MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP le pagelle di Le Mans

Enea piega Bagnaia che cade, Secondo Miller davanti ad Aleix Espargaro. Gara in sofferenza per Quartararo e Marquez

Le pagelle della MotoGP a Le Mans. Tripletta di Bastianini che si porta a 8 punti da Fabio, dietro ad Aleix. Tante cadute per tutto il weekend, mentre si sta consolidando la pericolosa, per lo spettacolo, tendenza a non riuscire a sorpassare.

La Ducati lilla

Zitto zitto Bastianini sta accumulando un bel bottino: tre gare su sette vinte, è l’unico pilota ad averne vinta più di una, è 3° nel mondiale a 8 punti da Fabio. Enea ha fatto una gara esemplare, come tutte quelle in cui ha vinto. Amministra, gestisce e all’occasione punzecchia, tirando fuori il meglio di sé nel finale. Brutta bestia, per gli altri.

Un altro peccato

Chi invece vede allontanarsi la vetta del mondiale è Bagnaia. Si mette in testa e tenta la fuga, ma quando viene sorpassato dal riminese non ci sta, gli restituisce subito il sorpasso ma commette subito due errori, uno dei quali fatale. Per Pecco era l’occasione per recuperare punti su Quartararo, dopo un inizio di campionato problematico e invece ha messo uno zero su questa casella (qui trovate il video della caduta di Bagnaia). Lui l’ha definito un errore peggiore di quello commesso a Misano l’anno scorso, e forse ha ragione. Ora i punti di distacco sono 46, e se è vero che ci sono ancora 14 gran premi, è anche vero che un terzo dei punti a disposizione è stato assegnato e il mondiale non è più propriamente all’inizio.

Il favorito

Fabio era il favorito, l’uomo da battere con il passo migliore. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Le Mans e il pilota di casa si è dovuto accontentare del 4° posto, costretto a una gara opaca, senza sorpassi, obbligato a raccogliere gli errori degli altri. La Yamaha continua a mostrare i limiti di un motore che soffre il confronto con le rivali, rendendo difficilissimo, quasi impossibile, sorpassare. Complice la partenza sbagliata si è ritrovato nel gruppo e la sua gara è stata compromessa. Con questa situazione lottare diventa difficile e le prossime sono piste in cui la mancanza di potenza si farà sentire.

Le dodici fatiche di Marquez

Un Marc così non si era mai visto, costretto ad accontentarsi di quel che viene. La spalla non è a posto, l’incubo diplopia si nasconde infimo dietro ogni caduta e non guida più la sua Honda, ma una moto che non va bene né per lui né per i suoi compagni di marca. La casa di Tokio per ora ha dimostrato di aver preso un bel granchio, mentre alcuni giornali spagnoli riportano che Puig è volato direttamente in Giappone da Le Mans per spingere i vertici della casa alata a intervenire sul progetto. Insomma, non la situazione migliore per riprendere fiducia dopo due anni di peripezie.

Un weekend nero

Nero il weekend Suzuki, come nero è l’asfalto che hanno baciato i suoi piloti a Le Mans. Due zeri pesantissimi che raccontano la tensione all’interno del box, un box alla sua ultima stagione nel motomondiale, che non riesce a restituire ai suoi piloti la calma e la serenità che serve per correre a questi livelli. C’è poco da fare, bisogna mettersi alle spalle questo risultato e pensare a fare bene in ottica mercato, anche perchè l’anno prossimo ci saranno due moto in meno e qualcuno dovrà uscire dal circus. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara intelligente portata fino alla fine, il più vincente dell’anno. Un Italiano non vinceva così tante nelle prime gare dai tempi di Rossi.

8 a Miller: ha fatto una gara solida, anche se a me sembra che si sia un po ‘ eclissato, dato per scontato come seconda guida.

9 ad  Aleix Espargaro: ci stiamo abituando a vederlo tra i primi con l’Aprilia. Tre moto italiane sul podio.

