Intervista a SirBone and the Mountain Sailors: “Canto la mia musica onesta”

Intervista a SirBone and the Mountain Sailors: “Canto la mia musica onesta”

Intervista a SirBone and the Mountain Sailors: “Canto la mia musica onesta”

SirBone and the Mountain Sailors esordiscono con “Wicked Games” nell’attesa di una live session: “nient’altro che onestà dalla nostra musica”.

Con il singolo A Tangle of ThornsSirBone and the Mountain Sailors, anticipano l’uscita di Wicked Games, l’album di esordio già disponibile in formato fisico e digitale dal 1° aprile 2022.

Wicked Games non è solo un album, è il testamento in musica di una vita vissuta, il coronamento di un sogno per il frontman Stefano Raggi, che da sempre sognava di mettere in musica i brani della sua vita come un album fotografico che tramite note e arrangiamenti sfoglia in dieci ballate acustiche, malinconiche, narrative e piene di pathos le pagine della sua vita.

37 minuti di atmosfere calde, dense, dove SirBone narra di giochi audaci (What you Say), di amori impossibili (A Tangle of Thornes) , di confessioni introspettive (Confession of a Bastard) , di una dolcissima ninnananna, (Your Lullaby)

Registrato e prodotto da Fabio Ferraboschi presso i Busker Studio di Rubiera, con il supporto dell’ufficio stampa A-Z Press, Wiked games è un album delicato, da ascoltare in punta di piedi e con rispetto. Le confessioni di un autore che rivela senza filtri il suo mondo e le sue esperienze.

CHI SONO SIRBONE AND THE MOUNTAIN SAILORS:

Stefano Raggi in arte Sirbone.

Boscaiolo dilettante, falegname improvvisato, musicista inconsapevole. Questo è Stefano Raggi, un romano che scappa dalla città per ritirarsi tra i boschi dell’alto Piemonte, un novello Ulisse che lascia la sua città, i suoi affetti più cari alla ricerca non della conoscenza assoluta come il personaggio omerico ma della musica perfetta, navigando tra le acque più torbide degli imprevisti della vita e che proprio come Ulisse ha a suo supporto degli amici fidati, i suoi “Marinai di montagna” (Gianmaria Pepi (batteria e percussioni), Roberto Zisa (chitarra acustica ed elettrica), Davide Onida (basso), Andrea Ferazzi (pedal steel guitar), Diego Coletti (tromba), Luca Garino (trombone), Umberto Poli (bouzuki, ukulele, al banjo, chitarra weissenborn) e Fabio Ferraboschi) che tessono per lui la colonna sonora delle ballate, regalando atmosfere coinvolgenti che sanno colpire l’ascoltatore trascinandolo come in un vortice all’interno di queste novelle come solo la musica di qualità sa e può fare.

Abbiamo intervistato il suo Frontman:

Ciao Stefano, il nome del vostro gruppo è molto singolare, in italiano tradotto sarebbe “Sir bone e i marinai di montagna” qual è la storia dietro il vostro nome?

“In realtà non c’è nessuna storia. Quando sono venuto qui in montagna, qualcuno ha iniziato a chiamarmi “cinghiale”, il soprannome mi piaceva e mi rappresentava, tanto che ho deciso di utilizzarlo come nome per la prima band con cui suonavo: i Wild Boars. Quando ci siamo separati, non potevo usare lo stesso pseudonimo. Poi un giorno una mia amica sarda ha iniziato a chiamarmi “Sirbone” che sarebbe cinghiale in sardo. Il soprannome mi è piaciuto perché richiama la mia prima band ma allo stesso tempo ha anche una valenza inglese”.

Quando ti sei avvicinato al mondo della musica e alla professione di cantautore?

“Ho cominciato a suonare a 17 anni in band autodidatte e da lì non ho più smesso, avvicinandomi a strumenti nuovi e sempre diversi. Ho iniziato a scrivere e a cantare canzoni invece molto tardi perché non ero mai soddisfatto del risultato, anche se in questi anni ho accumulato tanti testi che raccontano esperienze della mia vita. Un giorno ho sentito la necessità di registrarli per renderli eterni nel tempo, volevo un lavoro fatto bene perché era la mia vita in musica. Così due anni fa ho chiesto a dei miei amici musicisti di aiutarmi in questo sogno: loro mi hanno detto sì, così è nato il progetto di “Sirbone and the Mountain Sailors”.

