Top e flop MotoGP 2022

Top e flop MotoGP 2022

Top e flop MotoGP 2022

A fine anno si tirano le somme! Qualcuno migliora, altri peggiorano e qualcun altro sbaglia (quasi) tutto

Top e flop MotoGP 2022

In chiusura d’anno non possono mancare i top e flop della MotoGP 2022! Chi ci ha esaltato di più quest’anno, e chi invece è stato una delusione? Una stagione combattuta fino all’ultima gara, un plotone di moto inarrestabili come non si era mai visto prima e il ritorno di un Italiano su moto italiana al titolo. Insomma, una stagione decisamente avvincente per chi mastica di moto e, perchè no, è italiano.

Top e flop MotoGP, piloti MotoGP

Top: Chi vince ha sempre ragione e Bagnaia quest’anno si è meritato il titolo. Francesco, però, non ha convinto fino in fondo, certo ha vinto molto, ma ha commesso tanti, troppi errori. Se andiamo a guardare i punti a fine stagione 2022, si può notare che ha totalizzato 265 contro 252 dell’anno precedente in cui era arrivato secondo dietro ai 278 punti di Quartararo, che aveva vinto l’iride. Bagnaia si è indubbiamente meritato il titolo 2022, ma deve ancora lavorare sulla costanza e la capacità di accontentarsi quando serve, evitando inutili sprechi. Detto ciò, se ha fatto suo il motomondiale nonostante tante cadute, è perchè ha dominato in altri tracciati, dove è stato inarrestabile.

Flop: Quartararo quest’anno ha perso non perchè avesse una moto meno competitiva o meno evoluta della Ducati, ma perchè da un certo punto della stagione in poi ha tirato i remi in barca e smesso di dare il 100%. Il tutto è stato enfatizzato da una situazione tecnica sicuramente di svantaggio, ma gli oltre 90 punti che aveva in più rispetto a Bagnaia li ha lasciati lui lungo la strada. Fabio è sicuramente un pilota dal talento smisurato, al momento il secondo dietro a Marquez sulla griglia, ma quando c’è da giocarsi il bottino grosso ha dimostrato più volte di soffrire la pressione, forse troppo per che vuole entrare nella storia.

Top e flop MotoGP, le case

Top: Ducati è il costruttore che è più cresciuto negli ultimi anni, passato da essere il fanalino di coda alla luce di testa che illumina il sentiero, anche agli altri. Lei apre la strada e gli altri copiano, le innova e gli altri inseguono: anche i colossi giapponesi, che sono passati dall’egemonia degli anni 90 e 2000 a eseguire dei copia e incolla di quello che passa dai test team Ducati. Il marchio è quello di Gigi Dall’Igna, l’avanguardistico ingegnere capace di raccogliere i cocci della rossa e farla volare, portandola in una forma mai vista prima, rendendola il sogno proibito di ogni pilota costretto a darle battaglia in pista.

Flop: Honda. Una stagione così a Tokio non si era mai vista: 0 vittorie, il solo Marc (tra operazioni al braccio e diplopia) a trainare la carretta e una moto di cui si sono lamentati tutti, collaudatori inclusi. Fatico a credere che un disastro del genere sia stato tutto merito della moto, e probabilmente il morale senza il 93 ha raggiunto i minimi storici. Toccato il fondo si può solo risalire. Il fatto che siano una moto italiana a dominare è fantastico, ma un mondiale senza Honda subisce una grave perdita.

Top e flop MotoGP: Dorna

Flop: Dorna ha pagato a caro prezzo le conseguenze del Covid. Gli introiti hanno scarseggiato e così Ezpeleta è stato richiamato a rimboccarsi le maniche. La soluzione? Meno prove (già scarse) e più gare, il doppio, per l’esattezza, aggiungendo una sprint race al sabato di circa 10 giri. La cosa peggiore sono state i commenti e le giustificazioni dei vertici della società stessa e della FIM. La mossa è sembrata azzardata e il risultato di una certa mancanza di idee e i risvolti per ora non sembrano essere positivi, soprattutto visto che è una scelta che fa aumentare le situazioni di pericolo in pista. Il dado è tratto e la stagione 2023 avrà questo nuova format, speriamo che non si traduca in un cobra effect.

Voi che ne pensate?

