Le 5 migliori birre luppolate del 2022 – IVN AWARDS

Le 5 migliori birre luppolate del 2022 – IVN AWARDS

Le 5 migliori birre luppolate del 2022 – IVN AWARDS

Ecco a voi l’elenco delle cinque migliori luppolate (IPA, DIPA, NEIPA…) che abbiamo bevuto nel 2022. La vostra preferita manca all’appello? Ne producete una che sicuramente potrà entrare in classifica?

Siamo onesti, stilare una classifica di qualcosa è quanto più complicato possibile, specialmente quando si vanno a toccare temi in cui entra in gioco il gusto personale. Si nota subito che le discordanze regnano sovrane: “a me questo piace”, “a me no”, “a me boh”. Perché in fondo il piacere è cosa assai difficile da definire in maniera univoca. Figuriamoci quando si parla di cibo e bevande.

E in questa sfilza di gusti personali, tra trappole e tracobetti (sotto Natale è sempre Goonies’ time) proviamo anche noi a entrarci, a dire la nostra. Un’opinione esperta? Forse no, ma sicuramente appassionata.
Ed ecco a voi l’elenco delle cinque migliori luppolate che abbiamo bevuto nel 2022. La vostra preferita manca all’appello? Ne producete una che sicuramente potrà entrare in classifica?
Perfetto: segnalatecela e…fatecela assaggiare. La redazione di iovocenarrante apprezza terribilmente i tentativi di corruzione.

LE LUPPOLATE
Ecco un breve cenno storico di che cosa siano le luppolate. Nel lontano 1394…no, ci fermiamo qui. Niente storia, in fondo noi siamo gente per bere, mica gente perbene (citazioni di cultura postpop che Pinguini Tattici Nucleari spostatevi proprio), solo una spiegazione per neofiti (che è il modo gentile in cui la gente che sa le cose chiama coloro i quali non ne sanno un cazzo, ma sono abbastanza simpatici come i nostri lettori). Le luppolate sono quelle amare: IPA, DIPA, DDH, APA; NEIPA e altre. Insomma, metteteci un PA finale e il gioco è fatto.
Ma non perdiamo altro tempo…in fondo se siete qui a leggere tempo da perdere mica ne avete, no?

NEIPA, Birrificio Rurale (Desio)
Un birrificio che ha da poco festeggiato i 10 anni di attività e si trova a Desio, in quella Brianza che sta diventando (non abbiamo paura di dirlo) uno dei distretti più ricchi di know-how per la birra artigianale. Birre di qualità, una produzione ampia che spazia dalle IPA, per noi il cavallo di battaglia di Rurale, alle Rauch, passando per birre acide e belgian tra le altre, e una costante ricerca e innovazione.
NEIPA è la birra realizzata da Birrificio Rurale proprio per il decimo compleanno. Una birra estiva per eccellenza, con un sentore forte di frutta tropicale e un finale balsamico che compensa bene l’amarezza del luppolo.


GUERRILLA, Crak (Campodarsego)
Scegliere tra le IPA di Crak è quanto di più difficile si possa fare perché sono tutte (concedeteci il termine) FOTTUTAMENTE buone. Luppolate al punto giusto, dal sapore avvolgente che trova un contrasto esaltante nell’amarezza del luppolo. Incontri di gusti per quello che, ad oggi, è tra i birrifici artigianali più amati d’Italia.
Perché scegliere la GUERRILLA? Perché non è solo una birra, ma un manifesto ideologico che ha fatto da capostipite e avanguardia a una serie di concorrenti e imitatori.


TRUE, Orso Verde (Busto Arsizio)
Vogliamo essere brutalmente onesti: se qualche anno fa ci avessero detto che Orso Verde ci avrebbe fatto emozionare con una luppolata non ci avremmo creduto. Non perché dubitassimo della capacità dei mastri birrai bustocchi, anzi, ma perché è sempre difficile scegliere di cambiare stile quando i tuoi cavalli di battaglia “classici” cominciano a prendere sempre più piede. E invece Orso Verde ci ha fatto ricredere, ha trovato innovazione in quella che è diventata una tendenza e ha realizzato un prodotto equilibrato, dove la “dolcezza” dell’alcol incontra la forte nota amara degna di una Double Ipa. Una birra che vale un viaggio in provincia di Varese.


 

TERREMOTO, Busa dei Briganti (Padova)
Ci spostiamo con il nostro viaggio per intenditori in Veneto, tra i colli euganei, dove Busa dei Briganti ci ha convinto a inserirli nella lista dei migliori birrifici artigianali del 2022. Come ci ha convinto? Con diversi loro prodotti, ma in particolari con la DDH Ipa TERREMOTO. Una birra che tiene fede al proprio nome e si lascia bere, ribere, riribere. La frutta tropicale che esplode in bocca per quella che non è una semplice bevuta, ma una degustazione di frutta a pasta gialla in “un omaggio alle West Coast IPA”.