Come definiresti la tua musica e il tuo progetto artistico? Perché cantare in inglese?

“È arduo perché non c’è un genere: c’è del Country, del Blues, del Tex Mex, c’è il Funky, il Rock, c’è un po’ di tutto. Se dovessi definire la mia musica la definirei onesta, spontanea perché è la mia vita in musica nulla di più nulla di meno. La scelta dell’inglese è dovuta al fatto che ho sempre ascoltato musica straniera, sono cresciuto con i Beatles, i Bee Gees, i Rolling Stones, una passione trasmessami da mia zia a cui devo la mia passione per la musica.”

Tangle of Thorne è il vostro singolo d’esordio: di cosa parla?

“Devo premettere che, per quanto la canzone sia struggente e malinconica, la sua origine ha in sé qualcosa di divertente. Tangle of Thorne non racconta di una mia esperienza personale, ma è la storia d’amore del mio idraulico. Un giorno mentre faceva dei lavori in casa mia si è sfogato e mi ha raccontato della sua storia d’amore impossibile, delle incomprensioni e dell’impossibilità con la sua fidanzata di poter coronare il loro sogno d’amore. Il brano racconta infatti uno dei tentativi di questa donna di allontanarlo da lui confessandogli di non amarlo più, un’amara bugia che avrebbe permesso a entrambi di smettere di soffrire. La storia mi ha molto colpito e ho voluto raccontarla”.

Tangle of Thorne è il singolo che anticipa l’album “Wicked Games”: qual è il filo comune che unisce tutte le canzoni dell’album?

“L’album non ha un filo comune, non sono brani ispirati a un tema univoco, se non quello di essere esperienze personali. La scelta dei brani è andata nelle mani del mio produttore Fabio Ferraboschi che tra tutte le canzoni che ho scritto nel corso della mia vita, ha scelto le più rappresentative”.

Quali sono i vostri progetti futuri?

“Il mio progetto è quello, con la fine della pandemia, di tornare a suonare live e continuare a fare musica per tutta la vita”.

Dove è possibile ascoltare Wicked Games?

“Su tutte le piattaforme sia di ascolto che di acquisto, mentre la copia fisica è possibile ordinarla dalla pagina Facebook della band”.

Pagina Facebook: SirBone & The Mountain Sailors (facebook.com)

Instagram: www.instagram.com/stefano_sirbone_raggi

YouTube: www.youtube.com/channel/UCBcVvydHOAu2NG3-u55DTxg

ASCOLTA ‘WICKED GAMES’ SU SPOTIFY

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Di Nicole Prudente

 

Davide Asmr, lo youtuber che ti insulta per farti dormire | l’intervista esclusiva

Davide Asmr, lo youtuber che ti insulta per farti dormire | l’intervista esclusiva

Si chiama Davide e grazie ai suoi video rilassanti e originali è diventato una vera e propria star di Youtube. sussurra, produce suoni con le mani e realizza giochi di ruolo divertenti in cui si prende cura dello spettatore in maniera rozza e sgarbata. Tutto per eliminare tensione, stress e ansia in chi lo ascolta.

In un’era in cui per farsi notare su internet molti alzano i toni fino all’insulto, ci sono altri che su YouTube collezionano milioni di visualizzazioni con il solo potere del sussurro. Su Internet questo fenomeno viene chiamato ASMR, acronimo di Autonomus Sensory Meridian Response (Risposta autonoma del meridiano sensoriale): l’orgasmo del cervello.

Cos’è l’ASMR?

L’ASMR è una sensazione di rilassamento e benessere che pervade il corpo. Questa sensazione può essere innescata con diversi stimoli uditivi, visivi e tattili che vengono chiamati triggers. Per alcuni questi triggers possono essere una voce sussurrata (Whispering), una spazzolata ai capelli (Brushing), il suono amplificato di qualcuno che mastica (Eating sound) o semplicemente una matita che scrive su un foglio. Ogni azione può diventare ASMR, basta disporsi di un microfono e di una stanza silenziosa.

