Atp Montecarlo: il principe è ancora Stefanos Tsitsipas

Atp Montecarlo: il principe è ancora Stefanos Tsitsipas

Atp Montecarlo: il principe è ancora Stefanos Tsitsipas

Il 23enne greco bissa il successo dello scorso anno. Male Djokovic

Il primo torneo Master 1000 sulla terra rossa europea vede iscrivere nel proprio Albo d’Oro la firma di Stefanos Tsitsipas; il ventitreenne greco riesce così a bissare il titolo dello scorso anno, quando trionfò nella asettica cornice del campo centrale del Country Club, con le tribune vuote per le restrizioni dovute alla pandemia.

Ambiente fortunatamente diverso per l’edizione 2022, con gli spalti del centrale dedicato a Ranieri III Grimaldi traboccanti di pubblico, pronto a rendere il dovuto omaggio al campione ellenico.

IL VINCITORE. Tsitsipas ha proposto il suo miglior tennis, confermando una naturale predisposizione per le superfici lente; tecnicamente questo si spiega con il suo gioco classico, con il rovescio giocato a una mano sola (è l’unico top ten che non lo esegue a due mani!) ed i colpi portati con una preparazione ampia; il rimbalzo alto della pallina gli concede infatti più tempo per ottenere il massimo dell’efficacia dal suo gioco. La statura superiore al metro e novanta e una preparazione atletica di primissimo ordine gli consentono anche di difendere la rete con risultati eccellenti.

In finale ha superato lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina, avversario eliminato anche l’anno scorso nei quarti. Quest’ultimo si è aperto la strada con il suo robusto dritto e con doti di corsa notevoli; ha probabilmente tremato quando si è trattato di vincere in due set la semifinale ed ha dovuto compiere gli straordinari nel terzo, ma ha comunque chiuso con autorità.

Nell’incontro decisivo Tsitsipas ha imposto la sua maggior classe nel primo parziale, vinto 63; nel successivo la seconda palla di servizio del greco ha perso di efficacia e l’iberico ha portato la sfida al tie-break, che Stefanos si è aggiudicato agevolmente per 7 punti a 3.

Il greco compie il capolavoro nei quarti di finale contro l’argentino Diego Sebastian Schwartzman, giocatore brevilineo e dotato di eccelso gioco di gambe. Il campione in carica vince abbastanza facilmente il primo set, ma subisce il ritorno del “peque”, che si aggiudica la seconda frazione al tie-break e si porta sul 4 a 0 in quella decisiva. Partita chiusa? Nemmeno per sogno; Tsitsipas, che terminerà il match appoggiato alla rete a riprendere fiato per stringere la mano al gaucho col nome teutonico, mette in fila sei giochi e nel penultimo punto scende a rete e si tuffa sulla sua destra per intercettare un passante mortifero dell’avversario. Ne esce una volée smorzata di rovescio degna del miglior Boris Becker, che l’audience presente saluta con un boato.

RIENTRI E ASSENZE. Il torneo ha salutato il ritorno all’attività per Novak Djokovic. Il serbo numero uno del mondo era stato escluso a gennaio dal torneo di Melbourne per la sua volontà di non vaccinarsi contro il Covid-19, e da allora aveva disputato solo il torneo di Dubai, che non prevedeva obblighi sanitari. A Montecarlo ha perso al primo turno denunciando limiti di tenuta atletica, cedendo comunque al finalista della manifestazione; c’è da scommettere che presto lo rivedremo al massimo della forma, magari proprio a Roma in maggio.

L’entry list monegasca denunciava alcune assenze importanti: oltre a Roger Federer, che si è recentemente dichiarato fiducioso in merito ad un suo rientro in autunno dopo gli interventi al ginocchio, anche Daniil Medvedev (ernia) e Rafa Nadal (frattura da stress a una costola) hanno marcato visita.

PROTAGONISTI E ITALIANI. Detto di Djokovic, il secondo favorito del torneo Alexander Zverev si è issato fino ai quarti di finale perdendo solo un set, ma la battaglia contro il nostro Jannik Sinner ne aveva segnato il fisico, ed il giorno seguente ha ceduto nella semifinale in due set a Tsitsipas.

 

Il match più bello ed emozionante ex-aequo con Tsitsipas-Schwartzman, sperando non ci faccia velo un minimo di amor di patria, è stato infatti la sfida tra Jannik Sinner e Zverev; l’altoatesino, in difficoltà per problemi di vesciche, ha tenuto il campo in maniera ammirevole. In tre ore e sette minuti di gioco l’italiano vince il primo set rimontando da una situazione di 4 a 1 per il tedesco; mulinando il suo dritto come un ossesso porta a casa la frazione per 7 a 5. Nel secondo set Zverev rompe l’equilibrio al settimo gioco e pareggia il conto. Nella frazione decisiva più volte Zverev strappa il servizio a Jannik, ma il nostro portacolori ribatte colpo su colpo, forzando la conclusione della partita al tie-break. Sul 4 a 3 in suo favore ed il servizio in mano però un suo diritto d’attacco finisce in rete e consente il pareggio al tedesco, che poco dopo chiude grazie ad un rovescio sempre in rete di Sinner.

Grande e sfortunata prova per Jannik, che però conferma i miglioramenti e in generale le speranze che il movimento italiano ripone in lui.

Bene anche un altro italiano, il ventenne Lorenzo Musetti. Con il suo tennis ricco di talento e di variazioni di ritmo il giovanissimo toscano ha superato due turni; tra le sue vittime la testa di serie numero sei il canadese Felix Auger-Aliassime.  Negli ottavi si è arreso dopo tre set ad un infaticabile Schwartzman. Poco male: se continuerà a crescere tecnicamente e verrà amministrato con giudizio nella scelta degli impegni agonistici, saprà darci soddisfazioni.

Male invece il veterano Fabio Fognini; ha pescato al match d’esordio niente di meno che il futuro vincitore della competizione ed è stato annichilito: 63 60.

La stagione sul rosso prosegue ora con l’ATP 500 di Barcellona, che mentre scriviamo ha già dato il via agli incontri di primo turno; il favorito è proprio Tsitsipas. Nella settimana successiva avremo il secondo Master 1000 della stagione, Il “Mutua Madrilena”, con un parterre de roi di altissimo livello.

 

di Danilo Gori