 


PACIFIC IPA, Canediguerra (Alessandria)
Anche in questo caso, non si parla di una birra, ma di un manifesto ideologico di uno dei birrifici artigianali migliori d’italia. Prodotta utilizzando unicamente malto inglese Maris Otter, nella pacific IPA viene esaltato il distintivo aroma dei luppoli Australiani e Neozelandesi, “usati anche in dry-hopping, le cui sensibili note esotiche di cocco e frutta tropicale lasciano spazio ad un finale piacevolmente amaro”. Un must.

 


IL PIPPONE, Menaresta (Carate Brianza)
Un nome che è tutto un programma e rende bene l’idea dell’effetto che fa alle papille gustative: un orgasmo. Bocca in festa per la rotondità acuita dagli spilli di amarezza del luppolo. Abbiamo scelto IL PIPPONE e non la VERGUENZA, ma anche Menaresta ha una nota inconfondibile in ognuna delle sue luppolate. Una tappa obbligata nel Distretto del Luppolo brianzolo. Non ci siete ancora stati? Che cosa state aspettando?

 


Ed eccoci qui alla fine di questa top 5. Sono 6? Ma ne avremmo anche messe 10. È solo che ci è venuta sete.

DISCLAIMER:
Ogni giudizio espresso in questa top è chiaramente soggettivo. Fateci cambiare idea, indicateci le birre migliori per voi, fatecele assaggiare. Per il bene della scienza. Chiaramente.

Francesco Inverso

Quando scrissi la prima volta un box autore avevo 24 anni, nessuno sapeva che cosa volesse dire congiunto, Jon Snow era ancora un bastardo, Daenerys un bel personaggio, Antonio Cassano un fuoriclasse e Valentino Rossi un idolo. Svariati errori dopo mi trovo a 3* anni, con qualche ruga in più, qualche energia in meno, una passione per le birre artigianali in più e una libreria colma di libri letti e work in progress.
Sbagliando si impara…a sbagliare meglio.

I 10 migliori birrifici artigianali del 2022 – IVN AWARDS

I 10 migliori birrifici artigianali del 2022 – IVN AWARDS

I 10 migliori birrifici artigianali del 2022 – IVN AWARDS

Nella vita bisogna fare delle scelte e mettere in mostra le proprie capacità. Noi di iovocenarrante sappiamo scrivere. Ed evidentemente sappiamo anche bere…

Tutto quello che leggerete potrà essere usato contro di noi in tribunale”. O sui social. Per smentirci. Per mandarci a quel paese. Per dirci che ci siamo dimenticati di Tizio, di Caio e del cugino Sempronio, sempre pronto a farsi vivo in questi casi, soprattutto sotto le feste (parenti serpenti vale anche per attuocuggino Sempronio).
Insomma, chiaramente la lista che potrete leggere in queste righe è figlia del gusto personale, delle scelte del singolo e ovviamente non può tenere conto di tutti gli oltre 2mila microbirrifici registrati in Italia.

UNA LISTA, NON UNA CLASSIFICA
Per questo, perché siamo consapevoli di quanto ogni giudizio possa essere più o meno soggettivo, vi invitiamo a leggere le prossime righe non come una vera classifica, ma come una lista. Dei suggerimenti (messi in ordine per facilità, ma non certamente per maggiore o minore capacità dei singoli) di consumazione. Dieco birrifici che dovete assolutamente provare.
Ce ne sono altri? Ma certamente. Ogni produttore ha la sua competenza, la sua peculiarità, il suo prodotto di punta. Si possono conoscere tutti? Purtroppo no, ma voi segnalateci “chi manca”, le birre da assaggiare, i locali da “recensire”. Lo faremo MOLTO volentieri. 

E fatta questa premessa che vuole essere un invito a confrontarci e ci vuole mettere al riparo dalla rabbia di tanti, ecco i dieci birrifici che ci hanno conquistati in questo 2022. Un anno tosto che ha segnato la ripartenza alcolica dopo la sosta (sempre alcolica) e ricca di Spritz ricchi di sostanza e poca creanza del 2020. L’ordine? Naturalmente casuale.

ALDER, Seregno 
In Brianza e con convinzione. Quello che ci ha impressionato di Alder è la lista delle birre: sconfinata. Assaggiarle tutte è impossibile (se si possiedono solo due fegati. Come? Ne abbiamo solo uno? “Oh rabbia” – leggere con intonazione alla Winnie The Pooh). Tra i fiori all’occhiello dei produttori brianzoli una lunga serie di Ipa…e non solo. 
Da non perdere? Pismo Beach. 
Andate a trovarli.