Come si prova?

Chi riesce a provare questa sensazione la descrive come un formicolio che parte dalla testa per poi espandersi lungo la testa e le spalle.

Tutti possono provarlo?

No, non tutti sono recettivi agli stimoli, ma soprattutto non tutti sono recettivi agli stessi tipi di stimoli. Per questo il mondo dell’ASMR ha in sé numerose sottocategorie in grado di garantire a tutti di trovare il proprio rilassamento.

Roleplay, l’arte di prendersi cura di te. 

Un altro trigger molto comune è quello di ricevere passivamente delle attenzioni, ad esempio dal parrucchiere, dall’estetista, dal dottore. A chi non è mai capitato di rilassarsi durante uno shampoo o una seduta di respirazione dal medico di famiglia e desiderare di prolungare questa sensazione il più a lungo possibile? O perché no, di avere a disposizione tutto per sé un commesso o un personal shopper cordiale e gentile? Con l’ASMR tutto questo si può, grazie a dei giochi di ruolo interattivi: i Roleplay.

A cosa servono i video ASMR?

Per alcune persone i video ASMR sono utili in casi di insonnia per altri invece sono semplicemente un momento di svago e piacere (Mukbang).

Probabilmente non sarete ancora del tutto convinti, per questo abbiamo chiesto a Davide, 25enne parmense che su Youtube intrattiene dal 2017 i suoi iscritti con giochi di ruolo, sussurri e pranzi chiacchiericci cos’è e come si pratica.

Ascolta il video e scopri se anche tu puoi provare ASMR .

 

DAVIDE ASMR

Lui è Davide, nella vita fa il contabile, ma di notte si trasforma in Davide ASMR, capace di incantare e intrattenere migliaia e migliaia di utenti su Youtube. Dal 2017 ad oggi non ha mai smesso di divertire il pubblico grazie al suo carattere allegro, ironico e a tratti provocatorio. I suoi video negli anni sono diventati estremamente virali, tanto da farlo diventare oggi una vera e propria star del web, con un canale che conta più di 15mila iscritti. Davide, si definisce un ASMR artist fuori dal comune: il suo scopo, infatti, non è solo quello di rilassare chi lo guarda, ma di donargli un vero e proprio momento di leggerezza. Questa sua volontà lo spinge a realizzare una serie di video a cui dopo di lui numerosi creator su YouTube si sono ispirati, facendola diventare una vera e propria categoria ASMR: quella dei Roleplay antipatici. Dei giochi di ruolo in cui impersona un commesso, un dottore, un impiegato delle poste, ma se nei Roleplay tradizionali lo scopo è quello di prendersi cura in maniera servizievole dello spettatore/cliente, Davide invece si occupa dei suoi clienti insultandoli e comportandosi in maniera sgarbata e maleducata… il tutto sussurrando. (Guardali qui)

 

INTERVISTA

L’obiettivo dell’ASMR è quello di rilassare lo spettatore: esistono delle tecniche particolari per indurre questo “piacere mentale”?

La cosa più bella dell’ASMR è la sua non intenzionalità, la capacità di scoprire che le nostre azioni quotidiane a cui non facciamo nemmeno caso come piegare dei vestiti, cucinare, leggere un libro, spazzolarsi i capelli possano creare dei suoni molto piacevoli e rilassanti. Esistono diverse tecniche: il whispering ossia parlare con voce sussurrata, oppure il soft spoken che consiste nel parlare a voce più alta ma in maniera pacata. Cè chi si rilassa ascoltando o guardando gli altri mangiare e qui si apre tutto un altro mondo, quello degli Eating sound o Mukbang (a seconda che nel video si parli o meno) dove – grazie ai microfoni – ogni pietanza ha un suo suono: le patatine hanno un suono più croccante rispetto al quello che si produce arrotolando degli spaghetti oppure deglutendo un liquido. E poi ci sono i Roleplay, delle scenette in cui il creator interpreta un personaggio che può essere il medico, il parrucchiere, il commesso in cui dedica attenzioni e si prende cura dello spettatore. Insomma, tutto ciò che serve per creare un’atmosfera familiare tale da indurre a lasciarsi andare”.

