Fryderyk Franciszek Chopin: i fantasmi interiori del musicista polacco

Definito da molti critici come “il poeta del pianoforte”, Fryderyk Franciszek Chopin (francesizzato in Frédéric François Chopin) con la sua musica malinconica e inquieta è uno dei compositori più conosciuti e ascoltati nella storia della musica classica internazionale. Ma siamo sicuri di conoscerlo davvero?

 Nonostante sia effettivamente un pilastro della composizione musicale, il nostro musicista polacco tenne per anni nascosti al pubblico alcuni lati di sé che oggi, grazie al pianista e giornalista musicale svizzero Moritz Weber, sarebbero tornati – per così dire – a galla.

L’omosessualità nascosta

Secondo gli studi approfonditi di Weber, Chopin era omosessuale, ma il suo orientamento sessuale venne tenuto nascosto dai suoi biografi (in particolare i polacchi) per mostrare al pubblico un ideale nazionalista e conservatore che si omologasse agli standard dell’epoca. Nel corso del programma Gli uomini di Chopin mandato in onda dalla radio pubblica svizzera SFR, lo studioso ha riportato le traduzioni delle lettere di Chopin in cui avrebbe trovato dei riferimenti ad amori femminili utilizzati dal compositore come “mantello per i sentimenti nascosti”, ovvero – come diremmo oggi – come una sorta di copertura. Il destinatario di queste missive era spesso l’amico Tytus Woyciechowski, a cui Chopin si rivolge con espressioni come “La mia vita più cara” e “Dammi un bacio, amante carissimo”, e ancora “Non ti piace essere baciato” o “Devi pagare per il sogno che ho fatto su di te la scorsa notte”. Queste teorie sono state messe in discussione da alcuni critici e musicologi in relazione alla biografia Fryderyk Chopin: A Life and Times di Alan Walker, il quale definì Tytus come un semplice amico del cuore del musicista, sostenendo che quelle lettere fossero appartenute ad un periodo di “confusione mentale” di Chopin che in realtà si era infatuato della soprano polacca Konstanja Gladkowska. Ma Walker non è stato l’unico a scontrarsi con le tesi di Weber, infatti David Frick, professore in pensione di lingue slave all’Università di Yale, ha accettato la tesi riguardo al fatto che quelle lettere fossero indirizzate all’amico di Chopin, ma ha smentito fin da subito la teoria riguardante un amore omosessuale del compositore poiché ha affermato che “Chopin era un romantico che sicuramente non discriminava tra uomini e donne nelle sue espressioni d’amore”.

Il vero e unico amore del musicista

Nonostante l’acceso dibattito tra i vari studiosi riguardo l’omosessualità del musicista (di cui attendiamo tutti un ulteriore riscontro negli studi futuri), sappiamo per certo che Chopin nella sua vita ebbe un vero e unico grande amore: quello per la sua amata Polonia. Lo spirito nazionalistico del compositore è evidente durante tutta la sua vita artistica e non, ma in particolare si concentra in alcune sue opere in cui Chopin ricordava nostalgicamente la sua terra natìa. Tra queste troviamo i seguenti componimenti più ispirati dal suo nazionalismo:

  • Polacca Eroica op.53
  • Polacca op.40 n1
  • Mazurca op. 17 n4
  • Rondo alla Krakowiak
  • Fantasia su arie polacche

 

Nonostante siano passati oltre 172 anni dalla sua precoce scomparsa, Fryderyk Franciszek Chopin continua tutt’ora a emozionare qualsiasi ascoltatore con la sua musica nostalgica e a destare dubbi (e perché no, anche gossip) tra i più curiosi.

di Cecilia Gavazzoni.