MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

Quartararo vince e allunga in campionato, Aleix butta via il 2° posto e Nakagami fa strike in curva uno.

La MotoGP ha corso a Barcellona, dove si è fermata anche oggi per i test, ecco le nostre pagelle. La gara è stata caratterizzata, e forse rovinata, da due eventi poco simpatici, il primo per tutti, il secondo sicuramente per il diretto interessato

 

Lo strike di Nakagami

Alla curva uno Nakagami, che aveva appena fatto una buona partenza, arriva lungo alla prima staccata e cadendo, nel tentativo di fermare la sua Honda, centra Rins e Bagnaia (al link il video tella caduta di Nakagami). Una partenza di GP disastrosa, che taglia fuori uno dei pretendenti alla vittoria -e al titolo- e ancora una volta Rins, per la seconda gara di fila abbattuto dal kamikaze del team LCR. Soprattutto dopo l’errore del Mugello, Taaka avrebbe dovuto stare piĂą attento. Errori del genere non sono mai voluti e a noi non sembra che abbia fatto una manovra così assurda. Taaka guadagna posizioni in accelerazione, mentre in frenata dalle immagini non risulta esse così in ritardo come viene descrittto da molti, anche se, vuoi la gomma fredda, gli parte l’avantreno. Non stiamo dicendo che abbia fatto bene, ma che è un incidente di gara -finito malissimo- e che la frenata non è stata così assurda come in molti dicono e, soprattutto, non è stato quello il momento in cui ha “guadagnato” metri. Certo è che un doppietta del genere andava evitata, Rins ha rimediato un infortunio al polso e dovrĂ  saltare i test di oggi e il mondiale di Bagnaia se non è stato distrutto è certamente compromesso.

Aleix che disastro

Aleix Espargarò esulta per la sua 2° posizione nel GP di casa, dopo essere partito dalla pole, peccato che manchi ancora un giro dal termine(qui trovate il video dell’acccaduto). Lo sfileranno tre piloti prima che lo spagnolo se ne accorga, riuscirĂ  a sorpassare marini e ad arrivare 5°. Succede raramente ma a volte succede. Il grosso peccato è buttare via il lavoro di un intero weekend di gara e quello che sarebbe stato il 5° podio consecutivo. Speriamo che Aleix non ne risenta.

La marche trionfale

Nel frattempo, Quartararo è passato in testa alla prima curva, complice la non brillantissima partenza dei primi due e grazie a una gran staccata, e non l’ha più mollata, rifilando sei secondi al primo inseguitore, (sarebbe stato qualcosa meno senza lo sbaglio di Aleix). Da parte sua una gara semplicemente perfetta, se ci uniamo che venerdì sembrava in difficoltà e la sfortuna/errori dei due più prossimi pretendenti al titolo, ne risulta che Fabio ieri ha messo una bella ipoteca sul titolo 2022. Lui è sempre supercostante ma come si suol dire, non dire gatto…

Cadi che ti passa.

Tolti i primi i tre coinvolti nell’incidente di cui abbiamo già parlato, sono caduti in cinque, qualcuno che proprio non avrebbe dovuto. Parliamo di Enea, che ha buttato via la gara mentre era inseguito da Vinales. Il mantra negli ultimi anni è: “Cadi il meno possibile, porta a casa più punti possibile”. Il tutto ripetuto dalla voce calda di Miaghi San, accompagnata dal movimento rotatorio delle sue braccia, dopo aver potato un bonsai su una scogliera Californiana. Purtroppo chi vuole vincere in questi anni deve avere questo mindset e limitare ogni errore. Gli altri rotolatori sono: Diggia, quindio 00 per il Team Gresini (come la farina); Bezzecchi che era in 13° posizione al momento della caduta, ma lui ci sta che abbia foga; Bradl che non è mai passato sotto al traguardo. Il Dovi non è caduto, ma, mentre bazzicava nelle retrovie, ha deciso di ritirarsi. Momentaccio.

Per il resto si è assistito a una gara con pochi sorpassi  e con i piloti attenti alla salvaguardia delle gomme, a causa delle condizioni della pista, con poco grip. Via coi Voti!

P.S. Celestino in Moto2 ha fatto una gara e un ultimo giro da urlo!

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10 a Quartararo: perfetto dall’inizio alla fine, primo alla prima curva e sei secondi al secondo sul traguardo. Ipotecario.