Che tipo di risposte hai dalle persone che ti seguono? Che cosa ti scrivono sotto i video o sui tuoi social?

I feedback che ricevo sono stupendi, specialmente su Instagram dove si crea un rapporto più diretto con gli iscritti. I messaggi che ricevo dalle persone che mi seguono da YouTube sono stupendi, sono messaggi in cui mi ringraziano, in cui mi fanno i complimenti per il mio lavoro e per la mia persona proprio perché nei miei video traspare tanto di quello che sono. Non ho mai nascosto né le mie passioni, né la mia sessualità, ma spesso questa “esposizione totale” ha attirato commenti cattivi di persone che non giudicavano i miei video, ma la mia persona e questo mi ha fatto molto male, perché dietro lo schermo non ci sono solo Youtubers, ma persone vere con un cuore e dei sentimenti che possono essere feriti. Quindi la vita di Youtube non è tutta “rose e fiori” come può sembrare ma tralasciando questi sporadici casi, sono molto felice del legame che ho instaurato con gli utenti e di essere riuscito a farmi amare per quello che sono”.

Come ti sei avvicinato al mondo dell’ASMR? E come nasce l’intenzione di aprire un tuo canale YouTube?

Mi sono avvicinato al mondo dell’ASMR nel 2017 quando, rimasto a casa dal lavoro, ho avuto molto tempo libero a disposizione. Così ho iniziato a scrivere articoli sul mio blog. Quell’anno – nonostante fosse un fenomeno già presente sul web – c’è stato il “boom” dell’ASMR in Italia e non era raro trovare sulla propria home di Youtube dei video con questa dicitura: così, intenzionato a scriverne per il mio blog, iniziai a guardare qualche video. Il primo video che ho visto e che ha fatto scattare in me la passione è stato di “AsmrTheChew” una youtuber americana stupenda, di cui ho amato subito il suo modo di “fare compagnia”. Così nel 2018 ho iniziato a realizzare i miei primi video. Oggi con il lavoro è difficile coordinare entrambe le cose, ma nonostante tutto non mi pesa perché amo fare e ricevere compagnia dai miei spettatori”.

Una tipologia di video molto popolare sul web è senza dubbio la categoria dei Roleplay. I tuoi sono famosi in tutta la community per essere video veri, originali e spesso provocatori. Dove trovi l’ispirazione per i tuoi video?

“Qualcuno direbbe che le idee mi vengono dal c… e probabilmente è così (ride). In realtà quando ho aperto il mio canale l’ho fatto con la voglia di portare qualcosa di nuovo e di diverso da quello che siamo abituati a vedere sugli ASMR. Il mio intento non è mai stato quello di far rilassare, se ci riesco ben venga, ma il mio obiettivo è quello di “fare compagnia”, di far divertire e ridere lo spettatore. Fargli vivere un momento di leggerezza e spensieratezza per tutta la durata del video”.

A te va riconosciuto il merito di aver introdotto la categoria dei Roleplay antipatici, una realtà tutta italiana a cui tanti asmr artist si sono adeguati. Come è nata l’idea di questi video e perché secondo te la gente si rilassa guardandoli? Considerando che invece una situazione simile nella realtà come avere a che fare con una commessa sgarbata generano una sensazione di stress…

“Tra l’altro video antipatici fatti da una persona che nella vita è esattamente l’opposto. Forse l’idea di questi video nasce da questo, dalla voglia di dire o di fare quello che nella realtà non possiamo fare, io ad esempio lavoro con il pubblico e tante volte mi è capitato di avere a che fare con persone maleducate, o di essere stato trattato sgarbatamente come cliente. A volte ti viene voglia di rispondere per le rime, ma – come penso sia accaduto a tutti – non si può. Quindi con questi video esorcizzo la maleducazione e faccio quello che nella realtà tanti di noi vorremmo fare. Credo che sia questa la chiave del successo dei miei video perché tramite la risata, offro anche l’opportunità agli spettatori di riconoscersi e di dire “ah ma allora non sono l’unico che vive queste situazioni” dandogli quindi la sensazione di sentirsi compresi, di far parte di un gruppo…”.

