Vinicio Capossela, il cantautore che crea universi strabilianti

Vinicio Capossela, il cantautore che crea universi strabilianti

Vinicio Capossela, il cantautore che crea universi strabilianti

Le parole e la musica, legate al genio di Capossela, generano storie di mille colori, che rapiscono l’ascoltatore

Vinicio Capossela.
Come poter tentare di descrivere al meglio tale cantautore? Come cercare di dipingere, scrivendo, una così grande potenza poetica?

Ebbene, si tenterà di addentrarsi in tale impresa, umilmente.

Così il 14 dicembre 1965, nella città tedesca di Hannover si celebra una nascita. Il nome del fantolino è Vinicio. I genitori, Vito e Andretta, sono originari dell’Irpinia.

Ma quale storia si cela sotto il manto di un così altisonante nome? Vito Capossela decise di mettere al figlio il nome di un fisarmonicista, autore per molti dischi della Durium, del quale era fan.

Ecco la nascita di una profezia tessuta nelle trame di un pentagramma. Vinicio, infatti, sarebbe diventato un poeta cantautore, polistrumentista pluripremiato.

Sarebbe meraviglioso elencare ogni singolo riconoscimento ricevuto da Capossela, dal Premio Tenco alla carriera al Premio Lucrezia.

Inoltre, risulterebbe sublime descrivere i suoi primi passi nel panorama dello spettacolo italiano: quando, una volta stabilitosi in Emilia-Romagna, fu notato da Francesco Guccini stesso.

E grazie a questo incontro, Capossela venne lanciato dal Club Tenco.

E così ancora sarebbe, sarebbe…

Ma scegliere tra le stelle di un tale firmamento artistico è un’impresa quasi impossibile.

Così si cercherà, umilmente, tessere una fiaba, intrecciata dal turbinio di emozioni di immagini generato dal cantautore e dalle sue “creature”.

Ebbene, c’era una volta una spiaggia.

E piedi nudi sulla sabbia, e la salsedine sulla pelle. Si assiste a una partita di calcio passata alla storia: “Italia-Marocco, si arriva ai 10”.

Così il guanto di sfida è lanciato, e dall’oceano si innalza piano un ritmo caldo, suadente.

E poi una voce, che dagli abissi chiede “Che cos’è l’amor?”. L’oceano risponde “chiedilo al vento. Che sferza il suo lamento sulla ghiaia del viale del tramonto”.

Ma “che tipo scontroso, giocoso, scherzoso” è l’oceano!

Così viene il tramonto, con il vento d’africa che soffia. Tutti gli abitanti si affollano sulla spiaggia. È necessario rispondere a quel quesito.

E “vecchi e giovani pizzicati dalla taranta” si scatenano in una danza sfrenata che scaccerebbe persino il demonio! Gli animaleschi musicisti accompagnavano la baraonda. Dopotutto “quattro son meglio di uno per fare una sinfonia”!

Fonte immagine.

Così la voce insiste “Che cos’è l’amor?”. Un povero cristo grida: “Amar la vita e vivere, ed essere felice. Amar la vita e vivere, sapendo di morire”.

Ma quanto è saggio quest’uomo! Sì, “ma piuttosto che da vivo, a dare il buon ufficio, è meglio averlo zitto, e morto in sacrificio”.

Ma la voce non si placa. “Che cos’è l’amor?”, replica. Nessuna risposta.

E il tempo passa lento. Ormai sono tramontate le Pleiadi. Poi una voce. Una voce di donna sussurra la risposta, come se a porre la domanda fosse l’amato, lontano.

L’attesa. È un inganno l’attesa, ma preferisco l’attesa. È più dolce che non vederti tornare. Ecco cos’è l’amore, per lei.

Così, non ancora soddisfatta, la voce ripropone il quesito: “Che cos’è l’amor?”. “Ogni uomo uccide quello che ama”, disse un vecchio. Gli astanti si voltarono e lo osservarono attoniti.

Mai, infatti, si vide “un uomo così guardare con occhi languidi il cielo vivo”.

Taci!”, si sentì urlare. La folla così distolse lo sguardo dall’uomo e vide una donna, vestita di nero, che avanzava impavida verso di loro. Era la Morte.

Ora la musica cambia. “Danza la Morte macabra” e fa girare inondo gli astanti, che affiorano all’altro mondo.

E la donna innalza, ormai sola, il suo vessillo. Su di esso i caratteri dorati citano: Hodie mihi, cras tibi, “oggi a me, domani a te”.

E la morte, infine, rise.

Fonte immagine in evidenza.

 

 

 

 

Maria Baronchelli

Sono Maria Baronchelli, studio Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. La lettura e la scrittura hanno da sempre accompagnato i miei passi. Mi nutro di regni di carta, creandone di miei con un foglio e una penna, o una tastiera. Io e i miei personaggi sognanti e sognati vi diamo il benvenuto in questo piccolo strano mondo, che speriamo possa farvi sentire a casa.

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

Arriva l’album inediti dal titolo che ricorda un provvedimento del Governo Meloni

Siamo onesti: se un anno fa ci avessero detto “Tananai” avremmo pensato a un insulto oppure a una frase decisamente sgrammatica pronunciata a notte fonda. Davanti a qualche birra di troppo. E invece oggi, nemmeno un anno dopo Sanremo, il 27enne cantautore milanese è in cima alle classifiche di gradimento. Da Sanremo 2022 Tananai ha cavalcato una wave inaspettata, collaborando persino con Fedez, portando al successo diversi sui brani, da Baby Goddamn a Sesso Occasionale.

E oggi, a distanza di pochi mesi, è tutto pronto per l’album di inediti dell’artista: “Rave, eclissi“, che uscirà il 25 novembre e si preannuncia già tra i più attesi dell’inverno del Belpaese. Il disco racchiuderà in 15 tracce tutte le anime di Tananai: artista, produttore, cantautore ma anche uomo figlio del suo tempo e della società in cui è cresciuto.

 

Rave, eclissi” – afferma Tananai – è il sunto delle due anime che fin dall’inizio del mio progetto ho deciso di inserire nelle canzoni. C’è la parte più cazzona, leggera, quella che forse nell’ultimo anno ha permesso alla maggior parte di voi di conoscermi: il Rave. Ma dopo la festa c’è sempre il down, l’Eclissi, il mio lato più introspettivo. L’unica cosa che accomuna questi due aspetti di me è il mettermi sempre a nudo e mi sono ripromesso che lo avrei fatto con ogni aspetto della mia vita”.

Up and down insomma, nella musica come nel successo. Un successo che Tananai sta vivendo con “prudenza”. “Sono contento del successo che sto avendo, ma adesso ho molte più ansie“, ha dichiarato il cantante alla Stampa, in un’intervista di qualche settimana fa. “Sto meno bene di quando non avevo nulla da perdere. È difficile riuscire a trovare se stessi all’interno di un contenitore che ti sbatte da una parte all’altra. Sono circondato da yes-man, che mi danno sempre ragione. Ma in realtà non è che da un giorno all’altro ho ricevuto l’illuminazione. Mi domando: la mia vita sta cambiando in un modo che non riuscirò a metabolizzare in musica?”.

Un titolo chiaro: due anime, due fasi delle vita, due momenti che si alternano tra la dicotomia gioia e dolore e che, in questo momento, sembrano un trend topic. Coincidenze? Sicuramente. Divertenti? Altrettanto. Ma la vera domanda è: Tananai potrà pubblicarlo l’album? O sarà considerato un pericolo per l’ordine pubblico? Vedremo il 25 novembre.