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Misano

MotoGP 2022: le pagelle di Misano

MotoGP 2022: le pagelle di Misano

Pecco e Bestia volano, Quartararo e Aleix perdono punti. Marini e Fernandez in crescita. Il saluto a Dovizioso

 

In MotoGP a Misano Bagnaia è da 10 in pagella: vince la quarta gara di fila, come nessuno aveva fatto prima su Ducati, nemmeno Stoner. Come lui in MotoGP solo Rossi, Lorenzo e Marquez. Potrebbe essere un segno del destino, sicuramente è un’impresa importante. Pecco porta a 6 le vittorie stagionali e Quartararo a sognare un diablo sempre meno blu e sempre più rosso, che da domenica ha la faccia di Bagnaia. Con questa vittoria il pilota Ducati si è portato in seconda posizione su Fabio, scavalcando Aleix, oltre a diventare il pilota ad aver vinto più gare in una stagione negli ultimi tre anni. Per trovare qualcun’altro che ha vinto così tanto bisogna tornare indietro a Marquez nel 2019 (12 vittorie) o a Marquez e Dovizioso nel 2017 ( 6 vittorie a testa). Insomma, numeri che cominciano a pesare, soprattutto se ci mettiamoci che il ragazzo non sembra intenzionato a smettere. 10 a Bagnaia e 10 a Ducati per la moto.

Bestia che pelo!

A Bastianini ha fatto bene la conferma in Ducati ufficiale per il 2023. A Misano l’ha dimostrato con un secondo posto per soli 34 millesimi dal suo futuro compagno di squadra. Ho letto di molte polemiche sulla possibilità che si sia limitato per far vincere Bagnaia, ma quel distacco indica che Bastianini ha fatto tutto il possibile per guadagnarsi il gradino più alto del podio. Enea ha fatto un garone, con il solito exploit nel finale, situazione in cui riesce sempre a tirare fuori il meglio. Voto 9 a Bastianini.

​Una gara in difesa

Quartararo o parte davanti o arranca e anche a Misano è andata così. Se le condizioni per la sua Yamaha non sono ottimali, i limiti del progetto emergono tutti. Il Diablo con la moto di Iwata può essere veloce solo sfruttando tutta la pista e per farlo deve fare delle traiettorie tutte sue, che non gli permettono di attacare chi si trova davanti. Sicuramente essere travolti da uno sciame di moto prestazionalmente avvantaggiate (che per di più si favoriscono o perlomeno non si intralciano) non aiuta, neanche il morale. Una favola che ha dell’impossibile, alla Davide contro Golia. Se dovesse vincere il mondiale, per lui sarebbe un grandissimo colopo, per Ducati un enorme fallimento. Voto 8 a Quartararo bravissimo a parare i colpi. Voto 5 a Yamaha, nei test deve portare qualcosa di importante in pista, per sollevare il morale del suo pilota, anche in ottica 2022.

Le due aprilia

Si lo so, aprilia si dovrebbe scrivere con la ‘a’ maiuscola, ma con la a minuscola mi ricorda troppo il logo del marchio per scriverlo altrimenti. Che Maverick fosse in grado di essere veloce non lo ha mai messo in dubbio nessuno. I dubbi su di lui sorgono quando si parla di costanza e tenuta mentale e il fatto che durante la gara, nonostante a un certo punto fosse molto vicino a chi inseguiva, non abbia tentato nemmeno un sorpasso, è indicativo della sua remissività. Domenica ho pensato potesse vincere a un certo punto, mi sono dovuto ricredere. La mia paura? Che Aleix si lasci sopraffare dal rivale interno e molli il colpo, a lui sta costando un grande impegno sopportare una tensione extra, a cui non era mai stato sottoposto. Voto 7 ai piloti di Noale.

​L’ultima del Dovi

Finisce la sua ultima gara nel motomondiale in 12° posizione. All’attivo ha 24 vittorie, di cui 15 in MotoGP, 103 podi e 20 pole, nonché un mondiale vinto in 125 nel 2004. Pilota molto tecnico, dall’infinita modestia. Mi ha fatto specie una sua dichiarazione sabato dopo le qualifiche di Misano, quando un giornalista parlando dei festeggiamenti in previsione per l’indomani gli ha detto: “Ma tu non sei mica un pincopallino qualunque”. E lui con la sua risposta. gli ha fatto capire che a volte il dubbio gli è venuto. Beh Dovi, anche se un mondiale in MotoGP non l’hai vinto, per tanti anni sei stato al vertice e sei stato l’unico a dare del filo da torcere a un certo Marc Marquez e a tenere alta la bandiera italiana per anni. Grazie Dovi! Voto 8 alla carriera del Dovi.