8 a Martin: secondo posto regalato, ma il podio se l’è meritato ed è bello vederlo tornare competitivo.

7 a Zarco: non è mai stato da primi tre e anche lui ha giovato dell’errore di Aleix, sta dimostrando una grande costanza, ma gli manca sempre il guizzo per la vittoria. ottimo collaudatore.

9 a Mir: ci sono state un po’ di cadute ma la sua rimane una grandissima prestazione. Tenace!

8 a Aleix: era da 9. Gara intelligente, anche troppo con scemata sul finale. Può capitare ed è già capitato. Come ha detto Mir “di sicuro non gli ricapiterà”.

8 a Marini: ottima conferma per Luca, al secondo risultato positivo.

7 a Vinales: la prima gara in cui viene fuori con l’Aprilia

4 a Morbido e Miller: ombra di se stessi.

3 a Dovizioso: inquadrato pochissimo, pare si sia ritirato per la disperazione, non riusciva a guidare.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, Ă© cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP le pagelle di Le Mans

Enea piega Bagnaia che cade, Secondo Miller davanti ad Aleix Espargaro. Gara in sofferenza per Quartararo e Marquez

Le pagelle della MotoGP a Le Mans. Tripletta di Bastianini che si porta a 8 punti da Fabio, dietro ad Aleix. Tante cadute per tutto il weekend, mentre si sta consolidando la pericolosa, per lo spettacolo, tendenza a non riuscire a sorpassare.

La Ducati lilla

Zitto zitto Bastianini sta accumulando un bel bottino: tre gare su sette vinte, è l’unico pilota ad averne vinta più di una, è 3° nel mondiale a 8 punti da Fabio. Enea ha fatto una gara esemplare, come tutte quelle in cui ha vinto. Amministra, gestisce e all’occasione punzecchia, tirando fuori il meglio di sé nel finale. Brutta bestia, per gli altri.

Un altro peccato

Chi invece vede allontanarsi la vetta del mondiale è Bagnaia. Si mette in testa e tenta la fuga, ma quando viene sorpassato dal riminese non ci sta, gli restituisce subito il sorpasso ma commette subito due errori, uno dei quali fatale. Per Pecco era l’occasione per recuperare punti su Quartararo, dopo un inizio di campionato problematico e invece ha messo uno zero su questa casella (qui trovate il video della caduta di Bagnaia). Lui l’ha definito un errore peggiore di quello commesso a Misano l’anno scorso, e forse ha ragione. Ora i punti di distacco sono 46, e se è vero che ci sono ancora 14 gran premi, è anche vero che un terzo dei punti a disposizione è stato assegnato e il mondiale non è più propriamente all’inizio.

Il favorito

Fabio era il favorito, l’uomo da battere con il passo migliore. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Le Mans e il pilota di casa si è dovuto accontentare del 4° posto, costretto a una gara opaca, senza sorpassi, obbligato a raccogliere gli errori degli altri. La Yamaha continua a mostrare i limiti di un motore che soffre il confronto con le rivali, rendendo difficilissimo, quasi impossibile, sorpassare. Complice la partenza sbagliata si è ritrovato nel gruppo e la sua gara è stata compromessa. Con questa situazione lottare diventa difficile e le prossime sono piste in cui la mancanza di potenza si farà sentire.

Le dodici fatiche di Marquez

Un Marc così non si era mai visto, costretto ad accontentarsi di quel che viene. La spalla non è a posto, l’incubo diplopia si nasconde infimo dietro ogni caduta e non guida più la sua Honda, ma una moto che non va bene né per lui né per i suoi compagni di marca. La casa di Tokio per ora ha dimostrato di aver preso un bel granchio, mentre alcuni giornali spagnoli riportano che Puig è volato direttamente in Giappone da Le Mans per spingere i vertici della casa alata a intervenire sul progetto. Insomma, non la situazione migliore per riprendere fiducia dopo due anni di peripezie.

Un weekend nero

Nero il weekend Suzuki, come nero è l’asfalto che hanno baciato i suoi piloti a Le Mans. Due zeri pesantissimi che raccontano la tensione all’interno del box, un box alla sua ultima stagione nel motomondiale, che non riesce a restituire ai suoi piloti la calma e la serenità che serve per correre a questi livelli. C’è poco da fare, bisogna mettersi alle spalle questo risultato e pensare a fare bene in ottica mercato, anche perchè l’anno prossimo ci saranno due moto in meno e qualcuno dovrà uscire dal circus. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara intelligente portata fino alla fine, il più vincente dell’anno. Un Italiano non vinceva così tante nelle prime gare dai tempi di Rossi.