Quale tra tutte le tipologie di video che realizzi è quella che ti fa più piacere registrare?

“Sono uno che ama moltissimo parlare a ruota libera, per questo ti direi Mukbang o video eating. Perché tramite questi video ho la possibilità di parlare delle mie passioni, dei miei interessi, della mia giornata senza essere interrotto. Ed è una cosa che nella vita quotidiana non sempre possiamo fare sia perché non è il momento giusto, oppure perché dall’altra parte certe mie passioni non interessano. E quindi, non essendoci una situazione, me ne sono creata una io tramite Youtube…”.

Pensi che Youtube possa in un futuro sostituire il tuo attuale lavoro?

“Non penso che l’ASMR possa diventare il mio lavoro, certamente sarebbe bellissimo poter vivere di questo. Mi piacerebbe che lo diventasse, ma non necessariamente in sostituzione, magari come un’entrata in più che mi possa consentire di lavorare più serenamente”.

Cosa ti auguri per il futuro dell’ASMR? Speri o credi che l’ASMR potrà essere supportato dalla comunità scientifica ed essere considerata un’attività di supporto agli psicologi nelle terapie?

“Mi auguro che in futuro l’ASMR possa essere considerato come un qualcosa di importante e serio, e che sia finalmente sdoganato dal pregiudizio di essere un qualcosa di strano dove le persone che lo seguono debbano vergognarsi. Anche se oggi è molto più conosciuto rispetto a qualche anno fa…”.

SEGUI DAVIDE ASMR SU I SUOI CANALI SOCIAL e YOUTUBE:

Youtube: Davide ASMR – YouTube

Davide Mukbang: https://www.youtube.com/watch?v=WVZtJzEmaSs

Roleplay Antipatici: https://www.youtube.com/watch?v=Nh3-i5tVhWM

Roleplay originali: https://www.youtube.com/watch?v=aUjx9RBVIyo

Video Chiacchiere ASMR: https://www.youtube.com/watch?v=ITr_bxxZA0A

Instagram: https://www.instagram.com/itsmedevid/?hl=it 

 

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Di Nicole Prudente

“Senza i Bluvertigo non saremmo quello che siamo oggi”, l’intervista ai Gaze of Lisa

“Senza i Bluvertigo non saremmo quello che siamo oggi”, l’intervista ai Gaze of Lisa

I Gaze of lisa sono più di una band: la si potrebbe definire una “famiglia”, unita dalla passione per la musica e da un’amicizia nata tra i banchi di scuola, i tre componenti del gruppo formano un solido castello fatto di bravura, simpatia e un pizzico di mistero. Un mix vincente che sta trovando ampi e meritati consensi tra fasce di pubblico differenti.

Gaze of lisa

Sorti in seno alla farragine indie underground e lentamente guadagnandosi un nome nell’ambiente musicale, i Gaze of lisa sono una giovane band italiana nata a Matera nel 2016. La carriera del gruppo comincia tra i banchi di scuola media, accumunati dalla passione per la musica elettronica straniera. Indole rimasta latente tutt’oggi nelle loro esibizioni.

Scalando la vetta della visibilità online e aumentando progressivamente la qualità contenutistica e tecnica dei brani pubblicati su Spotify e YouTube, nel 2018, dopo diversi anni di sperimentazione, pubblicano il primo Ep totalmente autoprodotto, “Hidden” stilisticamente influenzato dalle sonorità del Synth Pop, dell’Alternative Rock e del Funky riuscendo ad ottenere ottime recensioni su giornali e riviste come Traks, Musica Zero, La Gazzetta del Mezzogiorno e Rock Garage. Nel 2021 il gruppo rilascia il secondo album “Sinonimi e contrari” prodotto da Terzo Millennio Records, che tutt’ora promuove nel corso dei tour italiani.

Tra le maggiori influenze, la band annovera senza dubbio artisti quali Thom Yorke e Apparat, unite a un background del classico power trio rock. Per la stesura dei testi, grande importanza hanno avuti artisti italiani quali Bluvertigo, CCCP, Franco Battiato e Caparezza.

