell’incessante  sviluppo tecnologico che contraddistinguerà i tempi a venire. La moto diventa il simbolo per eccellenza della fusione tra uomo e macchina, estensione corporale di un essere umano proiettato verso l’uso sempre più profondo e intimo della tecnologia. Nonostante questo i motocicli erano ancora visti, ma soprattutto utilizzati, come mezzi prettamente utilitari, impiegati per recarsi a lavoro e svolgere le commissioni quotidiane. Fino alla metà del secolo scorso la maggior parte dei produttori risiedeva nel vecchio continente: Italia e Germania erano tra i paesi più importanti in questa attività.

Negli anni sessanta nelle famiglie occidentali si fa largo una nuova protagonista: l’automobile. Per ragioni strutturali (protezione e capacità di carico) unite all’aumentata disponibilità economica del ceto medio questo veicolo diventa il nuovo mezzo adibito alla mobilità popolare. È in questo momento che la moto subisce la trasformazione che la conduce a indossare le vesti che porta oggi. Sono le industrie giapponesi a rivelarsi  in grado di dare un nuovo volto e un nuovo modello produttivo al mondo delle due ruote. Da un lato reinventano la motocicletta come oggetto dall’animo sportivo e legato allo svago e ai viaggi; dall’altro lato alzano notevolmente l’asticella per quanto riguarda la qualità del prodotto finale attraverso lo sviluppo di economie di scala, soluzioni ingegneristiche innovative e reti di assistenza.

La moto oggi

A 152 anni dalla loro nascita i motocicli sono diventati degli oggetti estremamente complessi e sofisticati, interessati da un lungo processo di “elettronificazione” che negli ultimi anni sta avendo un’accelerazione esponenziale. Questo processo, iniziato con i primi modelli a iniezione elettronica, sarà parte integrante della naturale evoluzione di questi oggetti; centraline avanzatissime elaborano i dati trasmessi da piattaforme inerziali e sensori pronti a registrare ogni parametro immaginabile rendendo questi veicoli sempre più efficienti e sicuri. Velocità, accelerazione, inclinazione e pressione degli pneumatici sono solo alcuni dei moltissimi dati a disposizione delle motociclette oggi.

Il futuro della moto sarà legato all’AI (intelligenza artificiale) e l’IoT (internet of things). La parola d’ordine sarà automazione e se per questo settore, per ora, non sembra possibile una sostituzione dell’uomo alla guida, proprio a causa del sopra citato valore emotivo che il suo utilizzo detiene, la capacità di elaborare e scambiare dati con la rete e altri veicoli saranno invece fondamentali. Varie dimostrazioni sono già sotto gli occhi di tutti, dal cruise control adattivo sviluppato da Ducati per la prima moto dotata di radar lanciata nel 2021, alla Halo Bike di Damon: una moto dotata di AI capace di ridurre il rischio di incidenti eseguendo un’elaborazione continua dei dati raccolti dal motoveicolo stesso e dagli altri veicoli presenti in rete.

Questi progetti, oggi considerati rivoluzionari, ci fanno solo immaginare quali siano i progressi che potranno essere fatti in questo ambito ma è ben chiara, invece, la strada fatta a partire da quel mezzo a vapore e senza gomme costruito oltre un secolo e mezzo fa.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Yamaha: nuova supersport 125cc

Yamaha: nuova supersport 125cc

Yamaha: nuova supersport 125cc

Nuovo modello per la casa del Diapason che nel 2023 lancerà una nuvoa supersport 125cc…

Sono trascorsi quasi 25 anni da quando Yamaha ha presentato la prima R1 davanti al pubblico. Un mezzo dal peso ultraleggero, le dimensioni straordinariamente compatte e l’eccezionale potenza, una nuova era per i piloti della classe Supersport.

Il lancio della R1 è stato solo l’inizio. I modelli R1M, R6, R3, R125 e, più recentemente, il modello R7 sono stati creati a immagine della R1, la regina indiscussa della categoria Supersport. Portando sulla strada la tecnologia e le prestazioni delle moto da corsa, i modelli R-Series di Yamaha hanno ispirato migliaia di motociclisti per un quarto di secolo.

La R-Series di Yamaha continua a dettare legge con la più ampia gamma di eccezionali modelli Supersport da 125 cc a 1000 cc“, fa sapere Yamaha nel comunicato stampa che annuncia il lancio del nuovo prototipo. “Con un record di vittorie nelle competizioni più prestigiose del mondo, la R-Series si è affermata come la famiglia di moto ad alte prestazioni per eccellenza. E per il 2023, il lancio della R125 di nuova generazione riafferma l’impegno di Yamaha di offrire a ciascun pilota la più eccezionale esperienza di guida ad alte prestazioni“.

Ogni Yamaha Supersport è stata realizzata con lo stesso puro DNA della R-Series che ha reso l’ammiraglia R1 la moto dominante nel campionato mondiale della classe Superbike. La tecnologia da competizione è evidente anche nel modello 2023 R125: dal nuovo design della carrozzeria alla tecnologia del telaio Deltabox e alla pinza freno radiale“.

Il nuovo muso è immediatamente riconoscibile e ispirato alla R7. Dotata di una strumentazione TFT con connessione per smartphone, una serie di perfezionamenti del telaio e un nuovo sistema elettronico, la Yamaha R125 di quarta generazione offre a ogni pilota un vero assaggio del mondo R/World.

CHE COSA VEDREMO
La R125 ha un look completamente nuovo che sottolinea il suo status di Supersport entry per eccellenza di Yamaha e consolida ulteriormente il legame con la famiglia R-Series che rende questa moto così speciale.

