US OPEN: MATTEO BERRETTINI E JANNIK SINNER: ITALIANS A GO-GO!

I due italiani protagonisti nelle prime giornate del torneo, mentre Serena Williams si ritira dalla bagarre e viene celebrata da tutto il suo mondo.

Prima settimana del torneo newyorchese: allo US Open conferme, novità e storie belle belle. Quella che si prende la copertina si chiama Serena; sabato 3 settembre la sconfitta patita dall’australiana Tomljanovic ha posto fine alla sua impareggiabile carriera.

La campionessa ha superato due turni: nel secondo match ha sconfitto l’attuale numero due del mondo, la estone Anett Kontaveit: ha giocato il suo miglior incontro degli ultimi anni ed è stata sospinta da un pubblico che ha tifato anche palesemente contro la sua avversaria. Anett si è lamentata di questo e ha pianto durante la conferenza stampa, ma la realtà è che Serena l’ha sovrastata nella personalità prima ancora che nel gioco. 

Il comportamento della audience mi ha ricordato l’edizione del 1991, quando il trentanovenne Jimmy Connors riuscì a issarsi fino alle semifinali orchestrando gli spalti come un vero gladiatore. Nel match contro l’olandese Paul Haarhuis un suo passante di rovescio in avanzamento è da molti considerato il punto più entusiasmante nell’intera storia del torneo; anni dopo, durante un’intervista, l’olandese dirà: “non ho mai sentito un baccano simile su un campo da tennis, né più lo sentirò”.

Ho divagato. Tutti i colleghi di Serena, più o meno titolati, hanno celebrato sulle rispettive pagine social il ritiro della regina nera. Personalmente credo che il suo impatto sulla popolarità del tennis femminile sia avvicinato solo da quello impresso sul movimento da Martina Navratilova, che fuggì a 19 anni nel 1975 dalla nativa Cecoslovacchia. Da Martina a Serena, ovvero quando i confini dello sport sono troppo stretti per personaggi che entrano nell’immaginario collettivo.

Protagoniste del torneo femminile? Detto della Williams, per il resto a regnare è il caos! Tutte battono tutte, le certezze di ieri non sono quelle di oggi, e probabilmente domani sarà un altro giorno…

Rossella O’Hara a parte, ci sono sorprese in tutti i turni e troppe sorprese equivalgono a nessuna sorpresa; per evitarvi il tedio di una nuova riproposizione della parola aserpros (scritta alla rovescia, così non entra nel computo), diciamo che, come peraltro già in passato indicato, l’uniformità del gioco moderno ha indebolito le gerarchie. In ogni torneo dello Slam possiamo considerare come minimo dieci giocatrici in grado di vincere; entro il secondo turno quest’anno sono uscite ben sette vincitrici di tornei dello Slam, dato senza precedenti, che dimostra la volatilità delle classifiche attuali.

Quanto descritto si traduce in uno statu quo difficile da gestire dal punto di vista finanziario per l’Associazione Tennis Femminile (WTA), che ha bisogno assoluto di nuove figure vincenti che trainino il circuito. L’associazione inoltre ha cancellato tutti gli eventi in Cina, a seguito della vicenda drammatica che ha coinvolto la tennista cinese Shuai Peng. La giocatrice ha denunciato sul proprio blog durante lo scorso novembre di essere stata oggetto di violenza sessuale da parte di un dirigente del tennis cinese, e per alcuni giorni è scomparsa. In seguito, sono stati diffusi video apparentemente rassicuranti dell’atleta, ma ancora non è stato possibile alla WTA contattarla direttamente. Da qui la decisione in merito alle competizioni in Cina, che però toglie introiti importanti.

Tornando agli US Open, a mio parere le tenniste che agli ottavi di finale sembrano avere qualcosa in più da mettere sul tavolo negli ultimi turni sono, oltre a Iga Swiatek, campionessa a Parigi e numero uno della classifica, Ons Jabeur, vincitrice a Madrid, e le americane Pegula e Gauff. Senza dimenticare la francese Garcia.

Il titolo comunque parla di italiani, e quindi… parliamone! Pur giocando a corrente alternata, Berrettini e Sinner hanno raggiunto gli ottavi di finale. Nella sera di domenica 3 Matteo è sceso in campo e si è qualificato per i quarti di finale superando in cinque set lo spagnolo Davidovich-Fokina. L’italiano ha commesso diversi errori di diritto e con il servizio, ma ha gestito meglio del suo avversario i momenti più delicati del match. Lunedì sarà la volta dell’altoatesino, che è favorito contro il russo Ivashka. Il traguardo di due nostri rappresentanti negli ultimi otto in gara agli US Open è tutt’altro che impossibile.

Nel torneo maschile Rafa Nadal è l’osservato speciale numero uno. Si è qualificato per gli ottavi; le sue condizioni fisiche lasciano ancora più di un dubbio, ma, nella terza partita della settimana ha giocato assai bene, confermando l’attitudine dei grandi campioni di andare in crescendo negli appuntamenti più importanti.

Il suo primo avversario è il russo Medvedev, il vincitore dell’ultima edizione. Ha passeggiato nelle prime tre partite, ma nella notte tra domenica e lunedì affronterà Nick Kirgyos, che dopo la finale di Wimbledon ha intenzione di continuare a giocare con la stessa intensità. Il quadro si completa con il passaggio agli ottavi di Carlos Alcaraz, mentre Tsitsipas ha mandato in campo una sua sbiadita controfigura, ed è stato eliminato al primo turno da un giocatore di secondo piano.

Con la seconda settimana lo US Open entra nel vivo degli incontri decisivi, per arrivare alle finali del prossimo fine settimana. A lunedì quindi, per leggere di vincitori e vinti!