MotoGP 2022: le pagelle di Austin

MotoGP 2022: le pagelle di Austin

MotoGP 2022: le pagelle di Austin

Il trionfo di Bastiani e la rimonta di Marquez. Rins ritrovato e Bagnaia perduto. Yamaha? Spera nell’Europa.

Le pagelle della MotoGP ad Austin. Bastianini firma la sua doppietta, controfirmata da Pernat, il suo manager, che in America vede vincere anche Arbolino, in Moto2. Enea ci ha abituati a finali col botto, dolce con le gomme e spietato con gli avversari. Amministra la gara, gestendo pneumatici ed energie, finché Rins non lo pungola, per poi scappare e prendersi la vittoria. Gli sarà anche sfuggito il titolo di rookie dell’anno la scorsa stagione, ma ora la musica è cambiata.

Il sorvegliato speciale qui però era un altro, Marc Marquez, in rientro dall’ennesimo infortunio. Scattato dalla 9° posizione, ha avuto un problema in partenza che lo ha costretto a ricostruire la gara, ripartendo dall’ultima posizione. Da lì è iniziata una rimonta incredibile, che ci ha riportato a Jerez 2020, per fortuna, con un altro epilogo. Un sorpasso dietro l’altro fino al raggiungimento della 6° posizione, davanti a Quartararo. Il francese non ha brillato e risente dello svantaggio motoristico di Yamaha a cui non riesce a mettere una pezza come l’anno scorso, mentre tutti i compagni di marca occupano il fondo della classifica.

Prima di domenica a vincere ad Austin in MotoGP erano stati solo il 93 e Rins. Alex su questa pista è sempre andato forte e nel 2019 fu lui a raccogliere il regalo di Marc, caduto mentre era in testa con un largo distacco. Il circuito delle Americhe, conosciuto anche come “Marquez park” era ormai considerato inespugnabile, solo negli ultimi due anni a qualcuno è venuto il dubbio, che a ricevere il premio sul gradino più alto del podio potesse essere qualcun altro qui. Il pilota Suzuki ha fatto un’ottima gara e sembra sulla via per ritrovare il feeling perso l’anno scorso con la moto di Hamamatsu.

Un brutto rimbalzo, indietro, l’ha fatto Aleix Espargarò, dopo la vittoria in Argentina su questo circuito ha perso la bussola finendo appaiato a Viñales. Male anche KTM che vede in Binder il suo primo pilota al traguardo in 12° posizione. Una singolarità sta nel fatto che le case Giapponesi non hanno ancora vinto niente nelle prime 4 gare, dominate dai costruttori europei. Dalla prossima gara in Portogallo  (ecco il calendario della stagione) inizia la tournée nel vecchio continente, dove tutti -quelli che non hanno ancora vinto- sperano cambi aria. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara perfetta, fotocopia di quella in Qatar. Sa risparmiare, non si risparmia e non risparmia nessuno!

9 a Rins: tira fuori una bella gara e finisce costantemente davanti al compagno di squadra. 

6 a Miller: un podio è sempre un gran risultato, però è stato in testa fino a 5 giri dalla fine. Mi sembra un po’ il vecchio Miller, esplosivo nei primi giri e in difesa nel finale di gara.

6 a Mir: ha una gran costanza, non finisce mai veramente dietro, ma non esalta praticamente mai.

6 a Bagnaia: è un  6 di incoraggiamento, le aspettative dall’anno scorso erano altre. C’è da lavorare.

 

9 a Marquez: è nato con la camicia, ma qualcuno deve avergliela rubata. Deve aver fatto saltare qualche clausola e il patto col Diavolo è saltato. Dopo tutte le rogne anche un problema con l’elettronica. Marc ci ha messo una pezza e ha fatto una gara in recupero di quelle che solo lui sa fare.

7 a Quartararo: l’M1 non la tiene a galla più nemmeno lui. I compagni affondano nelle retrovie, lui perde un duello con un Marquez non al meglio di sé e già in crollo fisico. É uno di quelli che aspetta i venti europei.