La band:

L’attuale formazione è composta da Pierdomenico Niglio (batteria, voce ed elettronica), Carmelo Fascella (chitarra, voce, live coding) e Damiano Niglio (basso, cori e sintetizzatore), tutti polistrumentisti. Ed è proprio questa poliedricità, questa “fluidità artistica” la chiave del successo dei Gaze of Lisa.

Sinonimi e contrari

Il 1 settembre è uscito “Sinonimi e contrari” il primo album dei Gaze of Lisa sotto l’etichetta Terzo Millennio Records. Il disco contiene dodici tracce composte dalla band e registrate negli studi bresciani Cromo Studio e Mac Wawe Studios sotto l’attenta guida del produttore artistico Valerio Gaffurini. L’approccio musicale della band può essere riassunto nel titolo stesso dell’album: un connubio tra strumenti tradizionali e altri più avanguardistici, attributi che in mano ai Gaze of Lisa, diventano strumenti di denuncia e critica sociale, oltre che un forte veicolo volto ad esortare gli ascoltatori ad avere il coraggio di cambiare il loro modo di pensare senza il timore di risultare incoerenti e senza considerare le convenzioni e il giudizio altrui come un vincolo alla propria espressività.

Copertina dell’Album “Sinonimi e Contrari” M. Records 2021.

 

Cosa significa il vostro nome e a chi è venuto in mente per primo?

Gaze of lisa è la traduzione inglese de “Sguardo della Monna Lisa” il quadro di Leonardo da Vinci. Ci siamo innamorati subito di questo nome perché ci è piaciuto questo alone di mistero che da sempre circonda la Monnalisa. Un quadro che cambia direzione a seconda del punto in cui lo si guarda che è un po’ anche quello che è il messaggio della nostra musica: un messaggio non univoco ma che assume diversi significati da persona a persona”.

Come vi siete conosciuti e come è nata l’idea di formare una band?

Io (Pier Domenico) e Damiano siamo fratelli, mentre l’amicizia con Carmelo nasce dalle scuole medie ed è proprio dalle scuole medie che abbiamo iniziato a suonare insieme. Poi Damiano, crescendo ha voluto unirsi a noi. Oggi, abbiamo raggiunto il nostro equilibrio proprio perché nessuno di noi ha mai voluto emergere sugli altri. siamo un trio si, ma valiamo come uno ed è una cosa che oggi manca in molte band, da noi non esiste un frontman, noi siamo un gruppo dove ognuno fa tutto. Quando vieni ad un nostro concerto non hai la percezione solo di chi cè davanti, ma ti arriva proprio un muro in contemporanea di tre persone”.

Il 1 settembre esce “Sinonimi e contrari”. Qual è la filosofia del vostro album?

“Il titolo “Sinonimi e Contrari” racchiude quella che è la filosofia del nostro album. Un disco in cui sono presenti brani che per sonorità sono tra loro simili e brani che sono diametralmente opposti, contrari. Inoltre, questo album è il frutto della nostra crescita personale, degli artisti e della musica con cui siamo cresciuti e che ci hanno influenzato, quindi ci saranno brani simili a cui abbiamo aggiunto delle nostre sperimentazioni, un contrario appunto. Il titolo vero e proprio è venuto fuori grazie alla foto di copertina scattata a Matera negli anni 50’ da Rosario Genovese – un fotografo materano – ed è stato colui che ha riportato tramite fotografia il momento di transizione tra una città contadina e una città che si stava iniziando ad urbanizzare dopo la Seconda Guerra mondiale. E quindi, vedendo quella foto che è bizzarra perché c’è un mulo parcheggiato tra due auto, è scattata la scintilla perché il mulo è l’opposto delle auto sia perché è l’immagine di una società contadina e una più urbanizzata, ma è anche sinonimo perché sono entrambi due mezzi di trasporto.  Ed è quello che stiamo cercando di fare musicalmente”.

A quali racconti o storie della vostra vita vi ispirate per scrivere i vostri brani? Chi scrive dei tre? 