7 a Quartararo: limita i danni quando non può fare meglio. Qui in casa era il favorito, ma una Yamaha con un gap motoristico importante non gli ha permesso di sorpassare, anche se un tentativo ce lo saremmo aspettato.

6 a Marquez: fatica molto, è da un po’ di fran premi che fa delle gare anonime, oltretutto qui sono caduti in molti. Non è il Marc che vogliamo vedere ma probabilmente buona parte dei problemi derivano dal mezzo.

7 a Nakagami: non è certo la gara del secolo ma è finito vicinissimo a Marc.

7 a Marini: chiude il GP in 9 posizione ottenendo il miglior risultato della stagione.

5 a Dovi e Morbido: sono finiti ancora una volta molto indietro. Andrea arriva da una situazione particolare, ma Franco ci ha fatto vedere altre cose sulla Yamaha. Devono trovare il modo di avvicinarsi ai migliori.

3 a Bagnaia: butta via troppo, ora comincia la salita.

Leggi anche le pagelle di Jerez

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Austin

MotoGP 2022: le pagelle di Austin

MotoGP 2022: le pagelle di Austin

Il trionfo di Bastiani e la rimonta di Marquez. Rins ritrovato e Bagnaia perduto. Yamaha? Spera nell’Europa.

Le pagelle della MotoGP ad Austin. Bastianini firma la sua doppietta, controfirmata da Pernat, il suo manager, che in America vede vincere anche Arbolino, in Moto2. Enea ci ha abituati a finali col botto, dolce con le gomme e spietato con gli avversari. Amministra la gara, gestendo pneumatici ed energie, finché Rins non lo pungola, per poi scappare e prendersi la vittoria. Gli sarà anche sfuggito il titolo di rookie dell’anno la scorsa stagione, ma ora la musica è cambiata.

Il sorvegliato speciale qui però era un altro, Marc Marquez, in rientro dall’ennesimo infortunio. Scattato dalla 9° posizione, ha avuto un problema in partenza che lo ha costretto a ricostruire la gara, ripartendo dall’ultima posizione. Da lì è iniziata una rimonta incredibile, che ci ha riportato a Jerez 2020, per fortuna, con un altro epilogo. Un sorpasso dietro l’altro fino al raggiungimento della 6° posizione, davanti a Quartararo. Il francese non ha brillato e risente dello svantaggio motoristico di Yamaha a cui non riesce a mettere una pezza come l’anno scorso, mentre tutti i compagni di marca occupano il fondo della classifica.

Prima di domenica a vincere ad Austin in MotoGP erano stati solo il 93 e Rins. Alex su questa pista è sempre andato forte e nel 2019 fu lui a raccogliere il regalo di Marc, caduto mentre era in testa con un largo distacco. Il circuito delle Americhe, conosciuto anche come “Marquez park” era ormai considerato inespugnabile, solo negli ultimi due anni a qualcuno è venuto il dubbio, che a ricevere il premio sul gradino più alto del podio potesse essere qualcun altro qui. Il pilota Suzuki ha fatto un’ottima gara e sembra sulla via per ritrovare il feeling perso l’anno scorso con la moto di Hamamatsu.

Un brutto rimbalzo, indietro, l’ha fatto Aleix Espargarò, dopo la vittoria in Argentina su questo circuito ha perso la bussola finendo appaiato a Viñales. Male anche KTM che vede in Binder il suo primo pilota al traguardo in 12° posizione. Una singolarità sta nel fatto che le case Giapponesi non hanno ancora vinto niente nelle prime 4 gare, dominate dai costruttori europei. Dalla prossima gara in Portogallo  (ecco il calendario della stagione) inizia la tournée nel vecchio continente, dove tutti -quelli che non hanno ancora vinto- sperano cambi aria. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara perfetta, fotocopia di quella in Qatar. Sa risparmiare, non si risparmia e non risparmia nessuno!

9 a Rins: tira fuori una bella gara e finisce costantemente davanti al compagno di squadra. 

6 a Miller: un podio è sempre un gran risultato, però è stato in testa fino a 5 giri dalla fine. Mi sembra un po’ il vecchio Miller, esplosivo nei primi giri e in difesa nel finale di gara.