Un nuovo e potente faro a LED bifunzionale, situato al centro a forma di M, fornisce un fascio di luce brillante anabbagliante e abbagliante per una visione e una visibilità eccellenti. Le dimensioni ultracompatte del faro  hanno consentito la costruzione di un cupolino altamente aerodinamico con luci di posizione a LED ispirate alla R7, conferendo alla R125 un aspetto radicale di “big-bike”.

Con un muso più aggressivo, la nuova carena  e le cover serbatoio ridisegnate che trasmettono la sensazione di un chiaro flow orizzontale. La nuova carena conferisce un aspetto sport premium che evidenzia lo status di questa moto come la migliore della classe 125 ad alte prestazioni.  

La nuova 2023 R125 è dotata della più recente strumentazione TFT a colori da 5 pollici ispirata all’ammiraglia R1. Sono disponibili due diversi temi grafici, “Street” o “Track”, che il pilota può scegliere in base alle diverse condizioni di guida. Il tema “Street” include un tachimetro digitale centrale e un contagiri a barre. Nella parte inferiore dello schermo è presente una serie di spie luminose per indicatori di direzione, abbaglianti, temperatura e altri. Il tema “Track” è un layout mirato alla performance con un cronometro centrale con una memoria di 25 giri situato sotto un contagiri a barre che forniscono al pilota informazioni importanti mentre si trova su un circuito di gara.

Nella parte superiore dello schermo è presente una spia del regime di cambio marcia programmabile per entrambi i temi. Il tema “Track” include anche un contagiri personalizzabile, in base al proprio stile di guida e alle esigenze individuali.

Per il massimo livello di sicurezza e controllo, la R125 è dotata di un sistema di controllo della trazione. Insieme alla frizione antisaltellamento e al cambio elettronico opzionale, il nuovo sistema assicura al pilota della R125 un elevato controllo, soprattutto quando accelera a tutto gas. Lo stato del TCS è visualizzato sulla nuova strumentazione TFT da 5 pollici e può essere disattivato per determinate situazioni, ad esempio la guida in pista​

L’aspetto generale e il cruscotto della R125 sono portati a un livello completamente nuovo grazie alla nuova strumentazione TFT da 5 pollici e alla nuova piastra forcella di alta qualità ispirato alla R1 che esalta il puro DNA delle moto R-Series.

I manubri clip-on sono dotati di nuovi interruttori ergonomici ispirati alla R1 che consentono al pilota di controllare in modo intuitivo diverse funzioni, incluso le funzioni dello schermo TFT.

Yamaha TY-E 2.0: la trial elettrica da mondiale

Yamaha TY-E 2.0: la trial elettrica da mondiale

Yamaha TY-E 2.0: la trial elettrica da mondiale

La TY-E 2.0 sarà presentata al salone di Tokyo dal 25 al 27 marzo. Tra i progetti di Yamaha la partecipazione al Campionato Mondiale di Trial 2022.

Il mondo dell’automotive si muove sempre più verso veicoli a propulsione elettrica, la candidata principale a spingere i veicoli del futuro. Se incontrare per strada un’auto che sibila non è più cosa rara, nel mondo delle due ruote, dove è la passione a muovere all’acquisto, i motociclisti sono ancora affezionati al rombo delle marmitte. Nel trial, però, le caratteristiche dei motori a batteria offrono grandi vantaggi e Yamaha da qualche anno sta puntando forte su questo settore.

La casa di Iwata ha annunciato il lancio della sua nuova trial elettrica, che verrà presentata al prossimo salone di Tokyo. La TY-E, lanciata nel 2018, si rinnova e porta con sé nuove soluzioni tecniche con la versione 2.0. La nomenclatura di tipo informatico sottolinea il DNA elettrico del nuovo progetto della casa dei tre diapason.

Nel 2021 la compagnia ha rivisto il Yamaha Motor Group Environmental Plan 2050, originariamente formulato nel 2018, che pone come obiettivo la sua neutralità nell’emissione di gas serra lungo l’intero ciclo di produzione entro, appunto, il 2050.

La TY-E 2.0 non è solo un modo per Yamaha di spostarsi verso un approccio alla produzione più green. Dietro il concept del suo sviluppo ci sono le potenzialità intrinseche in un motore elettrico, capace di erogare alti valori di coppia a regimi molto bassi, che permettono forti accelerazioni rispetto ai motori a combustione interna.

Lo sviluppo prende piede dalla TY-E lanciata nel 2018, la prima moto elettrica di Yamaha. La trial utilizza un nuovo telaio monoscocca, composto da laminati compositi, quello precedente era formato da materiale plastico rinforzato da fibra di carbonio (CFRP). La moto sarà spinta da una power unit con prestazioni migliorate (non vengono ancora dichiarati valori precisi) e anche la batteria è di nuova concezione, più leggera e con una capacità di due volte e mezzo la precedente.

La nuova TY-E parteciperà al campionato del mondo a partire da giugno con il pilota Kenichi Kuroyama, collaudatore ufficiale del progetto, all’interno dello Yamaha Factory Racing Team. La moto sarà presentata al 49° Tokyo Motorcycle Show all’interno dello stand Yamaha Motor, che si terrà nei prossimi giorni. Una sorte simile era toccata anche alla sua progenitrice, testata a fondo sui campi di gara della FIM Trial-E Cup, prima ancora di essere presentata al salone di Tokyo 2019, a sottolineare l’orientamento alle corse di questo modello.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.