Eduardo de Filippo: dal palco all’immortalità

La dedizione di una vita votata all’arte drammatica

Nulla si ottiene senza fatica e sacrificio! Quanto costa fatica arrivare alla meta! Ma quando il sacro fuoco che giace silente nel profondo dell’anima si accende, allora nasce un incendio di passione. L’incendio che conduce alle stelle.

Eduardo De Filippo conosceva bene questa magica ricetta. I meriti artistici del grande arista furono premiati ampiamente: dalla nomina a senatore a vita nel 1981, alle due lauree honoris causa in Lettere sia presso Birmingham, sia presso “La Sapienza” di Roma.

Eduardo nacque a Napoli, nel quartiere Chiaia, il 24 maggio 1900 e si può affermare che fin dalla propria nascita il teatro gli scorresse nelle vene. L’artista era il figlio, infatti, del famoso attore Eduardo Scarpetta e della sarta teatrale Luisa De Filippo.

Sin da bambino calcò il palcoscenico in occasione della rappresentazione dell’opera La Geisha, presso il Teatro Valle di Roma.

Crebbe a stretto contatto con l’ambiente teatrale Napoletano, affiancando i fratelli Titina e Peppino. La prima aveva un ruolo stabile nella compagnia del fratellastro, Vincenzo Scarpetta, mentre il secondo appariva saltuariamente con Eduardo sul palcoscenico per piccoli ruoli, data la loro giovane età.

Al termine della Grande Guerra l’artista prestò servizio di leva nel corpo dei Bersaglieri e organizzò delle piccole recite per i commilitoni su incarico dei superiori.

Eduardo capì così quanto la propria passione per la direzione di scena, oltre che per la recitazione, fosse radicata.

Nel 1920 scrisse la sua prima commedia, intitolata Farmacia di turno: un atto unico, poi rappresentato nel 1921 dalla compagnia di Scarpetta.

Eduardo fondò in seguito una cooperativa di artisti, che prese il nome di compagnia Galdieri- De Filippo. Il debutto Napoletano fu un successo con La rivista…che non piacerà.

Gli anni Trenta iniziano in modo sicuramente positivo per i tre fratelli De Filippo: infatti, nel 1931, Eduardo fonda la compagnia del Teatro Umoristico.

Lo stesso anno Eduardo recita in Ogni anno punto e a capo, con lo pseudonimo Tricot, in occasione della festa di Piedigrotta. Durante tale rappresentazione il talento dei tre fratelli si scatenò in un climax ascendente di risate e delirio, sulla falsariga della Commedia dell’Arte.

Tra le opere più note e ragguardevoli di Eduardo si annovera Natale in casa Cupiello. La prima rappresentazione avvenne il giorno di natale del 1931 presso il Teatro Kursaal di Napoli. Il successo della commedia fu così immenso che si dovette prolungare la messa in scena fino al maggio dell’anno successivo!

L’artista fu inoltre sempre molto attivo politicamente, tanto che fu nominato senatore a vita e portò avanti la battaglia per i diritti dei minori rinchiusi nei penitenziari. Inoltre nel 1963 fu insignito del Premio Feltrinelli a seguito della rappresentazione Il sindaco del rione Sanità.

Infine nel marzo 1974 la sua salute iniziò a vacillare: venne colto da un malore durante una rappresentazione. Dopo di che gli fu applicato un pacemaker, che fortunatamente gli permise di ritornare alla ribalta alla fine dello stesso mese.

Si spense il 31 ottobre 1984 all’età di 84 anni, a causa di un blocco renale. Le sue spoglie riposano presso il Cimitero del Verano a Roma.

Quel giorno l’Italia e il mondo intero persero un grande attore, ma guadagnarono un astro immortale.

Maria Baronchelli

Sono Maria Baronchelli, studio Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. La lettura e la scrittura hanno da sempre accompagnato i miei passi. Mi nutro di regni di carta, creandone di miei con un foglio e una penna, o una tastiera. Io e i miei personaggi sognanti e sognati vi diamo il benvenuto in questo piccolo strano mondo, che speriamo possa farvi sentire a casa.