CANEDIGUERRA, Alessandria
Un chicca piemontese che ripercorre gli stili più classici, ma non segue le tendenze: le detta. Una passione per le IPA prima che spopolassero, la capacità di trovare innovazione anche nei prodotti “più normali”. Perché in questa posizione? Solo perché non è una classifica, ma una lista.
Da assaggiare prima di morire: Best Bitter.
Andate a trovarli.


CRAK, Campodarsego
Una serie sconfinata di birre, una specializzazione (per i nostri gusti) nelle luppolate (non perdetevi la Top 5 delle luppolate in uscita a breve) e un know-how con pochi eguali. Le birre di Crak sono una poesia.
Da non perdere: Plain of the Po.

Andate a trovarli.

 


 

KLANBARRIQUE, Rovereto
Una citazione obbligatoria in una top 10 per un birrificio che fa della qualità e della ricerca il proprio marchio di fabbrica. Birre ricercate, sapori di difficile comprensione per i più, una sperimentazione costante. Klanbarrique è una perla ai piedi delle dolomiti. Barricate, fermentate, spumantizzate, IGA, sour, decisamente delle birre da meditazione. 
Da non perdere: Marzarimen.
Andate a trovarli. 


RURALE, Desio
Una linea in costante aumento, sapienza e competenza nelle birre. Quello che contraddistingue Rurale è una nota comune nelle birre, come se al primo sorso potessi dire “Ok, Rurale”. In un distretto che sta diventando sempre più competitivo, delle chicche anno dopo anno e un sacco di fantasia.
Da assaggiare prima di morire? Seta Special.
Andate a trovarli.


LAMBRATE, Milano
Una realtà storica e ben nota agli amanti milanesi delle artigianali (e non solo milanesi). Lambrate continua a crescere mantenendo viva la tradizione, senza paura di sperimentare. Una gamma di prodotti completa, perfetta per tutti i gusti e palati e…una cucina niente male.
Da non perdere: Quarantot.
Andate a trovarli. 


 

50&50, Varese 
Un birrificio che sta continuando a crescere e che in questo 2022 ci ha stupiti ancora. Una grande varietà di birre in continuo aumento e sempre più innovative.  
Da assaggiare prima di morire? Flying Microtonal Beer. 
Andate a trovarli.

 


LA BUTTIGA, Piacenza
Non sono certo una sorpresa, ma una conferma. Li abbiamo scoperti grazie alla Tap Room in Paolo Sarpi a Milano e ce ne siamo innamorati. Varietà importante, sempre equilibrate e dritte al palato.
Da assaggiare prima di morire? Vite al limite.
Andate a trovarli.

 


MENARESTA, Carate Brianza
Ancora in brianza. Che la nostra sia una scelta di cuore? Chi può dirlo. La certezza è che Menaresta continua a dimostrare di meritare la top ten a suon di luppolate ben fatte e di una chicca piccante.
Da non perdere: Potenza Meridionale.
Andate a trovarli.

 


 

ORSO VERDE, Busto Arsizio
True, Fever e una serie di esperimenti, capacità di rinnovarsi. Che Orso Verde fosse buono non ne avevamo dubbi, che sapesse rinnovarsi a tal punto, invece, è stata una sorpresa più che piacevole.
Da non perdere: Vertigo.
Andate a trovarli


Menzioni onorevoli: Busa dei Briganti, Doppio Malto e Birrificio Italiano.


Busa dei Briganti. Non entrano in top ten per un solo fatto temporale: li abbiamo conosciuti a fine anno e non abbiamo ancora fatto in tempo ad assaggiarle tutte. Ma vi consigliamo di leggere la nostra Top 5 sulle luppolate (ATTENZIONE SPOILER, cavolo, in ritardo).
Birrificio Italiano. Un lavoro certosino e ricco di fantasia. La Asteroid è una delle Ipa classiche più buone d’Italia…
Doppio Malto. Una varietà importante di birre, la capacità di sperimentare e affinare i prodotti e il merito di aver investito sull’artigianale, con una produzione in costante crescita. Per quanto sarà artigianale? Solo il tempo ce lo dirà (letteralmente).  

Insomma, questa lunga classifica si interrompe qui. Siete d’accordo? Sicuramente no (a meno che non siate fan/dipendenti/proprietari dei birrifici sopra citati). Ma il mondo è bello per questo. Come abbiamo detto: siamo sempre pronti a cambiare idea.

Francesco Inverso

Quando scrissi la prima volta un box autore avevo 24 anni, nessuno sapeva che cosa volesse dire congiunto, Jon Snow era ancora un bastardo, Daenerys un bel personaggio, Antonio Cassano un fuoriclasse e Valentino Rossi un idolo. Svariati errori dopo mi trovo a 3* anni, con qualche ruga in più, qualche energia in meno, una passione per le birre artigianali in più e una libreria colma di libri letti e work in progress.
Sbagliando si impara…a sbagliare meglio.