“Molti dei nostri brani traggono ispirazione dalle esperienze e dai nostri stati d’animo, altri sono frutto della riflessione su ciò che accade attorno a noi. Per quanto riguarda i testi, abbiamo un approccio molto libero non cè un modus operandi, ognuno contribuisce come può al successo della band: magari c’è uno di noi che è più ispirato e ha voglia di raccontare una sua esperienza e allora il testo lo scrive lui, mentre gli altri si occupano degli arrangiamenti, dipende dal periodo e dagli impegni che abbiamo. Una volta che il pezzo è pronto, non esiste più il “questo l’ho fatto io” ma diventa un pezzo dei Gaze of lisa”.

Bilancia, il vostro singolo d’esordio assomiglia per sonorità a “Sovrappensiero” dei Bluvertigo. Quanto questi artisti hanno influenzato il vostro processo creativo?

“I Bluvertigo sono il nostro gruppo collante, siamo abbastanza sicuri che senza di loro non saremmo quello che siamo ora. Quando abbiamo iniziato a suonare, ci basavamo sulla linea dei pochissimi artisti stranieri che facevano il nostro stesso genere, proprio per questo all’inizio cantavamo in inglese. Quando poi, ad un concorso musicale anni fa, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Andy dei Bluvertigo scoprendo che esisteva un gruppo che non solo faceva il nostro stesso genere ma che per di più lo faceva anche in italiano per noi si è aperto un mondo che ha cambiato drasticamente il nostro modo di fare musica”.

Tra il 2018 e il 2019 avete avuto l’opportunità di suonare live in alcune tappe italiane. Raccontate l’esperienza del tour e la tappa per voi più significativa.

“La tappa che ricordiamo con maggior emozione è stato quando abbiamo suonato per “suoni del futuro remoto” a Matera, nel 2019. Poi, dopo l’uscita del primo EP abbiamo deciso di fermarci con i tour e concorsi per dedicarci appieno alla nostra musica. Quest’estate, dopo due anni siamo tornati a cantare live che è sempre un’esperienza meravigliosa, perché è musica senza filtri ed emozioni allo stato puro. Inoltre, vedere che dall’altra parte ci sono persone che partecipano ai nostri live, che cantano le nostre canzoni è un’emozione grande che ripaga dei tanti sacrifici fatti in questi anni”.

Ogni giorno escono nuovi progetti di band emergenti e non solo: Secondi voi cosa determina oggi il successo di una band?

Passione e costanza sono due elementi fondamentali per il successo di un gruppo. Non basta solo avere voglia di fare musica o di fare il cantante per la fama, bisogna avere la passione ma soprattutto la costanza di provare, di investire, di ritagliarsi sempre il tempo da tutti gli impegni quotidiani e di continuare anche quando tutto va male, quando sembra tutto difficile. Perché vedi? Noi siamo nati come una band che faceva un genere di musica poco conosciuto e poco vendibile in Italia ed è stato difficile farci accettare non solo da un pubblico ma anche per poter suonare nei locali o partecipare ai contest, poi la costanza ci ha portato oggi ad avere qualche bella soddisfazione, anche se la strada è ancora lunga.”

Cosa ne pensate dei Talent Show?

Non amiamo partecipare a gare di ogni tipo. Lo abbiamo fatto in passato quando eravamo molto piccoli e abbiamo capito che non fa per noi. Non ci piace competere, lottare tra musicisti di genere e stili diversi per decidere chi è il migliore. Non esiste un migliore, nessuno può decidere qual è il cantante più bravo o quale canzone lo sia, perché ogni canzone è espressione di noi stessi, di chi siamo e del messaggio che vogliamo trasmettere con la nostra musica.  Come fai a valutare il migliore, se ognuno di noi fa un genere diverso? Magari una canzone vince perché ha un genere più commerciale ma è superficiale oppure il contrario, non vince ma ha un grande messaggio… . Poi noi siamo i Gaze of Lisa e questo è il nostro genere, la nostra storia se ti piace ci segui se non ti piace ci sono tantissimi altri musicisti da ascoltare”.

Progetti futuri?

 Speriamo di poter tornare Live il prima possibile, ma soprattutto speriamo di poter far arrivare la nostra musica il più lontano possibile, non solo qui a Matera ma anche al nord e in tutta Italia. Un secondo disco? Può essere …”.

di Nicole Prudente

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