6 a Mir: ha una gran costanza, non finisce mai veramente dietro, ma non esalta praticamente mai.

6 a Bagnaia: è un  6 di incoraggiamento, le aspettative dall’anno scorso erano altre. C’è da lavorare.

 

9 a Marquez: è nato con la camicia, ma qualcuno deve avergliela rubata. Deve aver fatto saltare qualche clausola e il patto col Diavolo è saltato. Dopo tutte le rogne anche un problema con l’elettronica. Marc ci ha messo una pezza e ha fatto una gara in recupero di quelle che solo lui sa fare.

7 a Quartararo: l’M1 non la tiene a galla più nemmeno lui. I compagni affondano nelle retrovie, lui perde un duello con un Marquez non al meglio di sé e già in crollo fisico. É uno di quelli che aspetta i venti europei.

5 a Martin: partito dalla pole ha fatto la gara del gambero. Il confronto fatto spesso con Enea ora pende dall’altra parte.

6 a Viñales: meglio del solito, prima Aprilia, è suo il terzo giro veloce in gara e aveva un buon passo. Partire dietro non lo ha aiutato.

5 ad Aleix Espargaro: dopo la vittoria qualcosa in più era tra le aspettative.

4 a Pol Espargaro: vero, questo circuito è casa di Marc, ma finirgli a 11 secondi dopo che è partito ultimo non deve far bene al morale.

4 a Dovi e Morbido: in lotta per la zona punti. Situazione grigia.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

MotoGP 2022: le pagelle di Mandalika

Gara bagnata, rimandata e accorciata. Vola KTM, stupisce Yamaha, sparisce Honda.

Le pagelle della MotoGP a Mandalika. La pioggia stravolge i valori in campo, già rimescolati dalla Michelin vecchio stile con carcassa dura, che scombussola, quasi, tutti i costruttori. Gli austriaci, dati per spacciati nei test pre-stagione, si portano a casa la seconda gara dell’anno con Oliveira, che fa poker di vittorie in classe regina. Quartararo non ha mai digerito i climi umidi, ma grazie a un asfalto con molto grip, sfodera una confidenza sul bagnato che nessuno si aspettava, nemmeno lui, e fa risorgere dalle ceneri la moto di Iwata.

 

Quella di Zarco è la prima delle Ducati al traguardo, a completare un podio che negli ultimi anni parla spesso francese. Miller, tra i favoriti sul bagnato, dopo aver chiuso qualche giro in testa si deve accontentare della medaglia di legno. Meglio di Bagnaia, appena in zona punti. Martin fa registrare l’unica caduta del gran premio, a sottolineare che nonostante le condizioni precarie l’aderenza in generale era elevata.

Non pervenuta la Honda, che non ha digerito la gomma posteriore portata per l’occasione. La spaventosa caduta di Marc Marquez nel warm up sembra sia stata causata da un errore del funzionamento dell’elettronica nella gestione del freno motore. Potrebbe rappresentare un duro colpo per il morale dello spagnolo, speriamo non lo sia per la salute. L’ high side l’ha tagliato fuori dal gran premio, togliendo alla casa di Tokio la sua lama più affilata, dichiarata unfit dai medici.

Pol Espargarò ha confermato il mancato adattamento della sua moto a questa copertura, finendo 12°. Dopo aver fatto segnare il record nei test a febbraio, le aspettative erano sicuramente differenti. Dietro di lui Alex Marquez che sabato si era detto pronto a fare una danza della pioggia, chissà se c’è il suo zampino dietro a questo acquazzone. Di sicuro non è andata come sperava.

 

L’arrivo di Suppo non ha stravolto il box Suzuki come sperato, ma il lavoro di Livio è solo all’inizio e questa gara ha avuto condizioni troppo particolari per trarre conclusioni sensate. In Aprilia se Aleix ha fatto una gara in rimonta dopo il contatto con Marquez, che l’ha fatto ripartire dalla 18° posizione, Maverick ha dimostrato di non digerire ancora la moto di Noale. Viñales ha paragonato il processo di apprendimento per guidare al meglio questa moto al dover reimparare a camminare, anche se ieri, arrivato fuori dalla zona punti, si è detto soddisfatto del feeling con la moto. La strada è ancora lunga.

