Burrobirra: fra alcol e magia

La burrobirra (butterbeer in lingua originale) è la celeberrima bibita di Harry Potter che veniva servita al pub I Tre Manici di Scopa, la preferita di maghi grandi e piccini.

La burrobirra compare per la prima volta nel terzo libro della saga, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, quando per la prima volta i giovani maghi si recano al villaggio di Hogsmeade. E’ una bevanda dolce che assomiglia nell’aspetto a una vera e propria birra, descritta “un po’ come il butterscotch, ma meno malata”. Cosa si intendesse per “malata” è tutto da decidere, probabilmente però si riferiva alla sua dolcezza, ben inferiore a quella del più famoso dolcetto al caramello.

Veniva servita fredda in bottiglia e calda in “boccali schiumosi”, fatta di butterscotch, zucchero e acqua. Potrebbe aver avuto una leggera gradazione alcolica, considerando che Harry Potter alla festa di Natale del professor Horace Lumacorno si chiese cosa avrebbero potuto fare Ron ed Hermione sotto l’influenza della burrobirra. Un chiaro segnale che tanto analcolica non fosse.

Quello che è certo è che la burrobirra era una bevanda reale, molto diffusa al tempo dei Tudor. Recentemente il celebre cuoco britannico Heston Blumenthal ha ricreato questa bevanda in occasione dell’”Heaston’s Tudor Feast”. Ma come possiamo replicarla noi in casa?

Impazzano sul web le versioni di chef stellati, food blogger e piccoli fanatici della saga, tutti ansiosi di ripercorrere le tappe del maghetto e di sentire i sapori che sentiva lui a Hogsmeade, sprofondando il muso nella schiuma densa di questa burrobirra di cui tutti parlano, ma che nessuno riesce a riprodurre. Un po’ come il Pumpkin Spiced Latte di Starbucks, il cui ingrediente segreto temo sia, purtroppo, una bella dose di roba-chimica-non-meglio-specificata.

Cosa c’è di più buono della birra? La Rowling probabilmente risponderebbe “il grasso animale del burro”, che ricorda l’odore dei biscotti che accompagnano il tè delle cinque nella sua nebulosa Londra. Allora perché non unirli, accompagnando le bollicine della birra alcolica alla coccola del burro?

Perché è questo che ti aspetti quando pensi alla burrobirra, qualcosa che sia dolce e affettuoso come il burro ma anche fresco dalla leggera nota amara come la birra. Un connubio perfetto e ben bilanciato, a metà strada fra la merenda energetica e l’aperitivo sfizioso.

Peccato che nessuna delle ricette in rete siano lontanamente simili all’idea che ci siamo fatti di questa bevanda magica. Le ricette più replicate aggiungono vodka, succo di pesca o arancia per dare il colore arancione pallido che rimanda alla birra, latte e panna montata sulla superficie a simulare la schiuma. Roba che, forse, è peggio della chimica di Starbucks. Forse.

Ma il Wizarding World of Harry Potter, parco a tema in Florida, ci viene in aiuto e lancia la ricetta ufficiale, servita ovviamente all’interno del parco. E’ una versione ben lontana da quella che le nostre menti hanno elaborato, è completamente analcolica e per questo apprezzabile anche dai più piccoli. Una scelta saggia per un parco tematico, in effetti.

Gaia Rossetti

Sono una gastrocuriosa e sarò un'antropologa.
Mia nonna dice che sono anche bella e intelligente, il problema è che ho un ego gigantesco. Parlo di cibo il 60% del tempo, il restante 40% lo passo a coccolare cagnetti e a far lievitare cose.
Su questi schermi mi occupo di cultura del cibo e letteratura ed esprimo solo giudizi non richiesti.