Chi sale?

Questo 4° posto di Marini è importante. É vero è la gara di casa e conosce la pista come le sue tasche, è vero che la Ducati qui a una mole di dati esagerata, ma fatto sta che Luca è arrivato quarto come nella scorsa gara, in top five tre volte nelle ultime cinque e in top ten 6 volte nelle ultime 8. Insomma, Marini è in netta crescita e si meriterebbe il primo podio in questa stagione.

Buona gara anche per Raul Fernandez, pare che il solo pensiero di andarsene da KTM gli abbia giovato. Lo spagnolo è arrivato 13°, dietro al Dovi, centrando il suo secondo miglior risultato in MotoGP. Non è lo stesso, ovviamente, per Gardner, che, come Lecuona, è stato silurato troppo presto dalla dirigenza austriaca, complice un manager che avrebbe potuto agire meglio in sua vece.

Scivolandia

Tanti i caduti a Misano. Il primo botto l’ha causato Binder alla prima curva, che è rimasto in piedi, e si è trovato Zarco in posizione sospetta, tirando giù anche Pirro, pol Miller e Bezzecchi, qui trovate il video dell’accaduto. La cosa singolare è che con quattro Ducati fuori, erano comunque le moto più numerose in pista.

Leggi anche le pagelle del GP di Austria

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

MotoGP 2022: le pagelle di Barcellona

Quartararo vince e allunga in campionato, Aleix butta via il 2° posto e Nakagami fa strike in curva uno.

La MotoGP ha corso a Barcellona, dove si è fermata anche oggi per i test, ecco le nostre pagelle. La gara è stata caratterizzata, e forse rovinata, da due eventi poco simpatici, il primo per tutti, il secondo sicuramente per il diretto interessato

 

Lo strike di Nakagami

Alla curva uno Nakagami, che aveva appena fatto una buona partenza, arriva lungo alla prima staccata e cadendo, nel tentativo di fermare la sua Honda, centra Rins e Bagnaia (al link il video tella caduta di Nakagami). Una partenza di GP disastrosa, che taglia fuori uno dei pretendenti alla vittoria -e al titolo- e ancora una volta Rins, per la seconda gara di fila abbattuto dal kamikaze del team LCR. Soprattutto dopo l’errore del Mugello, Taaka avrebbe dovuto stare più attento. Errori del genere non sono mai voluti e a noi non sembra che abbia fatto una manovra così assurda. Taaka guadagna posizioni in accelerazione, mentre in frenata dalle immagini non risulta esse così in ritardo come viene descrittto da molti, anche se, vuoi la gomma fredda, gli parte l’avantreno. Non stiamo dicendo che abbia fatto bene, ma che è un incidente di gara -finito malissimo- e che la frenata non è stata così assurda come in molti dicono e, soprattutto, non è stato quello il momento in cui ha “guadagnato” metri. Certo è che un doppietta del genere andava evitata, Rins ha rimediato un infortunio al polso e dovrà saltare i test di oggi e il mondiale di Bagnaia se non è stato distrutto è certamente compromesso.

Aleix che disastro

Aleix Espargarò esulta per la sua 2° posizione nel GP di casa, dopo essere partito dalla pole, peccato che manchi ancora un giro dal termine(qui trovate il video dell’acccaduto). Lo sfileranno tre piloti prima che lo spagnolo se ne accorga, riuscirà a sorpassare marini e ad arrivare 5°. Succede raramente ma a volte succede. Il grosso peccato è buttare via il lavoro di un intero weekend di gara e quello che sarebbe stato il 5° podio consecutivo. Speriamo che Aleix non ne risenta.