8 a Miller: ha fatto una gara solida, anche se a me sembra che si sia un po ‘ eclissato, dato per scontato come seconda guida.

9 ad  Aleix Espargaro: ci stiamo abituando a vederlo tra i primi con l’Aprilia. Tre moto italiane sul podio.

7 a Quartararo: limita i danni quando non può fare meglio. Qui in casa era il favorito, ma una Yamaha con un gap motoristico importante non gli ha permesso di sorpassare, anche se un tentativo ce lo saremmo aspettato.

6 a Marquez: fatica molto, è da un po’ di fran premi che fa delle gare anonime, oltretutto qui sono caduti in molti. Non è il Marc che vogliamo vedere ma probabilmente buona parte dei problemi derivano dal mezzo.

7 a Nakagami: non è certo la gara del secolo ma è finito vicinissimo a Marc.

7 a Marini: chiude il GP in 9 posizione ottenendo il miglior risultato della stagione.

5 a Dovi e Morbido: sono finiti ancora una volta molto indietro. Andrea arriva da una situazione particolare, ma Franco ci ha fatto vedere altre cose sulla Yamaha. Devono trovare il modo di avvicinarsi ai migliori.

3 a Bagnaia: butta via troppo, ora comincia la salita.

Leggi anche le pagelle di Jerez

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, Ă© cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Termas de Rìo Hondo

MotoGP 2022: le pagelle di Termas de Rìo Hondo

MotoGP 2022: le pagelle di Termas de Rìo Hondo

Aleix porta l’Aprilia sul gradino più alto del podio, a cantare la Marcha Real con lui Martin e Rins.

La prima di Aleix la prima di Aprilia

Le pagelle della MotoGP a Termas de Rìo Hondo. Aleix e Aprilia se la meritano questa vittoria. Lo spagnolo insegue da anni il traguardo più ambito e si è legato alla casa di Noale, quando il progetto era acerbo e la strada da fare ancora molta. L’anno scorso lo stesso pilota ha regalato il primo podio alla moto veneta e domenica, dopo la pole e aver dimostrato per tutto il -corto- weekend di avere il passo per vincere, si è preso questa enorme soddisfazione.

Weekend corto, sì, perché Dorna ha avuto dei problemi con i cargo che trasportano le moto, alcune delle quali non sono arrivate prima di venerdì notte, costringendo i meccanici a fare le ore piccole. Ezpeleta ha parlato di problemi legati al conflitto russo-ucraino; qualcun altro ha ipotizzato scarsa organizzazione da parte dell’organizzatore, o meglio, un tentativo, andato male, di contenere i costi con tempistiche tirate e che non lasciavano spazio a inconvenienti. Solo che qualche inconveniente c’è stato. La verità non la sapremo mai, sicuramente non è stata una bella figura, ma è anche un caso isolato.

Chi non è sembrato contento, invece, è stato Pol fratello di Aleix, caduto mentre era in quarta posizione, e visibilmente triste davanti alle telecamere. Lui ha avuto un matrimonio per certi versi simile a quello del fratello con KTM, durato meno e mai consumato. Dopo averle regalato il primo podio, ha visto l’arancione vincere con Binder, senza mai riuscire ad eguagliare l’impresa. Il più giovane degli Espargarò’s ha sentito il profumo della medaglia d’oro anche in Qatar qualche settimana fa, costretto poi a cedere il passo a un rampante Bastianini, su Ducati, e a Binder, sulla stessa austriaca. Sono sicuro che sia contento per la vittoria del fratello, ma anche che il confronto in famiglia sia sempre un po’ spinoso.