 

Chi invece ha stupito è stato Darryn Binder, 10° al traguardo e protagonista di una bella lotta, è riuscito ad accarezzare l’8° posizione per qualche giro. Non male per il più rookie dei rookie, contando anche che tutti gli altri novizi si trovano alla fine della classifica.Tra questi si nasconde Nakagami, in evidente difficoltà. Via coi voti!

 

9 a Oliveira: scatta 7° ma alla fine del primo giro è già in testa, si lascia infastidire da Miller qualche giro, ma ne ha più di tutti e scappa. Se riuscisse a finire meno dietro quando non vince, potrebbe essere un sorvegliato speciale per il titolo.

 

9 a Quartararo: un Fabio così in palla sul bagnato non si era mai visto. Scattato dalla pole, sembrava destinato a sprofondare lentamente una volta raggiunta la sesta posizione e invece ha tirato fuori una gran gara.

 

8 a Zarco: prima Ducati a Traguardo, Johann ci ha abituati a vederlo andare forte sul bagnato, speriamo non sia solo un’apparizione di inizio stagione come l’anno scorso. Negli ultimi giri stava tornando su forte, girando più veloce dei piloti davanti. Chissà se non avessero accorciato la gara.

 

5 a Miller: sul bagnato siamo abituati a vedere un altro Jack. Deve trovare quella consistenza in più che continua a mancargli.

 

6 a Rins: sembrava ne avesse per arrivare a infastidire i primi, poi si è piantato in quinta posizione, forse accontentandosi. Per lui è importante finire le gare.

6 a Mir: partiva 17°, ha azzeccato la partenza ma poi non ha fatto niente di che, dimosrando di non avere il passo per stare con i primi. Prestazione opaca.

 

5 a Morbidelli: non ha brillato in prova e si è preso una penalità per aver ignorato le disposizioni date in safe commission sulla partenza, mentre il compagno ha fatto pole e secondo posto. È il ginocchio il problema, o il feeling con la M1 non si è ancora acceso?

 

6 a Brad Binder: il team mate ha vinto il GP, lui è rimasto invischiato nelle retrovie rischiando di prendere paga dal fratello neoarrivato. Ha l’attenuante di aver corso con l’abbassatore bloccato. Si conferma sempre un buon lottatore, ma la consistenza gli manca.

 

6 ad Aleix Espargarò: gara tutta in rimonta dopo il tocco dell’unico dei fratelli Marquez presente in pista. Punta in casa Aprilia.

 

8 a Darryn Binder: ha dimostrato ancora una volta di non aver paura a mettersi in gioco. Enea ha accusato il suo modo di correre, ma dall’esterno non sembra ci siano state scorrettezze. È stato criticato a destra e a manca per l’eccesso di aggressività e adesso si sente appiccicata una nomea, che sente stretta. Oggi ha dimostrato di avere manico, per lui la strada è tutta in salita.

 

6 a Bastianini: qualificatosi male, è partito anche peggio. Pian piano ha ricucito una gara in rimonta ed è riuscito a mantenere la leadership provvisoria. Il bagnato non gli è mai piaciuto e dietro le dichiarazioni su Darryn io ci vedo un po’ di fastidio per essergli finito dietro.

 

6 a Pol Espargarò: la Honda non ha digerito questa gomma e fa registrare il risultato peggiore da tempi immemori. Non si può dire che l’abbia tenuta a galla, ma ce n’era solo uno che poteva far meglio.

 

5 ad Alex Marquez: sperare nella pioggia per finire 12° fa temere cosa avrebbe comportato correre con l’asciutto.

 

4  a Marini: il diesel della MotoGP. Occhio alla transizione ecologica.