La marche trionfale

Nel frattempo, Quartararo è passato in testa alla prima curva, complice la non brillantissima partenza dei primi due e grazie a una gran staccata, e non l’ha più mollata, rifilando sei secondi al primo inseguitore, (sarebbe stato qualcosa meno senza lo sbaglio di Aleix). Da parte sua una gara semplicemente perfetta, se ci uniamo che venerdì sembrava in difficoltà e la sfortuna/errori dei due più prossimi pretendenti al titolo, ne risulta che Fabio ieri ha messo una bella ipoteca sul titolo 2022. Lui è sempre supercostante ma come si suol dire, non dire gatto…

Cadi che ti passa.

Tolti i primi i tre coinvolti nell’incidente di cui abbiamo già parlato, sono caduti in cinque, qualcuno che proprio non avrebbe dovuto. Parliamo di Enea, che ha buttato via la gara mentre era inseguito da Vinales. Il mantra negli ultimi anni è: “Cadi il meno possibile, porta a casa più punti possibile”. Il tutto ripetuto dalla voce calda di Miaghi San, accompagnata dal movimento rotatorio delle sue braccia, dopo aver potato un bonsai su una scogliera Californiana. Purtroppo chi vuole vincere in questi anni deve avere questo mindset e limitare ogni errore. Gli altri rotolatori sono: Diggia, quindio 00 per il Team Gresini (come la farina); Bezzecchi che era in 13° posizione al momento della caduta, ma lui ci sta che abbia foga; Bradl che non è mai passato sotto al traguardo. Il Dovi non è caduto, ma, mentre bazzicava nelle retrovie, ha deciso di ritirarsi. Momentaccio.

Per il resto si è assistito a una gara con pochi sorpassi  e con i piloti attenti alla salvaguardia delle gomme, a causa delle condizioni della pista, con poco grip. Via coi Voti!

P.S. Celestino in Moto2 ha fatto una gara e un ultimo giro da urlo!

10 a Quartararo: perfetto dall’inizio alla fine, primo alla prima curva e sei secondi al secondo sul traguardo. Ipotecario.

8 a Martin: secondo posto regalato, ma il podio se l’è meritato ed è bello vederlo tornare competitivo.

7 a Zarco: non è mai stato da primi tre e anche lui ha giovato dell’errore di Aleix, sta dimostrando una grande costanza, ma gli manca sempre il guizzo per la vittoria. ottimo collaudatore.

9 a Mir: ci sono state un po’ di cadute ma la sua rimane una grandissima prestazione. Tenace!

8 a Aleix: era da 9. Gara intelligente, anche troppo con scemata sul finale. Può capitare ed è già capitato. Come ha detto Mir “di sicuro non gli ricapiterà”.

8 a Marini: ottima conferma per Luca, al secondo risultato positivo.

7 a Vinales: la prima gara in cui viene fuori con l’Aprilia

4 a Morbido e Miller: ombra di se stessi.

3 a Dovizioso: inquadrato pochissimo, pare si sia ritirato per la disperazione, non riusciva a guidare.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle del Mugello

MotoGP 2022: le pagelle del Mugello

MotoGP 2022: le pagelle del Mugello

L’Italia vince al Mugello senza spettatori. Un pieno di emozioni in assenza di pubblico

Le pagelle della MotoGP al Mugello. É un weekend complicato quello del GP di Italia, con condizioni scostanti che rimescolano le carte giorno per giorno. Da una lato ci hanno permesso di vedere qualche outsider in posizioni inusuali: vedi Diggia in pole e i piloti del team Mooney a completare la prima fila. Dall’altro hanno fatto sì che i favoriti non partissero davanti regalandoci qualche bel giro movimentato per tornare alle posizioni che gli spettano. Nel complesso una gara molto divertente, almeno fino a metà.

Al Mugello non si va

Il Mugello è sempre stato un GP iconico, tanto da meritarsi un coro forgiato dalle nottate passate dai tifosi sulle colline toscane a grippare motoseghe a suon di sgasate: Al Mugello non si dorme! O meglio, non si dormiva. Le motoseghe e le fiumane di gente quest’anno non si sono viste. Vuoi l’assenza di Rossi, vuoi la concomitanza con Montecarlo, vuoi la crisi economica unita a dei prezzi di tre volte maggiori (ad andar bene) alle altre tappe europee ed ecco che si capisce perchè quest’anno è stato un flop. Fonti attendibili (Pernat ai microfoni di GPOne) riportano che Ezpeleta abbia intimato agli organizzatori che in queste condizioni nel 2023 al Mugello non si correrà, occhio.