5 a Martin: partito dalla pole ha fatto la gara del gambero. Il confronto fatto spesso con Enea ora pende dall’altra parte.

6 a Viñales: meglio del solito, prima Aprilia, è suo il terzo giro veloce in gara e aveva un buon passo. Partire dietro non lo ha aiutato.

5 ad Aleix Espargaro: dopo la vittoria qualcosa in più era tra le aspettative.

4 a Pol Espargaro: vero, questo circuito è casa di Marc, ma finirgli a 11 secondi dopo che è partito ultimo non deve far bene al morale.

4 a Dovi e Morbido: in lotta per la zona punti. Situazione grigia.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

Gara bagnata, rimandata e accorciata. Vola KTM, stupisce Yamaha, sparisce Honda.

Le pagelle della MotoGP a Mandalika. La pioggia stravolge i valori in campo, già rimescolati dalla Michelin vecchio stile con carcassa dura, che scombussola, quasi, tutti i costruttori. Gli austriaci, dati per spacciati nei test pre-stagione, si portano a casa la seconda gara dell’anno con Oliveira, che fa poker di vittorie in classe regina. Quartararo non ha mai digerito i climi umidi, ma grazie a un asfalto con molto grip, sfodera una confidenza sul bagnato che nessuno si aspettava, nemmeno lui, e fa risorgere dalle ceneri la moto di Iwata.

 

Quella di Zarco è la prima delle Ducati al traguardo, a completare un podio che negli ultimi anni parla spesso francese. Miller, tra i favoriti sul bagnato, dopo aver chiuso qualche giro in testa si deve accontentare della medaglia di legno. Meglio di Bagnaia, appena in zona punti. Martin fa registrare l’unica caduta del gran premio, a sottolineare che nonostante le condizioni precarie l’aderenza in generale era elevata.

Non pervenuta la Honda, che non ha digerito la gomma posteriore portata per l’occasione. La spaventosa caduta di Marc Marquez nel warm up sembra sia stata causata da un errore del funzionamento dell’elettronica nella gestione del freno motore. Potrebbe rappresentare un duro colpo per il morale dello spagnolo, speriamo non lo sia per la salute. L’ high side l’ha tagliato fuori dal gran premio, togliendo alla casa di Tokio la sua lama più affilata, dichiarata unfit dai medici.

Pol Espargarò ha confermato il mancato adattamento della sua moto a questa copertura, finendo 12°. Dopo aver fatto segnare il record nei test a febbraio, le aspettative erano sicuramente differenti. Dietro di lui Alex Marquez che sabato si era detto pronto a fare una danza della pioggia, chissà se c’è il suo zampino dietro a questo acquazzone. Di sicuro non è andata come sperava.

 

L’arrivo di Suppo non ha stravolto il box Suzuki come sperato, ma il lavoro di Livio è solo all’inizio e questa gara ha avuto condizioni troppo particolari per trarre conclusioni sensate. In Aprilia se Aleix ha fatto una gara in rimonta dopo il contatto con Marquez, che l’ha fatto ripartire dalla 18° posizione, Maverick ha dimostrato di non digerire ancora la moto di Noale. Viñales ha paragonato il processo di apprendimento per guidare al meglio questa moto al dover reimparare a camminare, anche se ieri, arrivato fuori dalla zona punti, si è detto soddisfatto del feeling con la moto. La strada è ancora lunga.

 

Chi invece ha stupito è stato Darryn Binder, 10° al traguardo e protagonista di una bella lotta, è riuscito ad accarezzare l’8° posizione per qualche giro. Non male per il più rookie dei rookie, contando anche che tutti gli altri novizi si trovano alla fine della classifica.Tra questi si nasconde Nakagami, in evidente difficoltà. Via coi voti!

 

9 a Oliveira: scatta 7° ma alla fine del primo giro è già in testa, si lascia infastidire da Miller qualche giro, ma ne ha più di tutti e scappa. Se riuscisse a finire meno dietro quando non vince, potrebbe essere un sorvegliato speciale per il titolo.