 

3 a Bagnaia: 1 punto in due gare è decisamente troppo poco per chi vuole giocarsi il mondiale. Un errore nel setup dell’ultimo momento, smentito da lui e confermato dal box, sembra possa essere stato il colpevole. Dopo il Qatar vogliono prendersi la colpa tutti, nervosismo?

 

4 a Viñales: non digerisce ancora l’Aprilia ma smentisce qualsiasi forma di malcontento, con la Yamaha vinceva e si lamentava.  A ognuno il suo.

 

5 ai Rookies: Bezzecchi, Di Giannantonio, Fernandez e Gardner hanno evidentemente faticato ma per la loro è la prima gara bagnata in MotoGP, ci può stare.

 

2 a Nakagami: vero che le Honda hanno avuto dei problemi qui, ma finire terzultimo è segno di avere la testa altrove. Ultima stagione?

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP: Il gran premio di Algarve

Le pagelle della MotoGP: Il gran premio di Algarve

Le pagelle della MotoGP: Il gran premio di Algarve

Trionfo di Bagnaia in Portogallo davanti a Mir e l’altra Ducati ufficiale. Buon quarto Alex Marquez, cade Quartararo.

Le pagelle della motoGP in Algarve. La seconda gara a Portimao è stata abbastanza noiosa e si può riassumere così: Bagnaia, partito dalla pole, è restato primo fino alla fine, Mir l’ha inseguito finche ha potuto e c’è stato qualche sorpasso per la terza e la quinta posizione. Un paio di colpi di scena hanno comunque tenuto alta l’attenzione durante il gran premio: la caduta di Quartararo e la red flag a causa dell’incidente tra Lecuona  e Oliverira. Da una parte c’è stato il primo zero causato dalla prima caduta in gara della stagione per Fabio, dall’altra parte Lecuona è caduto in curva 13 tirando giù l’incolpevole Miguel nel GP di casa.

Pecco in tutto ciò, dopo un testa  a testa con Fabio nelle prove libere, sabato ha preso il volo, segnando record della pista in qualifica. Domenica ha gestito la gara magistralmente, prendendosi la terza vittoria di stagione, che insieme alla quinta pole di fila, evidenziano chi sia il pilota più in forma in questo momento della stagione. Non è un caso che Quartararo abbia avuto un piccolo cedimento, anche se un errore a stagione è più che comprensibile, così come è capibile che con il titolo in tasca un calo dell’attenzione possa avvenire.

Finalmente abbiamo visto il campione del mondo in carica. Anche se in ritardo, in questa seconda gara a Portimao, Mir è riuscito a essere protagonista. Non è mai stato in lizza per la pole, né tantomeno per la vittoria ma perlomeno è sempre stato competitivo e nelle prime posizioni, speriamo che il suo sia un trend e non una prestazione sporadica. Bene anche Alex Marquez e Honda in generale, che sembra essere sulla strada giusta per il miglioramento.​

Ha un po’ deluso Aprilia, con tutte le scusanti del caso, che dopo il podio di Aleix a Silverstone sembra essersi seduta, così come lo stesso Espargaro che quest’anno ci aveva abituato ad altre prestazioni. Male anche Yamaha, che è vero, ha tutti i piloti in condizioni particolari, ma è relegata negli ultimi cinque posti all’arrivo, qualcosa, vuoi nella gestione piloti, vuoi nello sviluppo, non deve essere andato per il meglio.  Alla fine parlano i risultati.

Questo weekend è stato interessante anche per motivi “extra-circuitali”, contrassegnato da assenze e presenze ingombranti, che hanno fomentato le chiacchere nel paddock.

L’assenza di Marquez

Honda ha emesso un comunicato ufficiale in cui ha dichiarato che il suo pilota di punta ha rimediato una commozione cerebrale durante un allenamento facendo Enduro con uno specialista suo connazionale. La sensazione da più parti è che qualcosa non torni tra la “lieve” commozione, le analisi avvenute quattro giorni dopo e il dubbio ancora acceso sulla sua partecipazione a Valencia, che fa presagire qualcosa di più grave.

