J. F. Kennedy è stato vittima della ‘maledizione dei Kennedy’? Scopriamolo insieme
J. F. Kennedy è stato vittima della ‘maledizione dei Kennedy’? Scopriamolo insieme
L’assassinio pubblico di John Fitzgerald Kennedy, l’uccisione del fratello Bob e il suicidio di Marilyn Monroe sono alcune delle morti inspiegabili legate alla famiglia Kennedy. Che la ‘maledizione dei Kennedy’ esista davvero?
1. “Dov’eri quando hanno sparato a Kennedy?“
John Fitzgerald Kennedy, nato a Brooklyn il 29 maggio 1917, è stato il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Un leader amato quanto misterioso. Lasciò dietro di sè ombre e segreti irrisolti che hanno sconvolto e continuano a sconvolgere i media americani e mondiali, a partire dalla sua tragica morte.
Il 22 novembre 1963, J.F. Kennedy si trovava a bordo dell’auto presidenziale in visita a Dallas. A fianco a lui, la moglie Jacqueline, con indosso il tailleur rosa di Chanel che da quel giorno nessuno si sarebbe più dimenticato. Tra il clamore della folla e i gesti affettuosi che la coppia si stava scambiando sul sedile posteriore dell’auto, il sociopatico ed ex militare Lee Harvey Oswald spara tre colpi di fucile al presidente Kennedy. L’intera scena viene inconsapevolmente ripresa da Abraham Zapruder che, con la sua cinepresa, ferma per sempre i pochi attimi dell’assassinio più agghiacciante e celebre della storia degli Stati Uniti (qui per il video).
In quella frazione di secondo in cui il terzo proiettile, quello mortale, colpì il presidente alla testa, Kennedy aveva cessato di essere l’uomo più potente del mondo, all’apice della gloria e della propria carriera politica. Era declassato alla condizione di ‘uomo tra gli uomini’, vulnerabile e fragile, esattamente come apparve l’America agli occhi di tutti.
L’evento ebbe inevitabilmente risonanza mondiale tanto che la domanda “Dov’eri quando hanno sparato a Kennedy” continuò ad essere posta e riposta negli anni a venire. Ancora oggi, dopo sessant’anni, i punti irrisolti dell’omicidio sono molteplici: c’è chi grida al complottismo, chi ritiene che Oswald abbia agito da solo, chi afferma di aver udito un quarto colpo di arma da fuoco, chi accusa il successore presidenziale Lindon Johnson. Una sola cosa è certa, questa sarà solo la prima delle numerose tragedie legate alla famiglia Kennedy.
2. Marilyn Monroe: “quella che corre dietro i fratelli più grandi“
“Quella che corre dietro i fratelli più grandi” così recita il poema cinematografico di Pierpaolo Pasolini dedicato a Marilyn Monroe e inserito nel film La rabbia del 1963. L’anno è il medesimo dell’attentato alla vita di Kennedy ma il successivo al presunto suicidio della bella Marilyn Monroe. Una diva internazionale, una bellezza eterna che si è spenta all’età di trentasei anni, sola nella propria abitazione a Los Angeles, causa un’overdose.
Tuttavia, anche intorno alla sospetta morte di Marilyn non mancano i dubbi e gli interrogativi.
“I fratelli più grandi” di cui parla Pasolini sembrano essere proprio i Kennedy, John e Bob Kennedy che sarebbero stati membri integranti di un pericolosissimo triangolo amoroso con l’attrice. Che la diva conoscesse personalmente i due fratelli, è attestato da un altro leggendario pezzo di storia: la canzone Happy Birthday Mr. President cantata da Marilyn al quarantacinquesimo compleanno di J. F. Kennedy al Madison Square Garden (qui il video originale dell’esibizione). Un’altra clip storica che effonde tutta la raffinatezza e la spontaneità di una sex symbol di altri tempi, accompagnate da un’indiscussa sensualità. A quale dei due Kennedy fosse realmente rivolta la sensualità della diva, non ci è dato saperlo, ma sicuramente quella sera, sul palco, la Monroe era già intrappolata in un gioco più grande di lei.
Infatti, Marilyn aveva avuto probabilmente una storia con J. F. Kennedy, dal quale era stata successivamente scaricata perchè “troppo ingombrante“. Scoppia in seguito la passione tra lei e Bob Kennedy, tanto che si parlò addirittura di matrimonio. Quello che accadde invece fu il suicidio dell’attrice nel 1962. Che sia stato un omicidio orchestrato dalla CIA per celare intrighi politici di cui lei era a conoscenza? O una gravidanza indesiderata che avrebbe fatto piombare la Casa Bianca nello scandalo? Un’altra morte inspiegabile, un altro mistero, il nome ricorrente è sempre lo stesso: Kennedy.
3. Robert Kennedy: un’amara vittoria
Robert Kennedy, o Bob Kennedy, come il fratello maggiore decide di concorrere alle elezioni presidenziali. Ma ahimè, la notte del 5 giugno 1968, in procinto di festeggiare la propria vittoria alle primarie del Partito Democratico, le sue ambizioni vennero per sempre fermate da una revolver calibro 22. Ancora un’esecuzione pubblica, ancora un assassino che pare aver agito da solo, ancora l’ennesimo Kennedy caduto.
Oltre a John e Bob Kennedy e Marilyn Monroe, le sciagure sopportate dalla ricca famiglia dei Kennedy sono pressoché infinite. Anche Ted, fratello minore, non ha avuto vita facile, ma è stato forse il più fortunato: è uscito quasi indenne da uno schianto aereo ed è riuscito a sopravvivere quando è finito in mare con la propria auto, causando però la morte della ragazza che si trovava con lui.
La maledizione continua ancora oggi a propagarsi di generazione in generazione, ma forse si può individuare l’origine di questa pesante e mortale ombra nera. Nel 1941 Rosemary, sorella di J.F.K, Bob e Ted, era stata sottoposta dai genitori alla lobotomia, pratica chirurgica ormai superata usata per intervenire su disturbi mentali. Per la famiglia Kennedy avere una figlia con disabilità costituiva una vergogna, qualcosa da tenere nascosto. Che la maledizione sia stata una punizione per la crudeltà riversata dai genitori su una ragazza che aveva solo necessità di amore e attenzioni?
Matilde Vitale
Mi chiamo Matilde e sono una laureata in Lettere moderne. Nella scrittura ho trovato la simbiosi perfetta tra le tre ‘c’ che regolano e orientano la mia vita: conoscere, creare e criticare. Sono tre c impegnative e dinamiche, proprio come la mia mente e personalità che corrono sempre troppo veloci. Se ti interessa scoprire qualcosa di me o di ciò che scrivo non ti resta che iniziare a leggere, buona lettura!