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Un po’ di numeri

Aleix vince la sua prima gara in MotoGP dopo 283 partenze nel motomondiale, la 200 in classe regina. Sul podio nelle prime tre gare sono saliti 9 piloti diversi e tutte e sei le case. A vincere i primi 3 gran premi del 2022 sono state le 3 case europee. In questa categoria l’egemonia giapponese è sempre stata inscalfibile e a puntare su una tripletta del vecchio continente, diciamocelo, sarebbero stati in pochi. Le case europee non hanno i budget, e in alcuni casi l’esperienza, dei colleghi nipponici, ma possono vantare un dinamismo e un’aggressivitĂ  che per tradizione non appartiene agli asiatici. Brava Aprilia, brava KTM e brava Ducati. Sono 3 case fortemente orientate alle competizioni e che in produzione mettono modelli dotati di un gran carattere, è bello che corrano ai vertici

Già nel 2016 avevamo assistito a un mondiale con un gran numero di vincitori 9 per l’esattezza, nel 2017 i contendenti alla vittoria erano principalmente Marc e Dovi ma in altri 3 riuscirono ad aggiudicarsi una gara. Nel 2018 e nel 2019 furono ancora in 5 ad aggiudicarsi un gran premio, nonostante Marquez lasciò le briciole agli altri, non arrivando mai sotto il traguardo oltre la seconda posizione. Così si è arrivati alle ultime tre stagioni, in cui il numero di contendenti per la vittoria si è allargato ancora. La realtà è che da un lato manca il mattatore e il livello dei concorrenti, e del mondiale, è (alla Bernardelle) plafonato. Dall’altro il livello delle moto non è mai stato così simile e quello dei piloti così alto, dopo l’argentina tutte le moto hanno vinto almeno un GP negli ultimi tre anni, e 14 piloti su 24 hanno almeno un mondiale nel taschino. Sulla carta la stagione dovrebbe essere entusiasmante, eppure se non c’è un dominatore o un numero ristretto di potenziali vincitori e contendenti al titolo, la sensazione è che nessuno sia realmente in grado di fare la differenza e che il valore dei contendenti non sia così elevato.

Diamo tempo al tempo, di gare se ne sono corse solo 3, i favoriti non sono ancora riusciti a emergere ed è ancora presto per fare pronostici. Questo vuol dire che probabilmente ci saranno molti vincitori durante la stagione, ma finchè non si arriva in Europa, non si avrà una reale dimostrazione dei valori in campo. É presto per fare pronostici e coniderazioni troppo approfondite. Campionato matto? Di questo siamo già sicuri. Via coi voti!

10 ad Aleix: un risultato che vale una carriera e 7 anni di legame con una moto ripartita da zero. Quando ha passato Jorge si vedeva che non riusciva a guidare fluido come durante l’inseguimento, ma ha tenuto durissimo, gestito la tensione e l’ha portata a casa, dominando il weekend. Leader del mondiale!

8 a Martin: si è giocato la vittoria per tutta la gara ma Aleix era evidentemente più veloce. Bravo a non commettere errori.

8 a Rins: io continuo a credere che sia il più forte in squadra e il compagno gli finisce -subito- dietro. Deve ritrovare la fiducia persa per una situazione difficile, è sulla buona strada.

7 a Mir: un quarto posto è un buon risultato, il suo livello, posizione più posizione meno, è questo.

6 a Bagnaia: se avessimo detto a qualcuno che il miglior risultato di Pecco sarebbe stato un quinto posto non ci avrebbe creduto nessuno. Speriamo abbia ritrovato la bussola

7 a Brad Binder: un’altra gara in top ten che gli vale il secondo posto in campionato. In Moto2 ha dimostrato di avere la stoffa del campione, la MotoGP è sempre un’altra storia e lui ha sempre corso su una KTM, moto valida ma con pochi anni di sviluppo.

7 a Viñales:  qui l’Aprilia andava particolarmente bene, speriamo trovi presto la quadra.

6 a Quartararo: sulla carta era detentore di un gran passo,ma se la Yamaha parte indietro sembra patire molto la mancanza di motore. Io credo che sia il pilota piĂą forte su una moto con tanti pregi e un limite (il motore) diventato davvero penalizzante.

8 a Bezzecchi: primo risultato in top ten per il Bez che si mette dietro la bestia.

5 a Bastianini: l’ho visto nervoso in gara e fare qualche manovra molto azzardata. Gli è mancata la tranquillità da tuffatore che gli era solita, ma quando le aspettative si alzano la pressione sale.

5 a marini: partiva 3° e poi ha fatto il gambero. Il problema è che è comunque uno dei suoi migliori risultati.

4 a Oliveira: pazza MotoGP, una gara sei primo l’altra 14°. Non ci sono più le mezze stagioni

4 a Miller: da Jack ci si aspetta di piĂą

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, Ă© cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.