Già con il famoso infortunio a Jerez 2020 la comunicazione della HRC, e quindi di Puig che ne è il responsabile per quanto riguarda il team Repsol, era risultata fumosa e poco chiara. Il rischio in queste occasioni è che si lasci facilmente spazio ad illazioni, che a certi livelli non dovrebbero avere adito. La scorsa volta tutto andò peggio di quelle che erano le prospettive lasciate intravedere da ciò che era stato precedentemente dichiarato, speriamo che la storia non si ripeta.

La presenza di Stoner

Casey era presente a Portimao per impegni Televisivi, questioni di sponsor. Da una parte ha avuto parole buone un po’ per tutti: ha fatto i complimenti a Valentino dispiacendosi per la sua scarsa competitività, ha dichiarato di vedere bene Bezzecchi, pilota Moto 2, e, come solito in queste occasioni spinto dalla stampa, ha tirato fuori un po’ di ricordi. La cosa interessante, e se ne capisce il perché, è stato il calore con cui è stato accolto dai piloti Ducati, che hanno dato l’idea di essere un filo disorientati e in cerca di una figura a cui ispirarsi, sperando nella sua –improbabile- assunzione come coach per l’anno venturo.

Stoner ha anche parlato della sua condizione fisica. L’australiano, infatti, soffrirebbe di una sindrome da affaticamento cronico, che, a suo dire, non gli permetterebbe di essere mai al 100% della condizione fisica. Oltre che per questo motivo, ci sembra strano pensare di riuscire a vederlo lontano dalla sua famiglia e dalla sua Australia per un campionato, che l’anno prossimo si spalmerà su ventuno gran premi.

Via coi voti.

10 a Bagnaia: perfetto per tutto il fine settimana. 5 pole di fila e tre vittorie negli ultimi cinque gran premi dicono tutto sulla sua condizione attuale. Peccato per la caduta di Misano, altrimenti Pecco avrebbe tenuto sicuramente aperto il titolo fino alla fine, ma si sa che con i ma e con i se…

8 a Mir: finalmente un bel weekend per l’ex campione del mondo. Ha detto che durante la pausa dopo il GP di Austin ha trovato un po’ di serenità ed è riuscito a rimettere insieme i pezzi. Speriamo di vederlo competitivo con costanza.

8 a Miller: un punto in più per i salti all’uscita di curva 8 dove ha fatto divertire tutti facendo vedere quanto si diverte lui in moto. Gli do solo 7 per la prestazione pura, perché mi sembra che si sia accontentato di dì fare da scudiero di Pecco, anche se non credo che in Ducati si accontenteranno a loro volta di lasciare una sella ufficiale a uno scudiero.

8 ad Alex Marquez: una bella gara per il minore dei fratelli Cervera, complice l’andamento positivo della moto di Tokio. Ricordo che l’anno scorso Alex da rookie ha fatto un paio di secondi posti e la speranza per quest’anno era che le sue prestazioni fossero in miglioramento.

6 a Zarco: la quinta posizione non è male ma, dato l’inizio di stagione decisamente superiore, dal due volte iridato in Moto2 ci si aspettava qualcosa in più a questo punto della stagione.

7 a Pol Espargaro: altra buona prestazione per Policio, dopo il secondo posto a Misano nello scorso GP, segno che la Honda sembra aver preso la strada giusta. La preoccupazione in Giappone ora sta tutta nelle condizioni di Marc.

7 a Martin: ad aprile su questo tracciate se l’era vista brutta. Il grave incidente l’ha messo a dura prova e lo stesso Jorge ha ammesso di essere intimorito da questa pista. Un settimo posto, viste le premesse, direi che è buono.

6 a Bastianini: Domenica non gli è venuta una delle rimonte a cui ci ha abituato in questa seconda parte di stagione. Il pilota comunque è in crescita.

Leggi anche le pagelle di Misano 2!