I vincitori

Ma come, non vince uno solo? Sì, certo ma domenica si è vista una situazione particolare. Lo strapotere Ducati, in realtà non una novità, e la superiorità e il controllo di Quartararo. Bagnaia vince e gli va riconosciuto di aver corso una gara perfetta, ma Fabio ha portato a casa una seconda posizione, forse ancor più significativa, su una pista in cui perdeva tre decimi fissi a ogni passaggio sul traguardo. Discorsi del tipo: cosa farebbe l’uno sulla moto dell’altro  hanno poco senso, ma Quartararo sta dimostrando di essere in forma smagliante e di sbagliare pochissimo, facendo una differenza imbarazzante coi compagni di marca, segno di un livello esagerato. Poi c’è la grande conferma della stagione, con il quarto podio di fila Aleix suggella il matrimonio con l’Aprilia, e, per chi ancora aveva dei dubbi, si conferma candidato al titolo.

Due di picche

Il secondo zero di fila del team Suzuki non può essere una coincidenza. A ciò si aggiunge che Mir da due gare sembra aver perso la totale fiducia nel mezzo. La speranza è che Alex non ricada nel brutto circolo vizioso già visto l’anno scorso.

I Goonies

Alcuni Rookie, alcuni Mooney, uno entrambe le cose, tutti giovani e rampanti. Bezzecchi e Marini finalmente si sono resi protagonisti di una bellissima gara. Bez ha fatto otto giri davanti a tutti e Luca al suo secondo anno ha corso una gara di rilievo, fino alla fine. Certo la Ducati qui è stracollaudata, ed è  vero, è una delle piste di casa, ma la sostanza qui c’è stata tutta. Diggia invece ha fatto segnare la sua prima pole, anche se in gara ha faticato di più. Tre giovani che fanno bene per la prima volta, mica male.

La quarta caduta

É la notizia che nessun appassionato vuole sentire. Marc Marquez si opererà di nuovo, è stato ufficializzato dopo le qualifiche e l’operazione avverrà questa settimana in America. Marc non si diverte più a causa dei dolori, l’osso del suo omero non è guarito in maniera adeguata (qui potete trovare un intervento del Dottor Costa) e la situazione sta peggiorando. Per provare a risolvere il tutto si recherà in una clinica negli USA specializzata in questo tipo di intervento. Un personaggio come Marc fa godere quando è in sella al 100 % ed è grasso che cola per lo sport sotto ogni punto di vista. In bocca al lupo. Via coi voti!

10 a Bagnaia= ottima gara e bel riscatto dopo Le Mans

10 a Quartararo= dimostra una superiorità notevole in sella a un mezzo con limiti evidenti.

9 ad Aleix E.= non è più una comparsa ma una presenza fissa al banchetto dei festeggiamenti. 9 anche ll’Aprilia che ha fatto passi da gigante.

8 a Zarco= il pilota collaudatore. Si conferma un’ottima seconda guida e in più fa un gran lavoro di sviluppo.

9 a Bezzecchi= prima fila e 8 giri in testa da rookie valgono il voto. Prestazione convincente.

7 a Marini= Bella gara per Luca che inanella due buoni risultati. Unico neo: finire dietro a Bez con un anno in più di esperienza e la moto 2022.

7 a Brad Binder= a soli 4 secondi dal vincitore, fa segnare una bella prestazione in casa arancio e in qualifica ha fatto il pioniere con le slick su pista mista.

7 a Marc Marquez= correre così è da giù il cappello, finire in top ten è da pochi. A presto!

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP le pagelle di Le Mans

Enea piega Bagnaia che cade, Secondo Miller davanti ad Aleix Espargaro. Gara in sofferenza per Quartararo e Marquez

Le pagelle della MotoGP a Le Mans. Tripletta di Bastianini che si porta a 8 punti da Fabio, dietro ad Aleix. Tante cadute per tutto il weekend, mentre si sta consolidando la pericolosa, per lo spettacolo, tendenza a non riuscire a sorpassare.