 

9 a Quartararo: un Fabio così in palla sul bagnato non si era mai visto. Scattato dalla pole, sembrava destinato a sprofondare lentamente una volta raggiunta la sesta posizione e invece ha tirato fuori una gran gara.

 

8 a Zarco: prima Ducati a Traguardo, Johann ci ha abituati a vederlo andare forte sul bagnato, speriamo non sia solo un’apparizione di inizio stagione come l’anno scorso. Negli ultimi giri stava tornando su forte, girando più veloce dei piloti davanti. Chissà se non avessero accorciato la gara.

 

5 a Miller: sul bagnato siamo abituati a vedere un altro Jack. Deve trovare quella consistenza in più che continua a mancargli.

 

6 a Rins: sembrava ne avesse per arrivare a infastidire i primi, poi si è piantato in quinta posizione, forse accontentandosi. Per lui è importante finire le gare.

6 a Mir: partiva 17°, ha azzeccato la partenza ma poi non ha fatto niente di che, dimosrando di non avere il passo per stare con i primi. Prestazione opaca.

 

5 a Morbidelli: non ha brillato in prova e si è preso una penalità per aver ignorato le disposizioni date in safe commission sulla partenza, mentre il compagno ha fatto pole e secondo posto. È il ginocchio il problema, o il feeling con la M1 non si è ancora acceso?

 

6 a Brad Binder: il team mate ha vinto il GP, lui è rimasto invischiato nelle retrovie rischiando di prendere paga dal fratello neoarrivato. Ha l’attenuante di aver corso con l’abbassatore bloccato. Si conferma sempre un buon lottatore, ma la consistenza gli manca.

 

6 ad Aleix Espargarò: gara tutta in rimonta dopo il tocco dell’unico dei fratelli Marquez presente in pista. Punta in casa Aprilia.

 

8 a Darryn Binder: ha dimostrato ancora una volta di non aver paura a mettersi in gioco. Enea ha accusato il suo modo di correre, ma dall’esterno non sembra ci siano state scorrettezze. È stato criticato a destra e a manca per l’eccesso di aggressività e adesso si sente appiccicata una nomea, che sente stretta. Oggi ha dimostrato di avere manico, per lui la strada è tutta in salita.

 

6 a Bastianini: qualificatosi male, è partito anche peggio. Pian piano ha ricucito una gara in rimonta ed è riuscito a mantenere la leadership provvisoria. Il bagnato non gli è mai piaciuto e dietro le dichiarazioni su Darryn io ci vedo un po’ di fastidio per essergli finito dietro.

 

6 a Pol Espargarò: la Honda non ha digerito questa gomma e fa registrare il risultato peggiore da tempi immemori. Non si può dire che l’abbia tenuta a galla, ma ce n’era solo uno che poteva far meglio.

 

5 ad Alex Marquez: sperare nella pioggia per finire 12° fa temere cosa avrebbe comportato correre con l’asciutto.

 

4  a Marini: il diesel della MotoGP. Occhio alla transizione ecologica.

 

3 a Bagnaia: 1 punto in due gare è decisamente troppo poco per chi vuole giocarsi il mondiale. Un errore nel setup dell’ultimo momento, smentito da lui e confermato dal box, sembra possa essere stato il colpevole. Dopo il Qatar vogliono prendersi la colpa tutti, nervosismo?

 

4 a Viñales: non digerisce ancora l’Aprilia ma smentisce qualsiasi forma di malcontento, con la Yamaha vinceva e si lamentava.  A ognuno il suo.

 

5 ai Rookies: Bezzecchi, Di Giannantonio, Fernandez e Gardner hanno evidentemente faticato ma per la loro è la prima gara bagnata in MotoGP, ci può stare.

 

2 a Nakagami: vero che le Honda hanno avuto dei problemi qui, ma finire terzultimo è segno di avere la testa altrove. Ultima stagione?

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.