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di le Mans

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di le Mans

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di le Mans

Gara flag to flag a Le Mans, da asciutta a bagnata e di nuovo asciutta, con tutti gli imprevisti e i colpi di scena del caso incluse un sacco di cadute. Seconda vittoria di fila per l’australiano Miller che rovina la festa a Zarco e Quartaro sui due gradini più bassi del podio nel GP di casa.

​Le pagelle della MotoGP a Le Mans. Gara flag to flag con continui cambi di condizioni meteo e relativi colpi di scena. Doppia caduta per Marquez e trionfo dell’australiano della Ducati, sul podio i due francesi.

1° – Voto 10 a Jack Miller: ottima dimostrazione di consistenza per Thriller. Pernat, e non solo, lo dava per vincitore, io non ci credevo e temevo che la pressione lo portasse all’errore e lui invece porta a casa la sua terza vittoria in MotoGP. Nonostante due long lap penalty gestisce bene le gomme e alla perfezione la gara, finendo con un buon distacco dal secondo. Per lui terza vittoria in classe regina confermando di saper vincere sotto l’acqua, ora deve toglierci il dubbio anche con l’asciutto.

2° – Voto 8 a Zarco: il pianista porta a casa un bel secondo posto a completare la seconda doppietta Ducati di fila. Nel finale sembrava averne più di Miller grazie anche a una scelta gomme azzeccata, sale terzo nel mondiale a 11 punti da Bagnaia.

3° – Voto 7 a Quartararo: parte dalla pole ed è il più veloce sull’asciutto. Il francese non ha mai brillato sul bagnato ma oggi ha dimostrato una grande tenacia. Si fa recuperare dai due ducatisti, complice la scelta della soft all’anteriore, ma non molla e non commette errori.

4° – Voto 8 a Bagnaia: partito sedicesimo, è ventunesimo alla fine del primo giro, non molla e tra un cambio di moto e le varie cadute finisce con un’ottima quarta posizione. Bravo.

5° e 6° – Voto 7 a Petrucci e Alex Marquez: ne parlo sotto un’unica voce perché meritano lo stesso voto e perché sono legati da un paio di analogie. Un voto in più a entrambi per il miglioramento rispetto alle ultime prestazioni, e un voto in meno perché l’anno scorso, qui, questi due riempivano i primi gradini del podio. L’acqua rimescola sempre un po’ le carte e fa sbucare tra i primi piloti che non hanno certe posizioni nelle corde. Alex l’anno scorso al suo primo secondo posto aveva risposto replicandosi nel GP successivo, lo farà anche quest’anno?

7° – Voto 6 a Nakagami: fregato nel ruolo di prima Honda dal giovane Marquez, Takaaki è uno di quelli che sa giovare dei giochi del croupier e coglie un buon risultato per la seconda domenica di fila.

10° – Voto 5 a Viñales che finisce decimo. La gara è stata complicata per tutti ma da un ufficiale come lui ci si aspetta di più. Come spesso accade parte davanti e finisce tardi. Se vuole restare in gioco per il mondiale, o restare appetibile nei top team, deve assolutamente cambiare passo. Male.

11° – Voto 5 a Rossi: si meriterebbe un sei d’incoraggiamento dopo le prime gare dell’anno ma è Valentino Rossi, non penso si meriti un trattamento di favore. Firma il week end migliore della stagione, speriamo non resti tale.

OUT

5 a Marquez. Cade due volte: una mentre è in testa e fiuta la vittoria, una cercando di recuperare. Ci dimostra di essere il solito Marquez affamato e spietato anche in pit lane. Manca poco.

4 a Rins. Due cadute anche per lui ma quattro cadute in tre gare sono più che troppe, sembra aver perso la bussola.

5 a Morbidelli. Completa il gruppo della doppia caduta, nella prima incolpevole causata da Pol Espargaro la seconda per propria colpa punzecchiando un ginocchio già malandato, che sfiga.

5 a Mir. Fuori anche l’altra Suzuki ma in una gara bagnata ci può stare, quel che non va bene è la sua capacità di non stupire. Da un campione del mondo ci si aspetta di più.

Leggi anche le pagelle di Jerez!

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.