La Ducati lilla

Zitto zitto Bastianini sta accumulando un bel bottino: tre gare su sette vinte, è l’unico pilota ad averne vinta più di una, è 3° nel mondiale a 8 punti da Fabio. Enea ha fatto una gara esemplare, come tutte quelle in cui ha vinto. Amministra, gestisce e all’occasione punzecchia, tirando fuori il meglio di sé nel finale. Brutta bestia, per gli altri.

Un altro peccato

Chi invece vede allontanarsi la vetta del mondiale è Bagnaia. Si mette in testa e tenta la fuga, ma quando viene sorpassato dal riminese non ci sta, gli restituisce subito il sorpasso ma commette subito due errori, uno dei quali fatale. Per Pecco era l’occasione per recuperare punti su Quartararo, dopo un inizio di campionato problematico e invece ha messo uno zero su questa casella (qui trovate il video della caduta di Bagnaia). Lui l’ha definito un errore peggiore di quello commesso a Misano l’anno scorso, e forse ha ragione. Ora i punti di distacco sono 46, e se è vero che ci sono ancora 14 gran premi, è anche vero che un terzo dei punti a disposizione è stato assegnato e il mondiale non è più propriamente all’inizio.

Il favorito

Fabio era il favorito, l’uomo da battere con il passo migliore. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Le Mans e il pilota di casa si è dovuto accontentare del 4° posto, costretto a una gara opaca, senza sorpassi, obbligato a raccogliere gli errori degli altri. La Yamaha continua a mostrare i limiti di un motore che soffre il confronto con le rivali, rendendo difficilissimo, quasi impossibile, sorpassare. Complice la partenza sbagliata si è ritrovato nel gruppo e la sua gara è stata compromessa. Con questa situazione lottare diventa difficile e le prossime sono piste in cui la mancanza di potenza si farà sentire.

Le dodici fatiche di Marquez

Un Marc così non si era mai visto, costretto ad accontentarsi di quel che viene. La spalla non è a posto, l’incubo diplopia si nasconde infimo dietro ogni caduta e non guida più la sua Honda, ma una moto che non va bene né per lui né per i suoi compagni di marca. La casa di Tokio per ora ha dimostrato di aver preso un bel granchio, mentre alcuni giornali spagnoli riportano che Puig è volato direttamente in Giappone da Le Mans per spingere i vertici della casa alata a intervenire sul progetto. Insomma, non la situazione migliore per riprendere fiducia dopo due anni di peripezie.

Un weekend nero

Nero il weekend Suzuki, come nero è l’asfalto che hanno baciato i suoi piloti a Le Mans. Due zeri pesantissimi che raccontano la tensione all’interno del box, un box alla sua ultima stagione nel motomondiale, che non riesce a restituire ai suoi piloti la calma e la serenità che serve per correre a questi livelli. C’è poco da fare, bisogna mettersi alle spalle questo risultato e pensare a fare bene in ottica mercato, anche perchè l’anno prossimo ci saranno due moto in meno e qualcuno dovrà uscire dal circus. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara intelligente portata fino alla fine, il più vincente dell’anno. Un Italiano non vinceva così tante nelle prime gare dai tempi di Rossi.

8 a Miller: ha fatto una gara solida, anche se a me sembra che si sia un po ‘ eclissato, dato per scontato come seconda guida.

9 ad  Aleix Espargaro: ci stiamo abituando a vederlo tra i primi con l’Aprilia. Tre moto italiane sul podio.

7 a Quartararo: limita i danni quando non può fare meglio. Qui in casa era il favorito, ma una Yamaha con un gap motoristico importante non gli ha permesso di sorpassare, anche se un tentativo ce lo saremmo aspettato.

6 a Marquez: fatica molto, è da un po’ di fran premi che fa delle gare anonime, oltretutto qui sono caduti in molti. Non è il Marc che vogliamo vedere ma probabilmente buona parte dei problemi derivano dal mezzo.

7 a Nakagami: non è certo la gara del secolo ma è finito vicinissimo a Marc.

7 a Marini: chiude il GP in 9 posizione ottenendo il miglior risultato della stagione.

5 a Dovi e Morbido: sono finiti ancora una volta molto indietro. Andrea arriva da una situazione particolare, ma Franco ci ha fatto vedere altre cose sulla Yamaha. Devono trovare il modo di avvicinarsi ai migliori.

3 a Bagnaia: butta via troppo, ora comincia la salita.

Leggi anche le pagelle di Jerez

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.